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Crediti d’imposta inesistenti per 720mila euro: tre imprenditori denunciati


Macerata, 30 maggio 2025 – Oltre 720mila euro di crediti d’imposta per corsi di formazione mai svolti: sono finiti nei guai tre imprenditori e un professionista, in un’operazione della Guardia di finanza di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica.

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Le indagini delle Fiamme gialle maceratesi sono partite da un’ordinaria attività fiscale eseguita nei confronti di una società del distretto calzaturiero, i cui sviluppi hanno consentito di individuare un articolato sistema criminoso perpetrato con la complicità di un’altra impresa romana, al fine di generare crediti fiscali fittizi, per oltre 720mila euro. Questi sarebbero stati successivamente utilizzati per l’illecita compensazione delle imposte dovute, da cui è scaturito un ingente danno per le casse erariali.

In particolare, tutto si basava sulla creazione di falsi contratti, sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti e di documenti atti a certificare l’esecuzione di corsi di formazione per il personale dipendente, in realtà mai avvenuti.

Infatti, nel corso dell’attività svolta dagli investigatori, anche con l’impiego di finanzieri qualificati “Computer Forensics e Data Analysis” in possesso di adeguate conoscenze informatiche, è emerso che i corsi di formazione non erano stati realmente svolti e che la società non aveva sostenuto i relativi costi, in netto contrasto con il contenuto dei dati estrapolati dagli apparati informatici e della ulteriore documentazione fittizia rinvenuta (con particolare riferimento ai registri didattici delle presenze, alle relazioni del docente sulla valutazione dell’attività del corso di formazione, etc.). Nel caso specifico, l’impresa controllata aveva abbattuto gran parte del proprio debito tributario e contributivo, ricorrendo all’istituto della compensazione di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, relativi al bonus per la formazione del personale dipendente prevista dal “Piano Nazionale Formazione 4.0”, contabilizzando altresì fatture relative a servizi mai effettivamente ricevuti. Al termine delle indagini, i rappresentanti legali delle società coinvolte sono stati denunciati per i reati finalizzati all’evasione d’imposta mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture false nonché per l’indebita compensazione attraverso l’utilizzo di crediti d’imposta inesistenti.

È stato segnalato, per concorso nel reato, il consulente fiscale della società beneficiaria, che -a conoscenza dell’artificiosità dell’operazione e dell’inesistenza dei corsi di formazione- ne aveva suggerito l’opportunità dello svolgimento in ragione dell’evidente collegato vantaggio fiscale. Infine i finanzieri hanno anche segnalato le imprese implicate nella frode fiscale per responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, in relazione ai reati tributari commessi.

L’impresa, nel corso della verifica e successivamente alla sua conclusione, ha avviato la procedura del ravvedimento operoso per sanare l’irregolarità riguardante l’indebito utilizzo dei crediti, provvedendo ad oggi al versamento di rate complessivamente pari a circa 600mila euro.

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L’operazione si inserisce nella più ampia azione svolta dalla Guardia di finanza che è orientata a contrastare le frodi fiscali, soprattutto legate ai circuiti fraudolenti volti alle indebite compensazioni e agli altri illeciti connessi alla circolazione dei crediti d’imposta fittizi, in particolare se finanziati dal Pnrr. L’obiettivo è promuovere la stabilità finanziaria, la regolarità dei mercati e la competitività delle imprese.



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