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Geotermia a bassa entalpia, al MASE confronto su normative e applicazioni


Un’occasione di confronto strategico e tecnico sul futuro della geotermia a bassa entalpia si è svolta ieri presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). Il Convegno, intitolato “Sonde geotermiche a bassa entalpia: frontiere tecniche e normative”, ha riunito istituzioni, enti di ricerca, associazioni professionali e università per delineare il potenziale e le criticità legate a questa tecnologia chiave per la transizione energetica.

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L’incontro è stato organizzato dalla Direzione Fonti Energetiche e Titoli Abilitativi del MASE in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), e introdotto dal direttore Marilena Barbaro e dalla dirigente della Divisione 5 Alessandra Fagiani. Ampio il parterre di relatori, tra cui esponenti del Ministero, rappresentanti regionali, Enea, CNG, La Sapienza di Roma e l’Università di Ginevra.

Una risorsa per la transizione energetica

Le sonde geotermiche a circuito chiuso si confermano una tecnologia versatile e a basso impatto, adatta a edifici di ogni dimensione. Come ha spiegato Marilena Barbaro, “questa tecnologia può dare un contributo importante, in tempi rapidi, agli usi finali dell’energia termica, rafforzando gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima”. L’accento è stato posto sulla capacità della geotermia a bassa entalpia di fornire sistemi di riscaldamento e raffrescamento efficienti, utilizzando il calore del sottosuolo in modo sostenibile.

Il MASE ha illustrato le politiche in corso per incentivare lo sviluppo della risorsa geotermica, sottolineando l’importanza di misure normative aggiornate e la riduzione delle barriere amministrative.

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La Regione Piemonte ha condiviso la propria esperienza, presentando le linee guida approvate, la mappatura del potenziale geotermico e la realizzazione di una carta geoenergetica, strumenti cruciali per la pianificazione e il rilascio delle autorizzazioni.

Il rappresentante dell’Università di Ginevra ha messo a confronto i modelli adottati in paesi come Germania, Francia, Svizzera e Islanda, evidenziando best practice replicabili e la necessità di una maggiore armonizzazione normativa tra i Paesi europei.

Ricerca, innovazione e formazione

Enea ha illustrato i risultati ottenuti dal proprio impianto geotermico sperimentale a bassa entalpia presso il Centro di Ricerca Casaccia, ponendo l’accento su test di conducibilità termica, analisi dell’interazione con la falda e monitoraggio della risposta dei litotipi.

L’Università di Roma La Sapienza ha focalizzato l’intervento sulla valutazione dell’area di influenza delle sonde geotermiche, fondamentale per garantire la sostenibilità e l’efficacia dei sistemi di geoscambio. L’obiettivo è evitare interferenze tra impianti e ottimizzare la distribuzione del calore.

Semplificazione normativa e incentivi

Durante il dibattito, le associazioni di settore e il CNG hanno ribadito la necessità di snellire le procedure autorizzative, al fine di incentivare gli investimenti nel settore. Sono state presentate anche proposte operative per favorire lo sviluppo delle tecnologie geotermiche, rafforzando l’attrattività del comparto per imprese e professionisti.

Il convegno ha rappresentato anche un’opportunità formativa per i funzionari del MASE, delle Regioni e per tutti gli attori coinvolti nel settore energetico e ambientale, contribuendo alla diffusione delle conoscenze tecniche e alla costruzione di una visione condivisa sul futuro della geotermia in Italia.

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