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Risiko bancario, la posizione salomonica di Fabio Panetta: «Decide il mercato, si crei valore»




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Ultim’ora news 30 maggio ore 14


Sul risiko bancario decida il mercato. Nelle sue considerazioni finali il governatore di Bankitalia usa toni salomonici per commentare l’ondata di ops che ha coinvolto il sistema creditizio nazionale.

«Negli ultimi mesi sono state annunciate operazioni di concentrazione complesse, in alcuni casi tra loro in competizione, che coinvolgono banche di diverse dimensioni e specializzazioni, compagnie assicurative e società digestione del risparmio», ha spiegato Panetta. Oggi sul mercato ci sono cinque offerte pubbliche, quelle di Unicredit su Banco Bpm, di Mps su Mediobanca, di Banca Ifis di Illimity, di Bper su Popolare di Sondrio e di Mediobanca su Banca Generali. Operazioni che coinvolgono milioni di clienti in tutto il Paese.

«Per alcune di queste operazioni – ha continuato Panetta – la fase istruttoria si è conclusa, per altre è ancora in corso. Tre anni di forti profitti hanno messo a disposizione delle banche risorse significative, oggi impiegate per avviare iniziative che ridurrebbero la frammentazione del mercato creditizio italiano, avvicinandone il grado di concentrazione a quello degli altri principali paesi europei».

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Le operazioni rafforzeranno il comparto

«Le aggregazioni rappresentano un delicato momento di discontinuità nella vita degli intermediari», ha continuato il governatore. «Devono servire a rafforzarli, e a questo scopo è necessario che siano ben concepite e volte unicamente alla creazione di valore. Creare valore significa, innanzitutto, offrire a imprese e famiglie finanziamenti adeguati per quantità e costi; strumenti di impiego del risparmio efficaci, trasparenti e a condizioni eque; servizi qualificati e innovativi, coerenti con le esigenze di sviluppo del Paese».

«La Banca d’Italia interviene nei procedimenti autorizzativi nell’ambito delle proprie responsabilità, in stretta collaborazione con la Bce e con l’Ivass. Altre autorità, nazionali ed estere, operano secondo le competenze previste dalla legge», ha proseguito Panetta. 

«Alla Vigilanza compete verificare che ogni operazione rispetti la normativa prudenziale italiana ed europea, e che gli intermediari risultanti siano solidi sul piano patrimoniale, della liquidità e del governo dei rischi. Fermi questi criteri, il giudizio su ciascuna offerta spetta alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti».

Il sistema bancario resta forte

Altro aspetto finito sotto la lente del governatore è la situazione finanziaria degli istituti. «I dati di bilancio e le valutazioni di mercato confermano la forza del sistema bancario italiano. Il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione continua a migliorare. Il margine di interesse inizia a risentire del calo dei tassi, ma la redditività è sostenuta dal buon andamento delle commissioni, in particolare quelle sulla gestione del risparmio. Il rendimento del capitale rimane elevato e le prospettive sono stabili».

Il focus sulle piccole banche

Nello specifico il governatore si è focalizzato sullo stato di salute delle piccole banche. «Gli intermediari di minore dimensione più esposti alla compressione del margine di interesse – ha spiegato Panetta – mostrano comunque un rendimento del capitale relativamente soddisfacente, intorno all’8%. Secondo nostre stime, nel prossimo biennio l’aumento del flusso di prestiti deteriorati alle imprese rimarrebbe contenuto. Le tensioni commerciali potrebbero influire sulla qualità del credito, ma con ef?fetti nell’insieme limitati. In ogni caso, l’alta redditività e le riserve patrimoniali accumulate mettono il sistema bancario italiano in condizione di assorbire eventuali shock».

«La Vigilanza mantiene alta l’attenzione, attraverso un’azione costante. Nei mesi scorsi è intervenuta in più casi di difficoltà riguardanti piccoli intermediari, riconducibili in prevalenza a carenze nei meccanismi di governo societario e a debolezze nel sistema di controllo interno». 

Il calo dei prestiti alle aziende

Panetta è passato poi a parlare del trend degli impieghi che mostra una frenata soprattutto nei confronti della clientela corporate. «Nell’ultimo anno è proseguita, con minore intensità, la flessione dei prestiti alle imprese. Si tratta di un andamento che merita attenzione: un’adeguata disponibilità di credito è essenziale per sostenere gli investimenti e favorire la ripresa produttiva – soprattutto per le aziende più piccole, che incontrano maggiori difficoltà di accesso a fonti alternative di finanziamento», ha spiegato Panetta. 

«Le evidenze disponibili – continua il governatore – suggeriscono tuttavia che la contrazione dei prestiti riflette principalmente la debolezza della domanda, più che un inasprimento delle condizioni di offerta da parte delle banche. I sondaggi presso le imprese mostrano che la quota di società che segnalano difficoltà di accesso al credito è in calo in tutti i settori e per tutte le classi dimensionali. Questa indicazione è avvalorata dai dati di bilancio delle imprese. Negli ultimi anni l’autofinanziamento è aumentato più degli investimenti, anche per le aziende minori, riducendo progressivamente – fino ad annullarlo – il fabbisogno di risorse esterne. Parallelamente, molte imprese hanno realizzato cospicui aumenti di capitale e incrementato le riserve di attività finanziarie. Come già accennato, dalla crisi dei debiti sovrani in poi la leva finanziaria è significativamente migliorata», spiega la relazione.

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La semplificazione delle regole

Sul fronte regolamentare Panetta ha spinto per una maggiore semplificazione del quadro normativo europeo. «Occorre puntare sulla semplificazione, eliminando sovrapposizioni e ambiguità normative e diminuendo gli oneri amministrativi. Una regolamentazione più chiara e coerente ridurrebbe l’incertezza per gli operatori e renderebbe l’azione di supervisione più efficace e tempestiva», ha spiegato il governatore. 

«In Europa la semplificazione deve iniziare dall’armonizzazione normativa tra gli Stati membri, evitando che gli operatori attivi su più mercati debbano confrontarsi con regole diverse. Nel settore bancario l’obiettivo deve essere la predisposizione di un corpus normativo coerente a livello europeo, fondato su un testo unico valido in tutti i paesi. Gli interventi dovranno contribuire al raggiungimento degli obiettivi della regolamentazione, preservando i livelli di capitale e di liquidità raggiunti nel tempo», ha concluso Panetta. (riproduzione riservata)



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