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Risiko, Dazi, Banche territoriali e Prestiti corporate: le Considerazioni di Panetta a 360° – PLTV.it


30 Maggio 2025

Negli ultimi mesi sono state annunciate operazioni di concentrazione complesse, in alcuni casi tra loro in competizione, che coinvolgono banche di diverse dimensioni e specializzazioni, compagnie assicurative e società digestione del risparmio. Tre anni di forti profitti hanno messo a disposizione delle banche risorse significative, oggi impiegate per avviare iniziative che ridurrebbero la frammentazione del mercato creditizio italiano, avvicinandone il grado di concentrazione a quello degli altri principali paesi europei”.

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Le Considerazioni finali di Fabio Panetta sulla Relazione annuale 2024 di Bankitalia non potevano non toccare le 5 offerte pubbliche presenti oggi sulla piazza. “Le aggregazioni rappresentano un delicato momento di discontinuità nella vita degli intermediari – ha continuato il governatore -, devono servire a rafforzarli e a questo scopo è necessario che siano volte unicamente alla creazione di valore”, cioè “offrire a imprese e famiglie finanziamenti adeguati per quantità e costi; strumenti di impiego del risparmio efficaci, trasparenti e a condizioni eque; servizi qualificati e innovativi”.
Ferma l’azione di vigilanza di Bankitalia e Ivass, “il giudizio su ciascuna offerta spetta alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti”.

Il nostro sistema bancario resta forte: “Il margine di interesse inizia a risentire del progressivo calo dei tassi, ma la redditività è sostenuta dal buon andamento delle commissioni, in particolare quelle sulla gestione del risparmio. Il rendimento del capitale rimane elevato e le prospettive sono stabili”.
Nonostante le maggiori criticità, anche i piccoli istituti di credito “mostrano comunque un rendimento del capitale relativamente soddisfacente, intorno all’8%. Secondo nostre stime, nel prossimo biennio l’aumento del flusso di prestiti deteriorati alle imprese rimarrebbe contenuto: le tensioni commerciali potrebbero influire sulla qualità del credito, ma con effetti nell’insieme limitati”. Panetta ha ricordato i recenti interventi su “carenze nei meccanismi di governo societario e debolezze nel sistema di controllo interno” riscontrate in alcuni player minori.

Tra gli altri argomenti toccati, “la flessione dei prestiti alle imprese proseguita nell’ultimo anno con minore intensità: un’adeguata disponibilità di credito è essenziale per sostenere gli investimenti e favorire la ripresa produttiva soprattutto per le aziende più piccole, che incontrano maggiori difficoltà di accesso a fonti alternative di finanziamento”.
Tuttavia “la contrazione dei prestiti riflette principalmente la debolezza della domanda, più che un inasprimento delle condizioni di offerta: la quota di società che segnala difficoltà di accesso al credito è in calo in tutti i settori e in ogni classe dimensionale. Indicazione avvalorata dai dati di bilancio: negli ultimi anni l’autofinanziamento è aumentato più degli investimenti, anche per le aziende minori, riducendo il fabbisogno di risorse esterne fino ad annullarlo. Parallelamente, molte imprese hanno realizzato cospicui aumenti di capitale e incrementato le riserve di attività finanziarie”.

Una battuta infine sulla necessità di una semplificazione del quadro normativo europeo e, naturalmente, e sulla deregulation e la guerra dei dazi scatenata da presidente Usa Donald Trump: “Le attuali, aspre dispute commerciali non sono un malessere temporaneo – ha ammonito Panetta – ma il sintomo di un logoramento dei rapporti politici ed economici internazionali che ha radici profonde. Il sistema multilaterale che, pur sbilanciato e non privo di contraddizioni, cercava di risolvere i problemi in base a regole condivise, è in crisi. Al suo posto, si sta imponendo un ordine multipolare in cui aumenta il peso dei rapporti di forza”, quindi “dobbiamo prepararci a navigare in acque incerte, senza rinunciare ai nostri valori e senza restare indietro“.

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