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Social e service housing, Cdp in prima fila per colmare i gap abitativi e la mobilità del lavoro


Accesso alla casa, sostenibilità e innovazione finanziaria: questi i temi centrali del workshop Affordable and Sustainable Housing and Innovative Financing che si è svolto presso l’Università LIUC, evento co-organizzato dal Centre of Excellence ExSUF della LIUC e dalla Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Europa (UNECE).

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Il dibattito, che ha riunito esperti del mondo della ricerca, della finanza, del real estate e della progettazione, ha acceso i riflettori su una crisi abitativa sempre più acuta, evidenziata dall’aumento del 48% dei prezzi delle abitazioni nell’Ue tra il 2015 e il 2023 e del 18% degli affitti tra il 2010 e il 2022.

Dal confronto è emerso chiaramente come l’intervento pubblico, sebbene fondamentale, non sia sufficiente ad affrontare la sfida abitativa senza il necessario apporto di risorse e competenze anche dal settore privato.

Istituti di credito, investitori istituzionali e fondi infrastrutturali giocano un ruolo sempre più determinante, non solo per colmare i gap di investimento, ma anche per garantire efficienza operativa, innovazione tecnologica e gestione del rischio. I dati dell’Osservatorio ExSUF sui fondi infrastrutturali attivi in Europa confermano questa tendenza: oltre il 13% del loro portafoglio è oggi destinato a infrastrutture sociali, in crescita rispetto al 9% del 2021.

Tra gli interventi più attesi, quello di Giancarlo Scotti, amministratore delegato di Cdp real asset Sgr, che ha illustrato la strategia del gruppo Cassa depositi e prestiti nel settore dell’abitare sociale e non solo. Cdp, pioniere nel social housing già 15 anni fa, ha progressivamente ampliato il proprio raggio d’azione.

Dall’housing sociale al service housing: le “quattro esse” di Cdp

Scotti ha ricordato l’impegno di Cdp nel social housing, rivolto alla cosiddetta “fascia grigia della popolazione”. Questa categoria, che non rientra nei criteri dell’edilizia residenziale pubblica, ma non può permettersi i costi del libero mercato, beneficia di soluzioni abitative a condizioni agevolate.

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Con il Fondo investimenti per l’abitare (Fia), Cdp ha un programma che prevede la realizzazione di 20.000 unità abitative, di cui 18.000 destinate all’edilizia sociale e 7.000 posti letto per la residenzialità temporanea, gran parte delle quali sono già state realizzate. L’operatività del Fia sarà potenziata dal nuovo Fondo nazionale dell’abitare (Fna), il primo fondo in Europa dedicato al social housing a godere della garanzia del programma InvestEU, a testimonianza della capacità di Cdp di attrarre risorse comunitarie. A questi si aggiunge il Fondo nazionale dell’abitare sociale (Fnas), che sta investendo per la realizzazione di oltre 7.600 posti letto per studenti fuori sede e 600 unità abitative destinate al senior living per gli over 65 autosufficienti, ampliando così l’impegno di CDP anche nello Student housing e nel Senior housing.

Da quest’anno, Cdp ha introdotto una quarta “esse” nei suoi investimenti nell’abitare sociale: il service housing. L’obiettivo è colmare un ulteriore gap di mercato. Molti giovani professionisti e lavoratori dei servizi essenziali, come insegnanti, infermieri e forze dell’ordine, trovano impiego lontano dal proprio luogo d’origine. Per queste categorie, la casa non è un bene di investimento, ma un “servizio” necessario per un periodo definito, che rappresenta una delle voci di spesa più rilevanti nel bilancio familiare.

L’intervento di Scotti ha evidenziato come l’obiettivo del service housing sia quello di “offrire a questi lavoratori abitazioni in affitto dedicate, a canoni calmierati e accessibili, concentrate principalmente in aree con forti opportunità occupazionali”.

Progetti pilota e scalabilità nazionale

Cdp ha già avviato le prime iniziative pilota di service housing con due progetti a Trieste e Udine, specificamente dedicati alle forze di Polizia. Questo modello, ha sottolineato Scotti, è replicabile su scala nazionale. La strategia prevede il coinvolgimento di Istituzioni pubbliche e grandi imprese interessate a promuovere programmi di sostegno e ingaggio per i propri dipendenti provenienti da territori distanti rispetto alla sede lavorativa.

Scotti, intervenendo al convegno LIUC-UNECE, ha infine confermato il ruolo centrale di Cdp nello sviluppo di soluzioni abitative accessibili e sostenibili in Italia. Attraverso l’espansione strategica dal social housing tradizionale verso segmenti come lo student housing, il senior housing e ora il service housing: “Cassa depositi e prestiti mira a rispondere in modo concreto ai fabbisogni abitativi di diverse fasce della popolazione, contribuendo al benessere sociale e alla mobilità lavorativa nel Paese. La collaborazione con il settore privato e l’utilizzo di strumenti innovativi, come la garanzia InvestEU per il Fna e i partenariati con istituzioni e imprese, delineano un percorso promettente per affrontare la complessa sfida dell’abitare”,



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