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la Comunità Energetica di CNA è realtà a Pontassieve


A Pontassieve l’energia si condivide per davvero. CNA ha costituito insieme ai propri dipendenti la sua prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER): una forma collettiva per produrre, condividere e utilizzare energia rinnovabile a vantaggio dei membri e del territorio.  Il progetto ruota attorno a un impianto fotovoltaico installato sul tetto della sede dell’associazione, che produce energia elettrica da fonte solare.

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Quando questo impianto produce più energia di quanta ne venga utilizzata (per esempio durante le ore in cui gli uffici sono chiusi o nei fine settimana) si genera un surplus. Se questo surplus viene consumato, nello stesso istante, da un altro membro della comunità (in questo caso dai dipendenti), il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) riconosce alla CER un incentivo economico.

Si tratta di un meccanismo che premia quello che è, oggi, il modo più intelligente, efficiente e sostenibile di usare l’energia prodotta in eccesso, evitando sprechi e sostenendo l’autoconsumo diffuso. Ogni comunità può decidere come utilizzare questo contributo, se ripartirlo tra i membri della CER, oppure destinarlo ad opere sociali nel territorio. CNA ha scelto di destinarlo ai lavoratori, trasformando la condivisione energetica in una forma concreta di welfare.

“Un’operazione semplice, concreta, sostenibile. Ma soprattutto replicabile – commenta Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana –. La nostra CER è la prova che la transizione ecologica si può fare davvero. È una scelta che fa bene all’ambiente, all’impresa e alle persone. Abbiamo deciso di restituire valore a chi lavora, creando un modello che parla di sostenibilità, partecipazione e responsabilità sociale”.

“Il progetto è stato interamente finanziato da CNA e anche il vecchio impianto di riscaldamento a gas è stato sostituito con uno elettrico, alimentato dallo stesso impianto solare. Un passo deciso verso la decarbonizzazione, ma anche un’occasione per rafforzare il legame tra impresa e comunità. I dipendenti coinvolti risiedono infatti nella stessa zona di cabina primaria dell’impianto: un requisito tecnico che qui si è trasformato in un’opportunità di coesione” spiega Esteban Federico Pinzani Cavello, presidente di CNA Valdarno Valdisieve.

Il progetto può ispirare tante altre imprese sui loro territori. Quella realizzata a Pontassieve è, a tutti gli effetti, una “mini-CER”: una dimostrazione concreta di come anche una singola azienda possa costituire una comunità energetica insieme ai propri dipendenti, investire in sostenibilità e favorire la transizione energetica. Un modello ancora più significativo se si considera che, secondo i dati diffusi dal GSE e aggiornati a febbraio 2025, quella di CNA è attualmente l’unica CER esistente nella Città Metropolitana di Firenze e una delle sole 14 presenti in tutta la Toscana. Queste costituiscono appena il 7% delle 213 Comunità Energetiche oggi operative in Italia. In Toscana, le altre si trovano nei comuni di Torrita di Siena, Siena, Monteriggioni, San Gimignano e Rapolano Terme (provincia di Siena), Peccioli, Santa Croce sull’Arno e Pisa (provincia di Pisa), Agliana e Pescia (provincia di Pistoia), Castel San Niccolò e Arezzo (provincia di Arezzo), e Portoferraio (provincia di Livorno). A livello nazionale, le regioni con il maggior numero di CER sono Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia e Veneto, che da sole rappresentano il 44% del totale.

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“Sebbene il numero di Comunità Energetiche sia in aumento, la loro diffusione resta ancora contenuta – osserva Paolo Gianassi, coordinatore dei Servizi di CNA –. Le valutazioni economiche indicano che, spesso, i benefici individuali non sono sufficienti a incentivarne l’adozione su larga scala. A questo si aggiungono ostacoli di natura burocratica e una scarsa familiarità con il modello, che rendono difficile il loro diffondersi. Tuttavia, il valore di una CER non si misura solo in termini economici: il suo impatto sociale e ambientale è significativo per il territorio e contribuisce a rafforzare la reputazione di chi partecipa e promuove queste esperienze”.

Il quadro normativo, inoltre, è sempre più favorevole: il Decreto CER (DM 414/2023) prevede contributi a fondo perduto fino al 40% dei costi di investimento per impianti realizzati nei comuni con meno di 5.000 abitanti, ma è attesa a giorni la pubblicazione in Gazzetta del decreto, firmato il 16.5.2025, che innalzerà il limite a 50.000 abitanti, includendo molti più comuni, praticamente tutti quelli della Città Metropolitana di Firenze, escluso il capoluogo.

In un territorio come quello fiorentino, dove l’eolico ha poco spazio e il fotovoltaico rappresenta la soluzione più concreta, le CER possono davvero rappresentare una svolta. CNA Firenze è a disposizione di tutte le imprese che vogliano intraprendere questo percorso, mettendo in campo strumenti, esperienze e supporto concreto.



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