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Dahan, Bit2Me: «L’Italia può colmare il GAP Crypto in Europa»


Il Mercato delle Crypto in Europa continua a espandersi, trainato da un aumento generalizzato dell’interesse verso le nuove tecnologie finanziarie. Nel 2024, l’Europa ha rappresentato il 23% delle transazioni globali in criptovalute, con volumi che hanno superato i 1.300 miliardi di dollari, registrando una crescita del 12% rispetto all’anno precedente (Xangle, The European Crypto Landscape 2024).

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L’Italia, sebbene ancora dietro a Germania e Francia per numero di utenti attivi, ha mostrato un’accelerazione significativa, con un incremento del 25% nell’utilizzo degli exchange Crypto nel corso degli ultimi dodici mesi (Chainalysis, Geography of Cryptocurrency Report 2024).

L’entrata in vigore del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) a metà 2024 ha posto le basi per un Mercato più sicuro e uniforme nell’Unione Europea, aprendo nuove opportunità per l’adozione su larga scala delle risorse digitali. In parallelo, anche i grandi istituti finanziari italiani stanno iniziando a muoversi.

In questo contesto dinamico, l’esperienza degli operatori consolidati diventa determinante. «Il Mercato italiano sta attraversando una fase di forte fermento, sostenuto sia dall’evoluzione normativa sia da una crescente attenzione alla sicurezza e alla trasparenza da parte degli utenti», dice David Dahan, Chief Marketing Officer di Bit2Me, sottolineando come il Paese, spinto da un rinnovato slancio istituzionale e tecnologico, abbia oggi le condizioni per colmare il gap con i principali Mercati europei.

Come vede attualmente il Mercato italiano delle criptovalute rispetto ad altri Paesi europei?

«Riteniamo che l’Italia occupi oggi una posizione di rilievo nello scenario europeo delle criptovalute, in modo del tutto paragonabile a realtà consolidate come quella spagnola. Il Mercato italiano, infatti, mostra un potenziale di crescita molto significativo, alimentato da una domanda sempre più ampia e da una maggiore consapevolezza del pubblico verso le opportunità offerte dalle nuove tecnologie finanziarie. Negli ultimi mesi abbiamo osservato un interesse crescente sia da parte degli investitori retail sia da parte degli operatori istituzionali, segno di un dinamismo che lascia intravedere sviluppi molto promettenti.

Un segnale particolarmente positivo in questo senso è rappresentato, ad esempio, dal recente investimento di Intesa Sanpaolo in Bitcoin: un’operazione che testimonia come anche gli attori storici della finanza italiana stiano riconoscendo le opportunità offerte dagli asset digitali. Questo tipo di iniziative contribuisce a dare maggiore credibilità al settore e potrebbe favorire un’accelerazione ulteriore nell’adozione delle criptovalute a livello nazionale, avvicinando il Mercato italiano ai principali hub europei di innovazione finanziaria.».

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Quali ritiene siano i principali punti di forza e le principali sfide del Mercato Crypto italiano?

«Uno dei principali punti di forza del Mercato italiano delle criptovalute è senza dubbio il crescente interesse verso l’innovazione tecnologica applicata alla finanza. Sempre più utenti, Startup e istituzioni guardano con attenzione alle opportunità offerte dagli asset digitali, contribuendo a costruire un ecosistema dinamico e in rapido sviluppo. Tuttavia, il settore si trova ad affrontare anche sfide importanti.

La più rilevante riguarda la necessità di un quadro normativo più chiaro, che possa garantire maggiore sicurezza, fiducia e stabilità sia agli investitori che agli operatori. In questo contesto, l’implementazione del regolamento MiCA rappresenta un passaggio fondamentale, poiché mira ad armonizzare la disciplina a livello europeo, favorendo una crescita più ordinata e sostenibile del Mercato anche in Italia».

Dal punto di vista normativo, ritiene che l’Italia sia un terreno fertile per lo sviluppo dei servizi crypto o esistono ancora barriere significative da superare?

«Non ci sono dubbi: oggi l’Italia rappresenta un terreno piuttosto favorevole per lo sviluppo dei servizi legati alle criptovalute. Grazie all’adozione diretta del regolamento MiCA, il quadro normativo italiano si è notevolmente rafforzato, offrendo maggiori garanzie sia per le imprese sia per gli utenti. Questo significa che molte delle barriere storiche, legate all’incertezza normativa e alla frammentarietà delle regole, sono state progressivamente superate. Il nuovo assetto contribuisce a creare un ambiente più sicuro e prevedibile per chi intende operare nel settore, favorendo così l’ingresso di nuovi attori e l’innovazione. Naturalmente, restano ancora alcune sfide da affrontare, soprattutto sul piano fiscale e operativo, ma il percorso di armonizzazione europea già avviato pone le basi per uno sviluppo più solido e competitivo del Mercato crypto anche in Italia».

Considerando il ritardo che l’Italia mostra talvolta nell’adozione dell’innovazione digitale, esiste il rischio che accada lo stesso anche nel settore delle criptovalute?

«È vero che in passato l’Italia ha mostrato una certa lentezza nell’adozione di nuove tecnologie digitali, un fenomeno osservabile anche in altri Mercati europei, come quello spagnolo. Tuttavia, non riteniamo che questa dinamica si ripeterà nel settore delle criptovalute. L’interesse che riscontriamo nel Mercato italiano è infatti molto vivace, sia da parte degli investitori retail sia da parte di operatori istituzionali e aziende fintech.

Questo fermento è ulteriormente stimolato da una tendenza globale che sta spingendo l’adozione degli asset digitali in modo trasversale, rendendo sempre più difficile per i singoli Paesi rimanere indietro. L’Italia sembra consapevole di questa sfida e, pur partendo da una posizione più cauta rispetto ad altri Paesi, sta dimostrando di voler colmare rapidamente il divario, partecipando in maniera più attiva all’evoluzione del panorama Crypto europeo».

I consumatori italiani mostrano una maggiore cautela nell’adottare la finanza digitale e le criptovalute rispetto ad altri Mercati?

«In Italia, così come in altri Paesi, la fiducia e la trasparenza rappresentano elementi essenziali per favorire l’adozione della finanza digitale e delle criptovalute. È naturale che i consumatori italiani, da sempre attenti alla sicurezza e alla solidità delle innovazioni finanziarie, manifestino una certa cautela. Proprio per questo motivo, il nostro impegno verso la conformità al regolamento MiCA e la massima trasparenza nelle operazioni risulta fondamentale.

In particolare, Bitcoin si propone come una piattaforma solida e affidabile, con dieci anni di esperienza alle spalle e un approccio rigoroso alla sicurezza normativa. Il nostro percorso in Spagna, dove siamo stati tra i primi operatori a ottenere la registrazione presso la Banca di Spagna, rappresenta un ulteriore segnale della serietà con cui operiamo. Questa esperienza ci consente di rafforzare la nostra posizione anche sul Mercato italiano, offrendo agli utenti un ambiente regolamentato, sicuro e trasparente».

Quale impatto potrebbero avere le tendenze globali delle criptovalute sul Mercato italiano?

«Le dinamiche globali che stanno trasformando l’ecosistema Blockchain si riflettono sempre più anche sul Mercato italiano. È fondamentale che piattaforme come Bit2Me rispondano a queste evoluzioni proponendo soluzioni innovative, tecnologicamente solide e in grado di soddisfare le nuove esigenze degli utenti.

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In questo processo, l’educazione al corretto utilizzo degli strumenti digitali, nonché ai rischi e alle opportunità legate agli asset Crypto, assume un ruolo cruciale. Con il crescente interesse da parte degli investitori istituzionali e l’imminente entrata in vigore di regolamenti europei come MiCA, il Mercato italiano è destinato a vivere una fase di maggiore integrazione delle risorse digitali nel panorama finanziario tradizionale. Le tendenze globali nel settore Crypto favoriranno probabilmente un aumento dell’adozione in Italia e in Europa, un consolidamento del quadro normativo e l’apertura di nuove opportunità di investimento anche a livello locale, contribuendo a un’espansione complessiva dell’ecosistema».

Come potrebbe evolversi l’industria delle criptovalute in Italia nei prossimi cinque anni?

«Ci aspettiamo un’accelerazione significativa nell’adozione delle tecnologie legate alle criptovalute. L’Italia sta dimostrando un interesse crescente verso l’innovazione finanziaria e questo trend dovrebbe rafforzarsi ulteriormente. Prevediamo una partecipazione sempre più attiva da parte sia degli investitori privati sia degli operatori istituzionali, accompagnata da una progressiva integrazione delle risorse digitali all’interno dei servizi finanziari tradizionali. Si tratta di uno sviluppo che appare oggi molto promettente e che potrebbe consolidare l’Italia come uno dei Mercati Crypto più dinamici in Europa».

Quali saranno i principali fattori che guideranno la crescita del settore crypto in Italia?

«Sarà determinata da diversi fattori chiave. Innanzitutto, piattaforme come Bit2Me avranno un ruolo centrale nel fornire agli utenti strumenti semplici, sicuri e trasparenti per accedere a queste innovazioni. Inoltre, l’evoluzione del quadro normativo delle Crypto, in particolare con l’attuazione del regolamento MiCA in Europa, contribuirà a creare un ambiente più stabile e attrattivo per gli investimenti. L’educazione finanziaria e l’aumento della fiducia verso i nuovi strumenti digitali saranno infine elementi determinanti per sostenere un’adozione sempre più ampia e consapevole». ©

Articolo tratto dal numero del 1 giugno 2025 de Il BollettinoAbbonati!

📸 Credits: Canva      





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