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Fabrizio Amicabile racconta la sua impresa di corsa per la SLA


L’ ultramaratoneta che mette a punto sfide per fini solidali ad agosto sarà protagonista di una corsa a tappe che lo porterò fino a Bruxelles…

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Fabrizio Amicabile, classe 1960, ultramaratoneta e runner solidale, dal 23 agosto al 13 settembre, affronterà una vera sfida: 700 chilometri di corsa, suddivisi in 12 tappe, da Venezia a Bruxelles, per sostenere la ricerca sulla SLA. Un’impresa sportiva e umana che prende il nome di Venezia Bruxelles for SLA, e che unisce la passione per la corsa all’impegno sociale. Passo dopo passo, Amicabile porterà un messaggio di speranza e di vicinanza a chi ogni giorno combatte contro la sclerosi laterale amiotrofica. Lo abbiamo raggiunto al telefono per scoprire tutto su questo “viaggio” speciale a piedi.

Il prossimo agosto partirà per una sfida importante, dove inizierà il suo “viaggio” di corsa? 

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“L’idea è di partire da Piazza San Marco e arrivare davanti al Parlamento Europeo di Bruxelles per chiedere maggiori fondi per la ricerca e la lotta contro le malattie neurodegenerative come la SLA. Lo faremo presentando uno Statuto di trenta pagine che i miei colleghi dei Lions, di cui faccio parte, stanno redigendo sia in italiano e sia in inglese, al fine di chiedere una maggiore tutela per chi soffre di queste malattie”. 

Avrà qualcuno al seguito? 

“Sì, avrò un camper che mi seguirà. Con me ci sarà un team con persone che mi daranno il supporto organizzativo e logistico. Stiamo poicercando di predisporre dei gruppi di volontari in ogni tappa che possano aiutarci, così da evitare di gravare sui costi. L’obiettivo, infatti, non è solo quello di arrivare al Parlamento Europeo, ma anche di raccogliere fondi per acquistare una stanza per l’Ospedale NeMO-Brescia, dedicato alla cura e alla ricerca nel campo delle malattie neuromuscolari”.

Dove dormirà al termine di ogni tappa? 

“In camper! Per me vale il discorso che non sono in vacanza: vado a fare il volontariato. Non ho bisogno di andare in albergo a dormire. Desidero gravare il meno possibile sui costi. Un volontario dei Lions mette a disposizione il suo mezzo, così da non avere altre spese se non la benzina. L’idea è di trovare un secondo mezzo per dare il cambio al primo camper, ed eventualmente un furgone per caricare biciclette, alimenti, e uno scooter”. 

Quale sarà la tappa più lunga e impegnativa? 

“Approssimativamente tutte le tappe misureranno dai 65 ai 68 chilometri, non so ancora quale sarà la più impegnativa. Le tappe più lunghe dovrebbero essere quelle italiane, da Venezia alla Val D’Aosta. La tappa più breve sarà quella dalla Val D’Aosta al Gran San Bernardo, circa 40 chilometri, tutti in salita. L’ho già percorsa e la conosco bene: quindici per cento di pendenza! Confesso che il mio cruccio sarà proprio correre da Milano a Vercelli: la pianura mi massacra, invece la salita mi diverte talmente tanto che non mi rendo nemmeno conto di farla! Sui rettilinei vado in crisi, devo mettermi il berretto davanti agli occhi per non vedere l’infinito: ricordo quando ero in mezzo alle risaie, mi sembrava che il percorso non terminasse mai”. 

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Correrà tutti i giorni non stop? 

“Questa volta, a differenza delle altre, con i miei soci Lions abbiamo optato per una modalità nuova: un giorno si corre, e un giorno si raccolgono fondi. Per esempio, se corro da Venezia a Padova, il giorno dopo a Padova si organizza una cena aperta a tutti per raccogliere donazioni. Confesso che per me non è il massimo restare fermo un giorno tra una tappa e l’altra, ma vediamo cosa succede!”. 

Come si nutrirà in questo periodo? 

“In primis con degli integratori. Poi, dato saremo in piena estate, mi alimenterò con frutta fresca, macedonie, alimenti leggeri da potere digerire velocemente e che non gravino troppo sul mio stomaco. Per questo devo ringraziare GS LOFT che mi sta dando anche ora un grandissimo supporto nella gestione dell’alimentazione, per aiutare il mio corpo a prepararmi, anche con la giusta integrazione”. 

Come recupererà tra una corsa e un’altra?

“Come dicevo prima, sarò costretto a riposare un giorno tra una tappa e l’altra. Poi, avrò una serie di accorgimenti a cui prestare attenzione. Dovrò cercare di evitare i traumi e mettere in pratica dei trucchetti che ho appreso studiando le strade che ho già percorso; in Francia ad esempio le strade cambiano a una certa altitudine perché l’asfalto diventa molto grosso e si frena moltissimo. Partirò con una scorta di scarpe, perché ogni corsa ne distrugge un paio: porterò almeno sei-sette paia. Ogni avventura ha qualcosa di nuovo: l’esperienza mi aiuta a essere preparato; cercherò di mettere in pratica ciò che ho imparato, ma ci saranno anche tante sorprese, la parte bella dell’esperienza”. 

Per contribuire all’impresa di Fabrizio Amicabile, è stata aperta una raccolta fondi su GoFundMe e chiunque, se vorrà, donare dare un contributo.





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