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L’impatto del private equity sul Made in Italy


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Il 26 maggio scorso, AIFI, in collaborazione con Quadrivio & Pambianco, ha presentato

presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), il libro L’impatto del private equity sul Made in Italy.

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Nella presentazione Anna Gervasoni, direttore generale AIFI, ha commentato: “Negli ultimi cinque anni sono stati immessi circa 9 miliardi da parte del private equity nelle imprese del Made in Italy; il 2024, con 2,3 miliardi investiti, è stato il secondo anno migliore di sempre, a conferma della solidità e dell’attrattività delle nostre eccellenze, che continuano a distinguersi anche a livello internazionale”.

Le imprese del Made in Italy, oltre a essere una parte fondamentale del tessuto industriale

del nostro Paese, rappresentano anche uno dei target preferiti da parte degli operatori di private equity. Da sempre, sia i fondi domestici sia quelli internazionali, guardano con grande interesse questi settori tradizionali della nostra economia, dove operano aziende eccellenti, conosciute in tutto il mondo per la qualità dei propri prodotti e la grande apertura internazionale.

Il volume mira a far comprendere la dimensione di questo fenomeno, analizzando i trend e le caratteristiche degli investimenti di private equity realizzati dal 2000 a oggi, descrivendo le peculiarità delle aziende oggetto di acquisizione e il loro andamento negli anni successivi all’ingresso degli investitori. Ai fini dell’analisi, sono stati presi in considerazione quattro comparti: Alimentare, Moda, Arredamento & Design e Cosmetica, suddividendo poi le imprese in sottosettori in base all’attività svolta.

“In questi 25 anni, il private equity ha investito 25 miliardi di euro nelle aziende del Made in Italy. Si potrebbe fare molto di più se ci fosse una maggiore azione condivisa tra operatori, istituzioni e governo per spingere l’attività così da moltiplicare le iniziative sul tessuto imprenditoriale”, ha dichiarato Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI, che ha aggiunto: “I dati dimostrano con chiarezza come il contributo del private capital vada ben oltre l’apporto finanziario. Le aziende supportate crescono in modo significativo, infatti, tra il 2020 e il 2024 i valori mediani mostrano un aumento del fatturato del 34% mentre l’occupazione cresce del 40%. A questi risultati si aggiungono benefici strutturali, come l’accesso a competenze manageriali, l’innovazione, l’internazionalizzazione e il ricambio generazionale, fondamentali per rafforzare la competitività delle nostre pmi”.

Sempre durante la presentazione, Walter Ricciotti, ceo e co-fondatore di Quadrivio Group, ha osservato che “negli ultimi 25 anni il private Equity ha investito oltre 25 miliardi di euro in aziende operanti nei settori di riferimento del Made in Italy. Un valore importante”, ha evidenziato Ricciotti, “segno del grande interesse nutrito dagli operatori per un comparto simbolo del Paese. Come operatori, abbiamo sempre creduto nell’importanza di valorizzare le imprese e le eccellenze italiane, tanto da lanciare, in partnership con Pambianco, due veicoli specializzati: Made in Italy Fund e Made in Italy Fund II. Un’intuizione vincente, come confermano anche i risultati emersi da questa pubblicazione, realizzata in collaborazione con AIFI, e le evidenze emerse delle case studies in essa riportate. Alcune delle aziende oggetto di approfondimento sono infatti aziende in cui abbiamo investito in passato, o tuttora in portafoglio”.

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