TRENTO. Incentivare sul territorio una gestione sostenibile del castagno, considerato elemento identitario del paesaggio rurale, e tutelare la biodiversità ma anche il rapporto tra la civiltà contadina e l’ambiente naturale. Questi gli obiettivi del “Bando Castagno”, pubblicato da pochi giorni e che, promosso dal Parco fluviale della Sarca, è volto alla concessione di contributi per gli interventi di recupero dei castagneti da frutto nei comuni aderenti al Consorzio BIM Sarca Mincio Garda.
Rivolto a privati cittadini e imprese agricole – proprietari, affittuari o titolari di altro diritto reale su castagneti – il bando (QUI TUTTI I DETTAGLI) nello specifico mira a sostenere interventi per la cura, potatura, pulizia del sottobosco, eliminazione di specie infestanti e messa a dimora di nuove piante di ecotipo locale. L’intervento, viene specificato, intende in particolare “favorire la cura, il recupero e la gestione sostenibile di castagneti trascurati o in fase di abbandono, sostenere i piccoli castanicoltori nella manutenzione ordinaria e straordinaria, conservare le varietà locali e le conoscenze tradizionali legate alla castanicoltura e promuovere azioni che contribuiscano alla resilienza ambientale e alla biodiversità“.
Ad esprimere un parere positivo sull’iniziativa è Fulvio Viesi, presidente dell’Associazione tutela marroni di Castione Brentonico che a il Dolomiti spiega: “Bandi come questo assumono un’importanza fondamentale per mettere in campo risorse utili al settore della castanicoltura, dal momento che interventi come la potatura e gli innesti rappresentano un aspetto fondamentale e richiedono tempo, denaro e competenze specifiche e che senza supporto metterebbero in difficoltà soprattutto i privati”.
Ma come stanno i castagneti in Trentino? Secondo Viesi, sul territorio attualmente lo “stato di salute” dei castagneti è buono, e questo è dovuto anche al fatto che negli ultimi anni si è assistito ad una “riscoperta dell’attenzione nei confronti della loro manutenzione”, anche grazie al prezioso lavoro delle associazioni attive nel settore.
“In quest’ottica va fatta una riflessione: i castagneti – prosegue Viesi – rappresentano un valore assoluto sia in termini ambientali, pensando al loro impatto sulla tutela della biodiversità, che paesaggistici, ma anche per il valore del prodotto finale: il Trentino è infatti apprezzato per le sue bellezze naturali ma anche per la qualità dei suoi prodotti, e la castagna che è uno di questi”.
Il presidente dell’Associazione tutela marroni di Castione Brentonico sottolinea poi come, per garantire un prodotto finale di qualità, sia necessario che la filiera venga curata nella sua totalità e soprattutto in modo costante negli anni. “Il supporto delle istituzioni è più che mai fondamentale – prosegue – così come lo è la promozione della castagna a chilometro zero: ritengo che bisogni lavorare su una commercializzazione adeguata di un prodotto completamente “naturale” e che, aspetto non secondario, arriva al consumatore senza l’utilizzo di pesticidi e trattamenti chimici”.
Una riflessione, infine, sul tema dell’importanza del marketing per valorizzare il prodotto: “Essendo uno dei pochissimi prodotti naturali che ha queste caratteristiche è fondamentale renderlo visibile, in termini di marketing, proprio per la sua eccellenza: e così tutta la filiera potrà trarne benefici. Un segnale importante, in quest’ottica, è che in varie località del Trentino ad ottobre vengano organizzate ogni anno sagre ed eventi dedicati alla castagna”.
Tornando al bando, i beneficiari potranno sostenere le spese degli interventi a partire dal 1° settembre 2025 e le domande dovranno pervenire entro le 12 del 29 agosto all’indirizzo bim.sarca@legalmail.it per essere poi esaminate da una commissione tecnica formata dallo staff del Parco Fluviale della Sarca.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link