Lisetta BIDONI
Città dei diritti, sostegno alla genitorialità, sanità e istruzione
Quali sono le priorità del suo programma?
«Le nostre priorità nascono da un’idea chiara: rimettere la persona al centro delle politiche del Comune. Un’ampia parte del nostro programma è intitolata “Nuoro città dei diritti”, nelle sue varie declinazioni: politiche contro lo spopolamento, che significa anche sostegno alla genitorialità in una città che tra il 2014 e il 2024 ha visto ridurre la popolazione under 35 del 23%, promozione delle attività sportive, attenzione per gli animali d’affezione. La nostra Giunta sarà poi in prima linea nella battaglia per una sanità pubblica, accessibile, equa e di qualità, così come lo siamo stati negli ultimi cinque anni: quanti altri candidati potrebbero affermare lo stesso? E naturalmente, per me a lungo impegnata nella scuola da insegnante, sindacalista e dirigente scolastica, non può non esserci uno spazio centrale per l’investimento sull’istruzione, a partire dal decoro degli spazi, interni ed esterni, dei caseggiati, delle aree verdi, fino all’organizzazione di servizi educativi a domanda individuale».
Come disegnerà, se eletta, la sua Giunta?
«Prima di dire come sarà disegnata, dico dove sarà disegnata: a Nuoro, non a Cagliari. La nostra non è una corsa “in solitaria”, ma una proposta politica nuova, nata dal basso, che chiede sostegno alle cittadine e ai cittadini nuoresi, e non protezione ai potentati di turno che risiedono altrove e che vedono Nuoro come una carta da giocare sul tavolo della politica regionale e nazionale. La nostra Giunta sarà lo specchio della nostra città, con una equilibrata rappresentanza di genere, così come la nostra lista, costituita da 12 donne e 12 uomini. Le deleghe assessoriali saranno distribuite sulla base delle competenze e della rappresentatività delle comunità che vivono e rendono vivo il nostro territorio. L’esatto opposto delle logiche di spartizione e cooptazione su cui vogliamo segnare una netta discontinuità. Sicuramente non vedrete nella nostra giunta assessori transitati da un lato all’altro degli schieramenti, nemici di ieri che diventano amici di oggi per conquistare o riconquistare un posto in Consiglio comunale».
La città vive da tempo una stagione di commissariamenti e un progressivo spopolamento, come uscire da questo stallo e farle riavere la sua centralità nel panorama regionale?
«Sul punto voglio essere molto chiara: non si può pensare di disfare ogni cinque anni tutto il lavoro svolto dalle precedenti amministrazioni. La netta discontinuità con disinvolti, se non addirittura spregiudicati, comportamenti politici va superata assumendo il principio di continuità amministrativa. Parliamo del subentro del Comune nella gestione della Zir di Pratosardo, deliberata a maggioranza durante la scorsa consiliatura e ancora in stallo a causa dell’inerzia dell’amministrazione regionale: oggi dobbiamo lavorare per trasformare un problema irrisolto in una risorsa al servizio dello sviluppo, coinvolgendo gli uffici tecnici del Comune e gli operatori dell’area industriale. Ancora, il Comune deve impegnarsi per restituire alla Biblioteca Sebastiano Satta il suo storico ruolo di punto di riferimento territoriale per la promozione della lettura e della cultura, in collaborazione con la direzione della neoistituita Fondazione. E se vogliamo riconquistare centralità nel panorama regionale, ma anche nazionale e internazionale, il Comune di Nuoro deve lavorare a stretto contatto con i comuni di Lula, Bitti, Orune e Onanì per sostenere la candidatura dell’ex miniera di “Sos Enattos” a sede dell’Einstein Telescope».
Associazioni e singoli cittadini hanno richiamato i candidati alla necessità di non lasciare indietro nessuno, pensiamo ai più poveri e alle persone con disabilità. Come rendere Nuoro più inclusiva?
«Vogliamo una città che non escluda nessuno. Rafforzeremo i servizi sociali e introdurremo l’Autorità garante per le persone con disabilità. Rimuoveremo le barriere architettoniche e culturali, attiveremo una rete di strutture e servizi di accoglienza, puntando sul “Dopo di noi” e sulla vita indipendente. Avvieremo le azioni necessarie affinché il centro per l’Autismo di Marreri ottenga le certificazioni necessarie per l’apertura e il funzionamento. Amplieremo i servizi per famiglie fragili, anziani soli, persone senza fissa dimora. Affronteremo con serietà e determinazione anche lo scandalo della emergenza abitativa e delle abitazioni Erp in stato di abbandono e degrado. L’inclusione sarà il nostro metro di giudizio per ogni scelta: Nuoro deve essere una città amica, accessibile e solidale, dove nessuno si senta invisibile».
Se dovesse invitare un giovane a non lasciare Nuoro con quali parole proverebbe a convincerlo?
«Mi piace citare le parole di uno dei nostri candidati al Consiglio comunale: “Sorridi, sei a Nuoro”. La nostra città è afflitta da problemi enormi, ne siamo consapevoli, ma è il cuore di un territorio ricco, non solo di bellezza, ma anche di opportunità. Nuoro può essere un laboratorio di cultura, innovazione e benessere, creando opportunità di formazione con investimenti sul terzo polo universitario dell’Isola e sulle altre istituzioni culturali, e sostenendo l’imprenditoria giovanile, a partire dalla realizzazione di spazi di coworking e programmi di sostegno alle startup innovative. Alle giovani generazioni dico, parafrasando Antonio Gramsci: istruitevi, agitatevi, organizzatevi, perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza, di tutto il vostro entusiasmo, di tutta la vostra forza».
Domenico MELE
Priorità a zona franca extra doganale, occorre ridurre la tassazione
Quali sono le priorità del suo programma?
«Il mio programma si batte soprattutto sulla zona franca extra doganale. Cos’è la zona franca? È un sistema voluto dalla Comunità Europea e dall’Italia con accordi programmatici, nel senso che la Sardegna è equiparata al Portogallo, alle Canarie, all’Islanda e altre realtà che ne usufruiscono. Consiste nel fatto che tutti i paesi, tutte le aree industriali presenti in Sardegna hanno diritto ad una tassazione intorno al 7%, mentre l’Iva è intorno al 4%. Da ricordare poi, pensando al dramma dello spopolamento, quanta gente verrebbe a Nuoro pagando a solo il 7% di tasse. Se parte Nuoro poi partiranno tutte le altre realtà, quindi tutti gli italiani che vanno in Portogallo verrebbero a Nuoro e nelle zone franche extra doganali della Sardegna. Sarebbe un fatto estremamente importante per il bene della città e di tutta la comunità sarda. Ridurre le tasse, ridurre i tributi, dare alla gente la possibilità di vivere degnamente se pensiamo alla pressione fiscale che si vive oggi: il dipendente ha una tassazione del 34% e l’artigiano arriva fino a 70%, è vergognoso per tutti gli operatori economici di Nuoro e della Sardegna».
Come disegnerà, se eletto, la sua giunta?
«Con grande senso di responsabilità e con l’obiettivo di rilanciare Nuoro, presento la squadra che mi affiancherà in questo percorso. Una squadra composta da persone nuove alla politica nuorese, con l’eccezione di Giovanni Dettori. Ogni assessore è stato scelto in base alla propria competenza e conoscenza specifica dell’ambito assegnato. Un gruppo che rappresenta le diverse anime della politica nuorese, unito non da un colore politico, ma dalla volontà comune di lavorare per il bene della nostra comunità. Non mi identifico né con la destra né con la sinistra: mi candido come sindaco di tutti, perché Nuoro ha bisogno di superare le vecchie divisioni e costruire un futuro migliore, insieme. Ecco la squadra: Randaccio Maria Rosaria: Assessore Prato Sardo e zona franca extra doganale. Bobore Bussa: Attività Agropastorali e Mercato Civico. Giovanni Mossa: Servizi Sociali e alla Sanità. Bobore Tundone: Commercio. Laura Sanna: Dialogo con l’Europa. Antonio Cavada: Lavori Pubblici. Antonio Mingioni: Bilancio. Salvatore Pughioni: Urbanistica. Katia Del Rio: Vice sindaca. Giovanni Dettori: Assessore alla Ricerca di Fondi Europei. Domenico Mele: Sindaco con delega alle Manutenzioni. Qualora qualcuno dovesse tirarsi indietro, sarà mia cura trovare una figura all’altezza, pronta a contribuire con passione e competenza alla crescita della città».
La città vive da tempo una stagione di commissariamenti e un progressivo spopolamento, come uscire da questo stallo e farle riavere la sua centralità nel panorama regionale?
«Ricordiamoci che i commissariamenti sono il fallimento della politica: bastava poco, un altro anno, e si sarebbe conclusa l’ultima consiliatura. Sono sempre loro, i grillini che per un posto o di sottogoverno o di governo sono pronti ad abbandonare le cariche. Vedi Cocco cosa ha fatto per Nuoro, ha buttato giù Andrea Andrea Soddu senza battere ciglio, tutto per andare a Cagliari. Purtroppo questa non è la politica, sono i politicanti che fanno queste cose e sono delle cose ingiuste nei confronti della popolazione. Devo rimarcare però il fatto che il commissario Pirisi sta operando meglio della classe politica nuorese, ha avuto capacità di amministrare il suo paese e quindi sa come muoversi».
Associazioni e singoli cittadini hanno richiamato i candidati alla necessità di non lasciare indietro nessuno, pensiamo ai più poveri e alle persone con disabilità. Come rendere Nuoro più inclusiva?
«Nuoro per essere più inclusiva sui disabili e sugli anziani dovrebbero riaprire quelle numerose strutture che sono già ultimate, pronte a partire. A Predistrada ce ne sono due. Poi c’è la struttura di Solotti che è ultimata e anche quella è in stato di abbandono nonostante tutti gli arredi siano presenti. Ci sono altre innumerevoli strutture che possono essere occupate per creare degli spazi per le persone disabili. Vedi anche il palazzo dell’ufficio del lavoro in via San Francesco, la struttura stessa di via Ballero, sono tutte strutture abbandonate pronte per essere occupate. Con pochi soldi si potrebbero avviare numerose iniziative per i disabili, per i ragazzi con handicap o autistici. Ci sono le strutture, bisogna solo metterle in funzione, non ci vuole tanto, ci vuole un’azione forte per ridarle a chi veramente ha bisogno e cioè gli ultimi».
Se dovesse invitare un giovane a non lasciare Nuoro con quali parole proverebbe a convincerlo?
«Io proverei a convincerlo a investire sulle start-up, sulle nuove professioni, lo inviterei a recarsi a Pratosardo a vedere come lavorano gli operatori, lo inviterei a investire: oggi ci sono le leggi che permettono a tanti giovani di avere dei contributi e investire, il posto fisso non c’è per tutti, l’unica realtà vera è quella dell’imprenditoria. Con l’imprenditoria cresce sia il giovane, sia la sua attività e si investe sul personale, redditi e così via. Per i giovani è indispensabile. Anziché andare a fare i camerieri a Londra o a Parigi, investano pochi lire, non ci vuole molto. Un anno magari, due anni di sacrificio e poi partono e i giovani restano».
Emiliano FENU
Diritto alla salute, servizi, formazione e a vivere in una città bella
Quali sono le priorità del suo programma?
«Esiste una filosofia di fondo: quella di rendere la nostra città attrattiva per chi vuole trasferircisi e accogliente per chi già ci vive. Questa filosofia si basa su punti imprescindibili, bene evidenziati nel nostro programma e frutto di una visione condivisa da tutte le forze della coalizione di centrosinistra: il diritto alla salute, il diritto a servizi per cittadini e imprese, il diritto ad una formazione d’eccellenza, e il diritto a vivere in una città bella. Partendo dalla salute voglio ricordare che la sanità è competenza regionale e che la Regione sta facendo uno sforzo per migliorarla. Tutto questo, tuttavia, ancora non basta e il sindaco deve farsi portavoce delle esigenze dei cittadini presso la Regione e presso la Asl senza timore, anche quando c’è una comune appartenenza politica. Sul fronte della formazione, Nuoro deve diventare una vera città universitaria. Non solo corsi universitari ma anche servizi, residenze, spazi di studio e connessioni con il mondo del lavoro che verranno ospitati nelle’ex Artiglieria. Il nuovo campus, in via di costruzione, ci consentirà di presentarci al cospetto degli Atenei, isolani e non, per chiedere l’attivazione di nuovi corsi in grado di preparare i nostri giovani alle nuove sfide, compresa quella dell’Einstein Telescope. Miglioreremo i servizi a sostegno di cittadini e impresa con il rafforzamento della macchina amministrativa e interventi diretti per restituire, con un’attenta opera di “ricucitura urbanistica”, decoro e vivibilità a tutti i quartieri».
Come disegnerà, se eletto, la sua giunta?
«Ogni decisione in merito alla composizione dell’esecutivo avverrà dopo un attento confronto con le forze politiche che costituiscono la coalizione del Campo largo e che si sono ritrovate insieme, dopo un lungo periodo di fratture interne al centrosinistra, in nome di un progetto comune che pone al centro l’esclusivo interesse della città. Uniti, seppure con diverse sensibilità, ci presenteremo all’elettorato nuorese l’8 e il 9 giugno; uniti ci presenteremo, se i cittadini dovessero accordarci la loro fiducia, al cospetto del nuovo consiglio comunale e della città. Lo faremo con una giunta in grado di amministrare con trasparenza e competenza la città».
La città vive da tempo una stagione di commissariamenti e un progressivo spopolamento, come uscire da questo stallo e farle riavere la sua centralità nel panorama regionale?
«La stagione dei commissariamenti sembra essere avviata alla conclusione: rimane un passo, fondamentale, superare il commissariamento della zona industriale di Pratosardo. Si tratta di un traguardo indispensabile per rilanciare concretamente la nostra zona industriale con l’obiettivo di restituirle forza, autonomia e una prospettiva chiara, affinché possa attrarre nuove imprese, generare occupazione e trasformarsi in un motore di sviluppo per Nuoro e per l’intero territorio. La sua rigenerazione deve passare per una nuova fase di crescita. La presenza di un tessuto economico vitale, infatti, rappresenta uno degli argini al progressivo spopolamento. Il fenomeno purtroppo, non riguarda solo Nuoro, che negli ultimi quattro anni ha perso 2000 abitanti, ma riguarda tutte le realtà medio piccole. Per frenare questa emorragia, occorre ripartire dalla comunità locale che deve essere coinvolta e deve poter partecipare ai processi decisionali. Con il miglioramento dei servizi sanitari, con il sostegno ai cittadini e alle imprese, con una nuova stagione di impegno a favore della cultura, vogliamo ripartire insieme per restituire alla città il ruolo che le compete».
Associazioni e singoli cittadini hanno richiamato i candidati alla necessità di non lasciare indietro nessuno, pensiamo ai più poveri e alle persone con disabilità. Come rendere Nuoro più inclusiva?
«Un focus particolare, nel nostro programma, è rivolto al contrasto alla povertà, che si è fatta più dura e silenziosa e necessita di aiuti concreti alle famiglie, e all’inclusività. Si tratta di un progetto di ampio respiro con azioni che si dipanano nel tempo e nel quale un ruolo fondamentale lo rivestiranno il mondo dell’associazionismo, il terzo settore e le parrocchie. Bisogna tuttavia iniziare subito con azioni concrete: sul fronte della povertà abitativa, che in taluni casi addirittura a trasformarsi in emergenza, la prima cosa da fare è la ricognizione degli alloggi pubblici e una nuova graduatoria per l’assegnazione a chi ne ha diritto. Sul fronte della disabilità, se nel medio e lungo periodo abbiamo previsto una serie di azioni a sostegno dell’autonomia, una delle prime cose da fare sarà una ricognizione delle barriere architettoniche, da aggiornare ogni due anni, cui seguirà il Piano per il loro abbattimento».
Se dovesse invitare un giovane a non lasciare Nuoro con quali parole proverebbe a convincerlo?
«Voglio rivolgermi direttamente a tutti i giovani che ci leggono dalle pagine de L’Ortobene: come coalizione del Campo largo abbiamo costruito un programma serio, concreto e condiviso che mette al centro una città accogliente e attrattiva per tutti. Una città che vuole scommettere sui giovani, che vuole sostenerli nella loro formazione, nella creazione di opportunità di lavoro e nei momenti di svago e divertimento. Voglio rivolgermi direttamente a loro, perché voglio che sappiano che sostenere le loro aspirazioni, creare nuovi spazi dove possano incontrarsi, per lavorare e per nascere nuove relazioni e nuove idee, significa scommettere sul futuro della città e che questa sfida non può fare a meno della loro partecipazione».
Giuseppe Luigi CUCCA
Attività produttive, centro storico, sport, formazione e Pratosardo
Quali sono le priorità del suo programma?
«Il nostro programma parte da una visione semplice: riportare Nuoro al centro, nei fatti e nelle opportunità. Vogliamo rilanciare il centro storico, riportando Corso Garibaldi a essere la via dello shopping, attraverso incentivi, semplificazioni fiscali e un progetto urbano che inviti alla socialità e alla permanenza.
Un’attenzione speciale va allo sport, con il sostegno alle società locali affinché possano ambire a competizioni regionali e nazionali, con il recupero delle strutture esistenti e realizzazione di nuove, faccio riferimento anche al progetto del palazzetto dello sport, i cui fondi andarono perduti; e alla formazione universitaria, puntando su corsi di alta specializzazione legati anche all’arrivo dell’Einstein Telescope.
Pratosardo deve diventare il motore produttivo della città, con interventi su fiscalità di vantaggio, accessibilità, infrastrutture e ambiente, superando l’anacronistica presenza dell’impianto di compostaggio. Vogliamo restituire slancio al Monte Ortobene, polmone verde e simbolo della nostra comunità, promuovendo un luogo attrattivo per imprese e turisti.
Sul versante sociale, rafforzeremo la protezione delle fasce più deboli con politiche di welfare che mettano al centro la dignità delle persone. La cultura sarà intesa come rete: musei, territori, economie collegate tra Nuoro e paesi limitrofi. Nuoro deve riappropriarsi di ruolo guida che ha perduto nell’intero territorio della provincia. Infine, una riorganizzazione profonda dell’amministrazione comunale, all’insegna di trasparenza, partecipazione e accessibilità».
Come disegnerà, se eletto, la sua giunta?
«La nostra visione è netta: la giunta sarà costruita su competenza, merito e spirito di servizio. Non ci sarà alcun manuale Cencelli, nessuna logica di spartizione, ma una squadra che condivida valori, obiettivi e visione. Noi crediamo in una politica che seleziona le persone per ciò che sanno fare, non per ciò che rappresentano. Vogliamo un’amministrazione che dia il buon esempio, con una giunta composta da donne e uomini capaci, pronti a mettersi al servizio della comunità. “Nuoro. A capo” non è solo uno slogan, è l’idea di un cambiamento concreto, visibile e trasparente».
La città vive da tempo una stagione di commissariamenti e un progressivo spopolamento, come uscire da questo stallo e farle riavere la sua centralità nel panorama regionale?
«Per ridare centralità a Nuoro serve un’amministrazione stabile, capace, che sappia valorizzare ogni risorsa disponibile. Noi conosciamo a fondo la macchina amministrativa e abbiamo relazioni consolidate a Roma e Bruxelles. Questo significa capacità di intercettare opportunità, attrarre fondi e soprattutto spenderli bene. Troppe risorse sono rimaste inutilizzate. Troppe occasioni mancate. Occorre riallacciare un dialogo stabile con la Regione, fare squadra, creare sinergie. Nuoro non deve più inseguire il treno dello sviluppo: deve tornare a guidarlo. È stata capitale culturale, motore sociale, baricentro della Sardegna. Può tornare ad esserlo».
Associazioni e singoli cittadini hanno richiamato i candidati alla necessità di non lasciare indietro nessuno, pensiamo ai più poveri e alle persone con disabilità. Come rendere Nuoro più inclusiva?
«Una città giusta è una città che non dimentica nessuno. Le fragilità non possono essere un dettaglio del dibattito pubblico. Devono essere priorità. Vogliamo rafforzare i servizi per le persone con disabilità, sostenere le famiglie in difficoltà, garantire accessibilità e inclusione in ogni politica.
L’inclusione non è un obiettivo marginale, è una condizione essenziale per sentirsi parte di una comunità. Servizi sociali più presenti, sportelli dedicati, strumenti concreti di sostegno al reddito e all’autonomia. Dobbiamo essere capaci anche in questo caso di attuare politiche sostenute da una buona capacità di spesa».
Se dovesse invitare un giovane a non lasciare Nuoro con quali parole proverebbe a convincerlo?
«Gli diremmo che vale la pena restare per essere protagonisti del cambiamento. Perché Nuoro, con il talento e le energie dei suoi giovani, può davvero tornare a essere una città attrattiva, dinamica, moderna. Vogliamo creare le condizioni perché restare non sia una rinuncia, ma una scelta di valore. Vogliamo offrire spazi, occasioni, formazione, opportunità di lavoro. Vogliamo aprire la città a chi vuole investire, innovare, costruire futuro. Nuoro ha bisogno dei suoi giovani. E i giovani devono poter credere che qui, oggi, si può ancora scommettere su un domani migliore. La politica di oggi ha in affido dai giovani quella che sarà la loro città di domani»
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