La valutazione d’impatto sociale entra nel sistema ITS: il primo caso è quello della Fondazione ITS Academy Adriano Olivetti, in Emilia-Romagna. Un passo pionieristico che apre interrogativi su metodo, efficacia e replicabilità.
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Ma cosa significa per un istituto tecnico superiore essere socialmente utile? E, soprattutto, come si misura? Il Bilancio d’Impatto Sociale dell’ITS Academy Adriano Olivetti prova a dare una risposta a queste domande.
Lo studio, affidato a Nomisma, rappresenta il primo tentativo in Italia di applicare in modo sistematico il metodo del Social Return on Investment (SROI) – che quantifica in termini monetari l’impatto sociale di un’attività – a una Fondazione ITS. I risultati? Ogni euro investito nei corsi produce un ritorno sociale tra le 6,9 e le 10,3 volte la cifra iniziale. Numeri importanti, ma anche complessi da interpretare.
Il valore del primo bilancio
Il documento, presentato il 26 maggio 2025 a Palazzo di Varignana, propone una visione articolata del valore generato dall’ITS Olivetti nei confronti di studenti, aziende, famiglie, docenti, istituzioni e comunità locali. Un approccio multilivello che, come spiegano i ricercatori di Nomisma, combina la “Theory of Change” – una mappa logica degli effetti attesi – con un’analisi quantitativa fondata su “proxy economiche”, cioè le stime, o gli indicatori indiretti, utilizzati per rappresentare un impatto che non si può misurare direttamente.
Andrea Bontempi, direttore generale di Nomisma, ha dichiarato che “l’analisi svolta mostra gli impatti positivi generati e l’efficacia dell’azione della Fondazione verso il mercato del lavoro e la pluralità di stakeholder che lo animano”.
Il ritorno sociale: un indicatore da leggere con attenzione
La cifra che colpisce è il rapporto SROI: quasi 10 euro restituiti per ogni euro investito. Ma su cosa si basa questo calcolo? Nomisma ha applicato la metodologia SROI a 15 corsi ITS conclusi nel 2023, valutando l’effetto su studenti (occupazione, soft skill, retribuzioni), imprese (riduzione del mismatch), famiglie (risparmio economico), docenti (competenze) e comunità.
Contabilità
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Il risultato medio è tra i più alti tra quelli osservati in ambito educativo. Proprio per la natura del metodo, va interpretato con cautela. Le stime si basano su ipotesi dichiarate, ma inevitabilmente soggette a margine di approssimazione.
Formazione, lavoro e territorio: la triangolazione virtuosa
L’ITS Olivetti agisce su due fronti tecnologici: ICT e moda. In entrambi i casi, la formazione è fortemente integrata con il mondo produttivo. Il 40% delle ore è dedicato a stage aziendali e il tasso di occupazione dei diplomati – l’87% entro un anno – conferma una buona capacità di rispondere ai bisogni del mercato.
Ma l’impatto va oltre l’occupazione. I docenti sviluppano nuove competenze didattiche, le famiglie beneficiano della gratuità dei corsi (finanziati da fondi pubblici), e le imprese – oltre 2.400 coinvolte – contribuiscono e ottengono personale formato.
Un precedente da consolidare
Il presidente della Fondazione, Gaudenzio Garavini, ha definito il report “un primo passo per una riflessione strutturata” da proseguire con “report annuali, per affinare sempre più l’impatto delle attività”. Ed è questo forse l’aspetto più significativo dell’esperienza: l’introduzione, anche nel mondo ITS, di una cultura della valutazione sistemica e condivisa.
Il caso Olivetti potrebbe diventare un modello nazionale. Sarà fondamentale che le prossime valutazioni, insieme ai numeri, raccontino le storie, le sfide e i cambiamenti reali che ogni euro investito contribuisce a generare.
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