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Acqua, ecco la strategia dell’Ue per la resilienza idrica




La Commissione europea ha presentato la Water Resilience Strategy, una cassetta degli attrezzi per migliorare la gestione dell’acqua negli Stati membri. Obiettivo: migliorare di almeno il 10% l’efficienza idrica entro il 2030


Acqua, risorsa critica. Che sia troppo poca, perché minacciata da sovrasfruttamento, inquinamento e siccità, o troppa, tanto da mettere a rischio territori e comunità, in occasione di eventi metereologici estremi. Uno stato di cose accelerato dal cambiamento climatico e rispetto al quale “non possiamo più permetterci di dare l’acqua per scontata”, scrive la Commissione europea nella Water Resilience Strategy presentata oggi con l’obiettivo di “ripristinare e proteggere il ciclo dell’acqua, garantire a tutti acqua pulita e a prezzi accessibili e creare in Europa un’economia dell’acqua sostenibile, resiliente, intelligente e competitiva”.

I numeri parlano chiaro: ogni anno le perdite di acqua negli Stati membri variano tra l’8 e il 57%, mentre secondo l’agenzia europea per l’ambiente solo il 37% dei corpi idrici superficiali ha un buono stato ecologico e solo il 29% ha un buono stato chimico. Serve una rapida inversione di rotta. “La resilienza idrica è fondamentale per i nostri cittadini, gli agricoltori, l’ambiente e le imprese. Dobbiamo agire ora per proteggere una risorsa scarsa” ha commentato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

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La strategia non prevede l’adozione di nuovi strumenti legislativi ma farà da ‘cassetta degli attrezzi’ per rendere più efficienti le misure già in campo. In quest’ottica, spiega la Commissione, supporterà gli Stati membri sia migliorando l’attuazione dell’attuale legislazione dell’Ue in materia di acque, sia attraverso oltre 30 azioni specifiche. Tre gli obiettivi generali: riparare e proteggere il ciclo idrico dalla sorgente al mare, migliorando il disinquinamento dai nutrienti legati all’agricoltura e alle altre attività umane così come dagli inquinanti emergenti come i PFAS; costruire una water smart economy anche per la competitività dell’industria, con l’obiettivo di migliorare di almeno il 10% l’efficienza idrica entro il 2030 come specificato in una raccomandazione pubblicata oggi; garantire acqua pulita per tutti, migliorando la consapevolezza degli utenti e promuovendo best practice.

Obiettivi che la strategia punterà a perseguire migliorando la governance idrica degli Stati membri, ma anche mobilitando nuovi investimenti, sia con la revisione delle politiche di coesione – che per il ciclo 2021-2027 hanno già destinato 24 miliardi ai temi dell’acqua, chiarisce Bruxelles – che attraverso un nuovo programma della European Investment Bank che tra 2025 e 2027 metterà a disposizione 15 miliardi di euro di finanziamenti. Poi spinta all’innovazione e alla digitalizzazione, ma anche alla collaborazione tra Ue, Stati membri e partner internazionali per rendere più efficienti monitoraggio e prevenzione.

“L’acqua non è solo una risorsa – ha spiegato la commissaria Ue all’Ambiente Jessika Roswall – è un’ancora di salvezza. Ma gli eventi meteorologici estremi la stanno mettendo a dura. Già oggi il 30% del territorio europeo si trova ad affrontare ogni anno una carenza idrica. Con la strategia dell’Ue per la resilienza idrica – ha detto – forniamo agli Stati membri gli strumenti necessari per riparare il nostro ciclo idrico interrotto”. “Un piano completo per la sostenibilità idrica – ha aggiunto Teresa Ribera, vice presidente della Commissione con delega alla transizione giusta e competitiva – un’azione faro per affrontare la crescente scarsità d’acqua migliorando le pratiche di gestione idrica e le infrastrutture basate sulla natura, salvaguardando l’acqua e gli ecosistemi acquatici per le generazioni future”.





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