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BCE conferma taglio tassi di 25 punti e taglia previsioni inflazione



(Teleborsa) – Confermato dalla BCE un taglio del tassi d’interesse di 25 punti base, come largamente atteso dal mercato, anche se la moderazione dell’inflazione registrata a maggio all’1,9% aveva spinto qualcuno ad ipotizzare uno slittamento a luglio. Una decisione presa tenendo in considerazione e nuove proiezioni di crescita ed inflazione e il persistere dell’incertezza riguardo gli sviluppi del commercio internazionale.

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La decisione della BCE su tassi e QE

Il Consiglio direttivo ha dunque portato il tasso sui depositi al 2%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,40% a partire dall’11 giugno 2025.

Quanto ai programmi di quantitative easing, la BCE fa sapere che il Programma di acquisto di attività (PAA) ed il Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP) “si stanno riducendo a un ritmo misurato e prevedibile”, dal momento che l’Eurotower non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.

Le nuove proiezioni di inflazione e crescita

Avendo rilevato che l’inflazione si attesta attualmente intorno all’obiettivo di medio termine del 2%, gli economisti della BCE hanno delineato nuove previsioni macroeconomiche: uno scenario base;, uno scenario peggiorativo che prevede l’ulteriore acuirsi delle tensioni commerciali nei prossimi mesi e livelli di crescita e di inflazione inferiori a quelli dello scenario di base; uno scenario migliorativo, che prevede una risoluzione positiva delle tensioni commerciali ed una crescita ed inflazione superiori rispetto allo scenario di base.

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Nello scenario base, gli esperti prevedono un’inflazione in media al 2% nel 2025, all’1,6% nel 2026 e al 2% nel 2027. Le revisioni al ribasso rispetto alle proiezioni di marzo (-0,3 punti percentuali per il 2025 e il 2026) riflettono principalmente le ipotesi di prezzi dell’energia inferiori e di un rafforzamento dell’euro. Gli esperti si attendono che l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porti in media al 2,4% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e nel 2027, sostanzialmente invariata da marzo.

La crescita del PIL in termini reali è attesa allo 0,9% nel 2025, all’1,1% nel 2026 e all’1,3% nel 2027. La proiezione di crescita invariata per il 2025 riflette un andamento nel primo trimestre più vigoroso rispetto alle attese, associato a prospettive più deboli per il resto dell’anno.

“Benché ci si attenda che l’incertezza relativa alle politiche commerciali gravi sugli investimenti delle imprese e sulle esportazioni, soprattutto nel breve termine – sottolinea la BCE – l’incremento degli investimenti pubblici in difesa e infrastrutture sosterrà sempre più la crescita nel medio periodo. L’aumento dei redditi reali e un mercato del lavoro robusto consentiranno alle famiglie di spendere di più. Insieme a condizioni di finanziamento più favorevoli, ciò dovrebbe aumentare la capacità di tenuta dell’economia agli shock mondiali”.

BCE conferma flessibilità e approccio basato su dati

Il Consiglio direttivo ribadisce di essere “determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine” e quindi “nelle attuali condizioni caratterizzate da eccezionale incertezza, l’orientamento di politica monetaria adeguato sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione”.

Il Board “è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sull’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria”.

(Teleborsa) 05-06-2025 14:42



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