Il governo tedesco ha varato un ambizioso pacchetto di misure economiche, denominato “Wachstumsbooster” (Acceleratore della Crescita), con l’obiettivo dichiarato di rinvigorire un’economia che da due anni mostra segni di stagnazione.
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Al centro di questa iniziativa, che mobilita quasi 46 miliardi di euro in sgravi fiscali per le imprese nel periodo 2025-2029, si colloca un meccanismo di superammortamento al 30% destinato a stimolare gli investimenti produttivi a cui sarà affiancata una progressiva riduzione dell’imposta sulle società, incentivi specifici per la mobilità elettrica e un potenziamento del sostegno alla ricerca e sviluppo.
Le misure annunciate dal Ministero delle Finanze tedesco puntano a fornire alle aziende la liquidità e gli incentivi necessari per modernizzarsi e competere su scala globale, con particolare riguardo a ambiti strategici come la manifattura, la mobilità elettrica e la ricerca e sviluppo.
Un piano per uscire da due anni di crisi
L’introduzione del “Wachstumsbooster” si colloca in un momento delicato per l’economia tedesca. Dopo un lungo periodo di crescita, il paese ha sperimentato due anni di sostanziale stagnazione e, nonostante un buon inizio del 2025, le previsioni per l’anno in corso indicano, nel migliore dei casi, una crescita prossima allo zero.
Il pacchetto di sgravi fiscali appena annunciato è dunque il primo passo del governo guidato dal Cancelliere Friedrich Merz per invertire questa tendenza negativa.
Oltre alle misure fiscali, l’esecutivo ha annunciato l’intenzione di procedere, prima della pausa estiva, con ulteriori interventi, in particolare per ridurre i costi dell’energia, una delle principali preoccupazioni per il settore manifatturiero, e per accelerare gli investimenti pubblici nelle infrastrutture.
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Il cuore del piano: il superammortamento al 30%
La misura più distintiva del “Wachstumsbooster” è senza dubbio l’introduzione di un superammortamento triennale. Le imprese potranno beneficiare di una deduzione fiscale aggiuntiva pari al 30% del costo di acquisizione di nuovi beni strumentali, applicabile annualmente per un periodo di tre anni.
Si tratta di un meccanismo che si differenzia in modo significativo da quello che abbiamo avuto in Italia, dove il prefisso “super” si riferiva all’aumento del valore fiscalmente riconosciuto del bene su cui calcolare poi le quote di ammortamento ordinarie lungo l’intera vita utile del cespite. Il modello tedesco punta invece su un boost temporale, su un’accelerazione più rapida dell’ammortamento, offrendo una cospicua deduzione extra (il 30% appunto) per un arco temporale definito e breve. La logica sottostante è che, potendo dedurre una quota significativa del costo del bene nei primi tre anni, le aziende vedranno ridotto il loro onere fiscale immediato, liberando risorse da reinvestire o da utilizzare per rafforzare la propria struttura patrimoniale.
L’effetto atteso è quindi duplice: da un lato, si vuole incoraggiare le imprese a non posticipare gli investimenti necessari, fornendo un beneficio fiscale tangibile nel breve periodo; dall’altro, si mira a stimolare un volume di investimenti complessivamente maggiore. Secondo il Ministero delle Finanze, guidato da Lars Klingbeil, questa misura è pensata per essere di semplice applicazione e per avvantaggiare tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, contribuendo a quella “necessaria sicurezza di pianificazione” che è fondamentale in fasi economiche incerte.
Un pacchetto da 46 miliardi: le altre misure chiave
Il superammortamento rappresenta la colonna portante del pacchetto, ma non è l’unica leva su cui il governo tedesco intende agire. L’ammontare complessivo di quasi 46 miliardi di euro di sgravi fiscali distribuiti fino al 2029 si compone di diverse altre iniziative.
La riduzione dell’imposta sulle società
Una delle più rilevanti è la progressiva riduzione dell’imposta sulle società (Körperschaftsteuer).
A partire dal 2028, l’aliquota scenderà di un punto percentuale all’anno per cinque anni consecutivi, con l’obiettivo di portare il carico fiscale complessivo per le imprese dall’attuale 30% circa al 25% entro il 2032. Una mossa tesa a migliorare la competitività fiscale della Germania nel contesto internazionale, attirando investimenti esteri e trattenendo capitali nazionali.
La mobilità elettrica
Un altro intervento riguarda il settore della mobilità elettrica, considerato strategico per la transizione ecologica e per il futuro dell’industria automobilistica tedesca.
Il “Wachstumsbooster” introduce un “Investmentbooster” specifico per l’e-mobility, che prevede l’innalzamento del tetto di prezzo per i veicoli incentivabili da 75.000 a 100.000 euro e, soprattutto, la possibilità di un ammortamento del 75% del costo del veicolo già nel primo anno di acquisto.
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Questo incentivo è disegnato per accelerare il rinnovo del parco auto aziendale e per sostenere la domanda interna di veicoli elettrici.
La ricerca e sviluppo
Il pacchetto prevede poi il potenziamento degli incentivi fiscali per la ricerca e sviluppo, con la chiara volontà di rendere l’accesso a tali fondi il meno burocratico possibile.
Oltre ad un aumento generale dei costi incentivabili, per stimolare ulteriormente l’innovazione, il massimale della base imponibile per accedere all’indennità di ricerca vedrà un incremento, passando da 10 a 12 milioni di euro tra il 2026 e il 2030. La misura mira a rafforzare la capacità innovativa delle imprese tedesche, un fattore determinate per la competitività in settori ad alta tecnologia e per affrontare le sfide della trasformazione digitale e green.
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