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Puglia, chiesti gli arresti domiciliari per l’assessore Delli Noci – alanews


Lecce, 5 giugno – La Procura di Lecce ha richiesto gli arresti domiciliari per l’assessore regionale Alessandro Delli Noci, indagato per un’inchiesta su una presunta associazione per delinquere accusata di corruzione e frodi sui finanziamenti pubblici destinati ai programmi per piccole e medie imprese. Si richiede anche la custodia cautelare in carcere per l’imprenditore Alfredo Barone, oltre a cinque arresti domiciliari e quattro misure interdittive

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L’inchiesta che ha coinvolto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, ha sollevato un polverone mediatico e giuridico. La Procura di Lecce ha infatti avanzato una richiesta di arresti domiciliari per l’assessore nell’ambito di un’inchiesta su una presunta associazione per delinquere. Al centro dell’indagine ci sono accuse di corruzione e frodi legate ai finanziamenti pubblici per le piccole e medie imprese, in particolare riguardo ai Programmi integrati di agevolazione (Pia).

Cos’avrebbe fatto Delli Noci?

L’inchiesta condotta dalla Procura di Lecce ha rivelato un presunto sistema di corruzione che coinvolge vari attori sia nel settore pubblico che in quello privato. Secondo le indagini, Delli Noci sarebbe implicato in pratiche illecite per favorire determinate aziende nell’accesso a finanziamenti pubblici, sfruttando la sua posizione di potere. Nonostante l’assessore abbia sempre dichiarato la propria estraneità ai fatti, le evidenze raccolte dagli inquirenti sembrano mettere in discussione questa posizione.

In aggiunta alla richiesta di arresti domiciliari per Delli Noci, la Procura ha chiesto anche la custodia cautelare in carcere per l’imprenditore Alfredo Barone, già noto alle forze dell’ordine. Sono previsti altresì altri cinque arresti domiciliari e quattro misure interdittive per altre persone coinvolte nell’inchiesta. Queste misure cautelari sono ritenute necessarie per evitare possibili interferenze con le indagini in corso.

Sequestri preventivi

Secondo quanto si è appreso a Lecce, sono in corso sequestri preventivi per circa dieci milioni di euro a carico delle quattro società coinvolte nell’inchiesta. Oltre che per Delli Noci, la Procura di Lecce ha richiesto gli arresti domiciliari anche per Maurizio Laforgia, ingegnere e figlio del presidente dell’Acquedotto Pugliese Domenico Laforgia, per il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Lecce Angelo Mazzotta, per l’imprenditore Marino Congedo, per Nicola Capone e per Ilaria Santoro. Le quattro misure interdittive richieste riguardano invece Luciano Ancora, Michele Barba, Corrado Congedo e Giovanni Rapanà.

Emiliano esprime fiducia in Delli Noci

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha espresso fiducia nella giustizia e nell’assessore Delli Noci. “Aspettiamo di conoscere gli atti processuali e la sua difesa. Le procedure giudiziarie sono necessarie per conoscere la verità e auspichiamo che arrivino a conclusioni certe nel tempo più breve possibile”, ha concluso Emiliano.

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Finanziamenti pubblici sotto osservazione

La questione dei finanziamenti pubblici per le piccole e medie imprese è da tempo al centro di dibattiti e controversie in Puglia. I Programmi integrati di agevolazione, concepiti per sostenere lo sviluppo economico, possono diventare oggetto di sfruttamento se non vengono monitorati con la dovuta attenzione. Fonti vicine all’indagine indicano che i danni economici derivanti da pratiche corruttive potrebbero essere ingenti, compromettendo non solo le risorse pubbliche, ma anche la fiducia nei confronti delle istituzioni.





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