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La seconda edizione dei Creo-Lab, promossa dall’università degli studi di Bergamo nell’ambito del progetto Creo – Competencies and Resources for Entrepreneurial Orientation, si è conclusa oggi con l’evento finale tenutosi alla fondazione Dalmine. Il programma ha coinvolto decine di studenti in laboratori tematici volti a sviluppare competenze legate all’innovazione, creatività e orientamento imprenditoriale. I laboratori si sono svolti tra marzo e giugno e hanno visto una partecipazione attiva di giovani interessati a settori differenti come il turismo, la sostenibilità, la salute e le tecnologie digitali.
Creo-lab 2025: struttura e tematiche dei laboratori
Il percorso formativo dei Creo-Lab è stato articolato in quattro laboratori tematici. Il primo si è concentrato su “Tourism and creative industries“, un settore scelto per la sua rilevanza a livello locale e nazionale, con focus sulla valorizzazione delle risorse culturali e ambientali. Gli studenti hanno affrontato casi pratici, lavori di gruppo e visite aziendali, entrando in contatto con realtà attive nel campo del turismo innovativo.
Sostenibilità come pilastro fondamentale
Il tema della Sustainability ha rappresentato un altro ambito chiave. Questo laboratorio ha toccato aspetti legati a pratiche sostenibili, economia circolare e impatti ambientali, con studenti impegnati a immaginare soluzioni concrete per il territorio bergamasco e non solo. Le attività hanno previsto anche workshop esperienziali e interazioni con enti che si occupano di conservazione e rigenerazione ambientale.
Innovazioni in campo salute
Salute è stato il terzo ambito su cui i partecipanti hanno lavorato, esplorando le nuove frontiere della medicina, benessere e innovazioni in campo sanitario. Sono stati affrontati argomenti trasversali che spaziano dalla prevenzione alla tecnologia medica, inclusi casi studio di aziende e istituzioni che operano nel settore.
Tecnologie digitali e intelligenza artificiale
Infine, il laboratorio su “Tecnologie digitali e Intelligenza Artificiale” ha coinvolto gli studenti in approfondimenti sulle più recenti applicazioni dell’IA, impatti sociali e opportunità di sviluppo. Qui, l’attenzione è stata rivolta a strumenti digitali avanzati e al loro utilizzo in diversi contesti produttivi e creativi.
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Coinvolgimento e formazione: numeri e metodologia
Il totale delle ore formative della seconda edizione dei Creo-Lab ha superato le 192, distribuite tra lezioni frontali, lavori di gruppo, analisi di situazioni reali e visite tecniche presso aziende e nel territorio bergamasco. Sono stati coinvolti 26 docenti dell’università degli studi di Bergamo, ciascuno specializzato in diversi ambiti legati ai temi proposti.
Il metodo adottato ha puntato a un apprendimento attivo, integrando teoria e pratica in modo da favorire l’interazione fra studenti e realtà esterne. La partecipazione di imprese locali, fondazioni, cooperative e associazioni ha permesso di creare un ponte concreto tra mondo accademico e mondo del lavoro, dando agli studenti occasioni di confronto diretto con professionisti e progetti reali.
Una rete di competenze al servizio del territorio
Secondo il rettore Sergio Cavalieri, il progetto Creo rappresenta un’occasione per completare il percorso universitario sviluppando competenze trasversali fondamentali. “Queste competenze riguardano soprattutto l’ambito dell’innovatività, della creatività e del problem solving.” L’università di Bergamo si propone come fulcro di una rete di conoscenze che coinvolge studenti, docenti, imprese ed enti del territorio.
Opportunità per giovani talenti
Questa rete mette in relazione diversi soggetti e favorisce la nascita di opportunità concrete per giovani talenti. L’università si presenta come un partner attivo nella costruzione di relazioni utili a sostenere l’economia locale e a potenziare lo sviluppo delle competenze, con l’obiettivo di rendere il territorio un ambiente fertile per idee e progetti innovativi.
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