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Costa Sud, opera in ritardo: nel lotto di Torre Quetta chiuso solo il 15% dei lavori


di
Francesco Petruzzelli

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Il cantiere, finanziato dal Pnrr, va portato a termine entro il 2026.Le lavorazioni sono di ottima fattura, ma procedono a rilento in quello che diventerà uno dei lotti per il relax, la balneazione e tanto verde urbano

Le difficoltà organizzative ma anche di spesa. Soprattutto delle imprese più piccole che non riescono a far fronte a tutti i costi immediati. 
E così da lunedì entrerà in campo un altro consorziato per dare un’importante accelerata. È corsa contro il tempo a Bari per rispettare il cronoprogramma di Costa Sud, il parco marino da sei chilometri lineari e finanziato con 86 milioni dal Pnrr. Quindi da terminare tassativamente entro il 2026. Una tabella di marcia al momento a rischio in uno dei sei lotti del parco, uno dei più nevralgici, il 2 di Torre Quetta, la spiaggia chiusa esattamente da un anno al pubblico per l’avvio del cantiere.

Cantiere, la cui durata è stata stimata in 730 giorni, che al momento avrebbe raggiunto solo il 15 per cento delle lavorazioni, rispetto all’iniziale tabella di marcia che a questo punto dell’anno avrebbe dovuto segnare poco meno del 50 per cento. Le lavorazioni sono di ottima fattura, ma procedono a rilento in quello che diventerà uno dei lotti per il relax, la balneazione e tanto verde urbano. Al momento sono quattro i lotti, sui sei complessivi, di Costa Sud nei quali sono in corso i cantieri, ad eccezione del lotto 3 Torre Carnosa (partenza prevista per fine luglio) e del lotto 1 Punta Perotti per il quale è in chiusura la conferenza di servizi. Discorso diverso invece a nord della costa con il nuovo waterfront di Bari vecchia, i cui lavori procedono speditamente.




















































Per la primavera 2026 sarà pronto il tratto del Molo Sant’Antonio, dove al posto del vecchio mercato ittico sta nascendo il Museo del Mare, uno spazio espositivo e turistico-ricettivo con annessa terrazza belvedere. Dopo le opere di difesa a mare e la sistemazione dei frangiflutti, a nord del molo sono state avviate le operazioni preliminari di realizzazione di pontili modulari, in quota alla «promenade» del lungomare storico e al calpestio del nuovo Museo del Mare, che garantiranno la piena accessibilità diretta dal marciapiede e dagli spazi del nuovo edificio. Un edificio ecosostenibile (prenderà energia dall’acqua) con passerelle e solarium amovibili senza effettuare alcuna perforazione, candidandosi così a diventare un lungomare innovativo.

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A inizio 2026 i lavori proseguiranno verso il teatro Margherita e il Molo San Nicola, un altro tratto da riqualificare nell’ambito del progetto – da oltre 22 milioni di euro e con i lavori affidati alla Rossi Restauri srl – che cambierà il volto del lungomare Imperatore Augusto dal complesso Santa Scolastica sino ai giardini De André
A luglio saranno previste, grazie alla Fondazione Dioguardi, delle visite guidate in questo che diventerà un cantiere-evento.
«Una volta ultimata, questa opera ci consegnerà non solo uno spazio bellissimo e funzionale, ma soprattutto un luogo nel quale potremo coltivare un rapporto virtuoso con il nostro mare, colmando un gap che per troppo tempo ha fatto di Bari una città con il mare e non una città di mare», sono state le parole del sindaco di Bari, Vito Leccese, durante la visita al cantiere ieri mattina.

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7 giugno 2025

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