Urne aperte per i referendum, si vota anche in Liguria su lavoro e cittadinanza

Si vota oggi fino alle 23 e domani dalle 7 alle 15 per cinque referendum abrogativi di iniziativa popolare. Gli italiani sono chiamati a esprimersi su quattro quesiti relativi al lavoro e uno sul tema della cittadinanza. In Liguria, secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, gli aventi diritto al voto sono 1.183.121, distribuiti in 1.785 sezioni elettorali. A livello nazionale, per la validità dei referendum è necessario il raggiungimento del quorum: deve recarsi alle urne il 50% più uno degli elettori, pari ad almeno 25.651.609 votanti.

Jobs Act – Il primo quesito propone l’abrogazione del Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 23, che ha introdotto il contratto a tutele crescenti. La normativa attuale, frutto del cosiddetto Jobs Act, prevede per i nuovi assunti a tempo indeterminato un indennizzo economico in caso di licenziamento illegittimo, anziché il reintegro automatico. In caso di abrogazione, verrebbero ripristinate le disposizioni precedenti, cioè le tutele previste dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori così come modificato dalla cosiddetta “legge Fornero”. 

Piccole imprese – Il secondo quesito riguarda la disciplina dei licenziamenti illegittimi nelle imprese con meno di 15 dipendenti. Attualmente, la legge prevede un indennizzo compreso tra 6 e 14 mensilità in base all’anzianità del lavoratore. L’abrogazione parziale dell’articolo 8 della legge 604/1966 darebbe al giudice maggiore discrezionalità nella determinazione dell’indennizzo, senza tetti massimi predeterminati.

Contratti a termine – Il terzo quesito mira a modificare le regole sui contratti a tempo determinato. Il Decreto Legislativo 81/2015 consente oggi di stipulare contratti a termine senza causale per una durata fino a 12 mesi. Oltre questa soglia, è necessaria una giustificazione specifica. L’eventuale abrogazione reintrodurrebbe l’obbligo di indicare la causale fin dal primo contratto, come previsto in passato.

Responsabilità negli appalti – Il quarto quesito riguarda la sicurezza sul lavoro e la responsabilità del committente in caso di infortuni negli appalti o subappalti. La normativa vigente limita la responsabilità del committente ai casi in cui vi sia colpa diretta o violazione delle norme di sicurezza. L’abrogazione dell’articolo 26 del Decreto Legislativo 81/2008 ripristinerebbe la responsabilità solidale, rendendo il committente corresponsabile anche in assenza di colpa specifica.

Cittadinanza – Il quinto e ultimo quesito si concentra sulla durata della residenza richiesta per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri extracomunitari. La normativa attuale stabilisce un requisito di 10 anni di residenza legale e continuativa. L’abrogazione della lettera f) dell’articolo 9 della legge 91/1992 ridurrebbe questo termine a 5 anni, rendendo più rapido l’accesso alla cittadinanza.

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