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Perché l’Italia può diventare leader nell’economia sottomarina




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Ultim’ora news 10 giugno ore 20


L’ambiente subacqueo è il nuovo orizzonte che nei prossimi anni plasmerà le relazioni internazionali, attrarrà l’interesse della ricerca scientifica e creerà nuove opportunità imprenditoriali. Circa l’80% del fondo marino è ancora inesplorato e, paradossalmente, è disponibile una mappatura più completa e precisa della superficie di Marte che dei fondali oceanici. Le esplosioni nei gasdotti Nord Stream, avvenute all’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, hanno evidenziato l’importanza strategica delle infrastrutture marine, ma anche la loro vulnerabilità.

Oleodotti, gasdotti, rigassificatori e cavi di telecomunicazione (che Antonio Tajani, ministro degli esteri, ha definito «le autostrade del nostro tempo» nel corso del vertice sul «Mediterraneo connesso», organizzato a Nizza il 9 giugno) giacciono sui fondali marini e richiedono una sorveglianza costante e accurata, condizione scontata in ambito terrestre e aereo, ma estremamente complessa nel contesto subacqueo. Per garantire un approvvigionamento di energia continuo e sicuro, comunicazioni globali efficienti e una gestione sostenibile delle risorse minerarie marine, è imprescindibile investire in ricerca, innovazione tecnologica e nella collaborazione tra ambiti civili e militari.

L’estrazione di materie prime rare

L’esplorazione degli abissi richiede di affrontare difficoltà simili a quelle che si presentano nella ricerca spaziale, aprendo l’opportunità a sinergie che possono accelerare il progresso in entrambi i settori. Lo spazio e l’ambiente sottomarino sono strettamente connessi alla sicurezza e alle telecomunicazioni e stanno emergendo come nuove frontiere per l’estrazione di materie prime rare. A differenza dello spazio, l’economia subacquea è ancora solo parzialmente contesa, coinvolge pochi Paesi e presenta una cornice legislativa in via di definizione. Si stima che entro il 2030, il mercato globale della subacquea raggiungerà i 400 miliardi di euro. Un volume d’affari comparabile a quello che oggi smuove l’economia spaziale (la cosiddetta Space Economy). Il fondale marino si sta quindi rapidamente affermando come scenario in cui si incontrano (e scontrano) interessi geopolitici, accademici e ambizioni di startup e di aziende innovative.

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Il ruolo dell’Italia

L’Italia può coglierne le opportunità e prepararsi ad assumere il ruolo di pioniere. Nel 2023, alla Spezia è stato istituito il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea (Pns), in cui attori come Marina Militare, Leonardo e Fincantieri sono protagonisti. Una fondazione presieduta dalla senatrice ligure Roberta Pinotti, già Ministro della Difesa e Sottosegretario nei governi Renzi e Gentiloni, ha il compito di coordinare le attività pubbliche e private coinvolte nel Polo.

A distanza di appena un anno e mezzo dalla sua costituzione, il Pns si è già imposto come riferimento per ricerca, sviluppo e innovazione nel mondo subacqueo, con l’avvio di 18 progetti in 18 mesi per un totale di 115 milioni di euro, grazie al contributo di 22 università e centri di ricerca, 11 grandi aziende, 34 piccole e medie imprese e 22 subfornitori.

Il 4 giugno di quest’anno, Confindustria La Spezia ha ospitato l’evento “Il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, nuove sfide e opportunità per le imprese”. Durante l’incontro, l’ammiraglio Cristiano Nervi, responsabile operativo del Pns e direttore del Centro di Supporto e Sperimentazione Navale (Cssn) della Marina Militare, ha illustrato gli obiettivi strategici del Polo e ha presentato le opportunità di partecipazione per le imprese nei progetti innovativi.

La senatrice Pinotti ha ricordato che «siamo primi in Europa ad aver messo insieme una realtà con tali e tante competenze», evidenziando l’importanza di estendere questa realtà anche all’ambito civile, prospettando per l’Italia un ruolo di rilievo a livello mondiale. Mario Gerini, Presidente di Confindustria La Spezia, ha espresso l’ambizione di «costruire una vera e propria filiera italiana della subacquea», ribadendo l’impegno di Confindustria a «continuare a sostenere il comparto».

Iniziative come quella del Polo Nazionale della Dimensione Subacquea hanno il merito di fare confluire in progetti innovativi e strategici la grande capacità innovativa di tante piccole e medie imprese italiane che contribuiscono al tessuto economico del Paese. Tra sicurezza nazionale, innovazione tecnologica e investimenti privati, il mondo sottomarino presenta numerose opportunità che l’Italia non deve perdere.



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