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dal sondaggio primi segnali di stanchezza delle imprese


Le imprese tengono duro, nonostante la grande incertezza per il futuro e i primi segnali di stanchezza.

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Queste le principali sensazioni emerse dal Sondaggio sullo stato di salute delle imprese valdostane 2025, organizzato dalla Chambre Valdôtaine.

Flessione demografica, calo delle imprese valdostane attive, incertezza del mercato, ma anche aumento dell’occupazione, diminuzione della disoccupazione, crescita dell’export, del dinamismo e volume d’affari stabile.

Sono tanti gli spunti usciti dalle aule della Nuova Università di Aosta martedì 10 giugno, alla presenza della rettrice Manuela Ceretta, del presidente della Chambre Valdôtaine Roberto Sapia, dell’assessore allo Sviluppo Economico Luigi Bertschy e del presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin.

Scopo del sondaggio, svolto dalla Chambre in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio, Guglielmo Tagliacarne, per cui è intervenuto Paolo Cortese, è stato quello di inquadrare alcuni temi importanti dell’economia valdostana: dallo stato di salute delle imprese, agli investimenti nelle transizioni green e digitale, al mutamento demografico e degli stili di consumo, gettando anche uno sguardo alle importanti sfide future delle aziende.

Chambre, imprese: lo stato di salute

Nel dettaglio, i risultati dello studio partono dalla delineazione della situazione demografica valdostana, che dal 2019 al 2024 ha visto una flessione una demografica non modesta (-1,9% contro un -1,8% di media nazionale), più accentuata di quasi tutte le province alpine.

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L’indice di vecchiaia poi si attesta al 227,1% , crescendo a un ritmo più elevato della media nazionale.

Dall’altro canto, però, nell’ultimo biennio si assiste a una crescita dei flussi migratori in entrata, «cosa che ci dice che il territorio è attrattivo sia socialmente che economicamente», afferma Cortese.

Le difficoltà demografiche si traducono inevitabilmente anche nella realtà delle imprese valdostane, il cui numero tra il 2023 e il 2024 ha registrato un lieve calo.

Lo studio riporta, infatti, come il tasso di mortalità delle imprese della Valle iscritte nel 2021 risulta leggermente più elevato rispetto a quello nazionale, 23,0% contro 22,3%.

Export, impatto dei dazi e incertezza delle imprese valdostane

Secondo i dati del sondaggio, un’impresa su due in Valle d’Aosta afferma che il volume d’affari è stato stazionario nel 2024, mentre un altro 25% ha osservato un aumento.

Il comparto nel quale si è registrata la maggior quota di aumenti di fatturato è quello turistico, mentre qualche affanno si è risentito nel settore del commercio, dell’industria e della manifattura.

Per quanto riguarda invece il volume di attività dell’export emerge una crescita soprattutto del settore agricolo, di quello manifatturiero («che rappresenta il grosso nell’export regionale e che vede crescere le esportazioni nel 2024 del 9,5% soprattutto per quanto riguarda i prodotti in metallo») e poi a seguire l’industria alimentare, i macchinari, gli apparecchi e i mezzi di trasporto.

Infine, nonostante valori ancora contenuti, risulta anche un sensibile incremento dei prodotti chimici e farmaceutici.

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L’impatto dei famigerati dazi indetti da Donald Trump, a detta delle imprese rilevate, invece non sembra essere particolarmente rilevante.

«Per le imprese interessate – sottolinea Cortese – il principale impatto deriva da un aumento dei costi di approvvigionamento e non invece da un impatto diretto sull’export, come a livello nazionale. C’è però una sacca di imprese, il 16,4%, che è incerta e disorientata e non ci sa dare indicazioni sullo stato delle cose nel 2024. Si tratta di imprese piccole, unicellulari, spesso affiliate a una sola persona, che non riescono a districarsi in mezzo a numerose informazioni e delineare un quadro chiaro delle cose».

Chambre: aumenta l’occupazione, ma sempre più difficile trovare risorse

Anche se meno di quanto registrato su scala nazionale, nel 2024 in Valle d’Aosta sono aumentati gli occupati, con un incremento dello 0,6% e un tasso di occupazione che si assesta al 54,1% (migliore rispetto alla media nazionale).

Allo stesso modo sono diminuiti i disoccupati (-3,0%), con un tasso di disoccupazione al 3,9% e sotto la media italiana.

Dal sondaggio esce che «nel 2024, le imprese valdostane che hanno inserito nuove figure professionali sono l’11% – riporta ancora Cortese -. La ricerca di queste figure si è rivelata difficile per i l 61,1%, specialmente nel settore agricolo, in quello ricettivo e negli altri servizi. Questo si è espresso in allungamento dei tempi e in possibile ingessamento di alcune attività. Nell’industria e in altri servizi, tra cui istruzione e sanità, in particolare si fa una richiesta piuttosto consistente di laureati, che siano STEM o di altro indirizzo».

Edilizia e politiche ambientali

Secondo lo studio, come conseguenza della flessione dei prestiti erogati dal sistema creditizio avvenuta nel corso del 2024 e della derivante diminuzione di investimenti, anche il mercato immobiliare ha registrato un rallentamento.

In particolare «nel 2024 è corrisposta una sostanziale stazionarietà degli immobili residenziali, mentre nel 2023 il calo delle transazioni immobiliari in Valle d’Aosta si è attestato al -14,3% – illustra ancora Cortese -. Le imprese dell’edilizia sono investite da quest’aspetto e lamentano alcune criticità come il costo delle materie prime, la burocrazia, il reperimento della manodopera e i ritardi dei pagamenti».

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Per quanto concerne l’attenzione riservata da queste aziende nei confronti delle tematiche ambientali, emerge che «le normative ambientali sono ritenute un ostacolo dal 33% delle imprese perché eccessive; anche un ulteriore 38,5% le giudica un ostacolo, ma necessarie. Un’impresa su due (51,2%) ritiene che la spinta alla sostenibilità sia un’opportunità ed il 16,7% che sia indispensabile per la competitività».

Il rapporto tra impresa e amministrazione in materia di incentivi

Interessante poi il dato sul rapporto tra imprese e amministrazione (non solo regionale) in materia di incentivi.

I risultati del sondaggio mostrano come quasi il 30% delle imprese intervistate ha usufruito di incentivi pubblici negli ultimi tre anni; tra queste imprese, quelle che hanno utilizzato strumenti regionali sono il 20,2%, mentre sono il 5,6% quelle che hanno usufruito di aiuti nazionali e il 3,4% di quelli comunitari.

Per il 38,3% delle imprese interessate l’incentivo supera i l 5% del volume di affari complessivo.

Di queste, oltre 9 imprese su 10 «hanno valutato positivamente l’iniziativa perché agiscono su questioni strutturali dell’impresa, quali ammodernamento delle dotazioni, adeguamenti necessari, miglioramenti delle efficienze e diminuzione delle spese».

Le previsioni per il 2025

Sebbene si stimi che per il 2025 un clima di incertezza caratterizzerà il 14,5% delle imprese (e il 22,4% di quelle unicellulari), un’impresa su due lo vede all’insegna della stabilità, andando dunque a confermare le impressioni avute per il 2024.

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A porre enfasi sul tema dell’incertezza è stato il Presidente della Chambre Valdôtaine Roberto Sapia.

«La Valle d’Aosta è una regione che resiste e le sue imprese sono capaci di adattarsi, ma abbiamo visto dei segnali di affaticamento e di difficoltà – sottolinea Sapia -. Emergono nel sondaggio delle criticità, come l’incertezza, che è la cifra del nostro tempo, ed emerge che la trasformazione dei modelli economici e produttivi, e cioè la transizione digitale, ecologica ed energetica, sono vissuti con lentezza e difficoltà a leggere il cambiamento».

Sapia evidenzia anche, però, come quello della Valle d’Aosta sia «comunque un tessuto sano, ma serve più accompagnamento e più investimenti in competenze, in servizi e in infrastrutture – aggiunge -. La montagna deve essere protagonista di uno sviluppo sostenibile, inclusivo e intelligente. Deve essere più attrattiva per i giovani, perché il calo demografica rischia di compromettere la nostra tenuta sociale».

Bertschy: «Tante imprese di qualità»

Più focalizzata verso gli aspetti positivi e meno sulle criticità la posizione dell’assessore allo Sviluppo Economico Luigi Bertschy.

«Abbiamo tante imprese di qualità, offriamo tante possibilità, affrontiamo i problemi che hanno tutti, ma ci lavoriamo e cerchiamo di trovare soluzioni – esclama -. Negli ultimi due anni siamo passati da 3 milioni di contributi concessi a 4 milioni. L’amministrazione regionale risponde ai bisogni delle imprese andando a finanziare di più e affrontando nuove sfide, tra cui quella del reperimento di forza lavoro e competenze».

Bertschy ripete il suo credo.

«Dobbiamo rappresentare una situazione di una regione vivace che sa attrarre investimenti e che investe su ricerca e innovazione – conclude -. Dobbiamo narrare quello che stiamo facendo per risolvere i problemi, anziché continuare a elencarli, perché non è utile al territorio e ai cittadini».

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Testolin: «Far conoscere le opportunità a tutti»

Sulla stessa linea anche il Presidente della Regione, Renzo Testolin.

«Dobbiamo lavorare per mettere a conoscenza tutti delle opportunità, non solo delle criticità – sottolinea il presidente Renzo Testolin -. Ci sono elementi esogeni dal nostro territorio che vanno a influire non solo in altre parti d’Italia o d’Europa, ma anche su di noi, ed elementi endogeni su cui dobbiamo lavorare di più. La capacità di reazione del sistema Valle d’Aosta, è un elemento che in altre regioni non c’è. Bisogna sicuramente prendere in considerazione un allentamento degli aspetti burocratico-amministrativi, ci stiamo lavorando».

(enrico ruggeri)



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