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“557 milioni di euro per la fabbrica green ed interconnessa”


(ufficio stampa) – E’ stato siglato nel pomeriggio di oggi, a Roma,  l’Accordo di Programma tra Governo, Regione Umbria, Comune di Terni e Gruppo Arvedi per il rilancio di Acciai Speciali Terni. A firmare per il sindaco Stefano Bandecchi l’assessore delegato allo Sviluppo Economico, Sergio Cardinali. 
“Si tratta di un progetto integrato per il primo polo siderurgico europeo innovativo – sostiene Sergio Cardinali -fondato su produzione sostenibile e decarbonizzazione.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Un piano industriale che vede la messa a terra di  557 milioni di euro con interventi articolati: dalla realizzazione di nuove linee per l’acciaio inox all’efficientamento energetico degli impianti.
 Base dell’accordo è stata l’intesa tra Comune di Terni e AST per , la riconversione ambientale del sito: attraverso  un progetto di landfill mining sulla discarica RSU di Vocabolo Valle, che consente la continuità produttiva dello stabilimento senza utilizzo di nuove aree, ma solo attraverso un aumento volumetrico delle stesse, una azione fortemente voluta dal sindaco Stefano Bandecchi. Un progetto fortemente innovativo, che vede la messa in opera di misure doppie di isolamento della discarica rispetto agli attuali parametri di legge previsti; la costruzione  di  nuove infrastrutture di contenimento ambientale (rampa scorie per il contenimento delle polveri di Prisciano), mentre verranno potenziati il monitoraggio delle acque di falda, la qualità dell’aria e la gestione dei residui industriali, quest’ultima attraverso nuove progettualità per il recupero delle scorie, come materia prima seconda, per nuove filiere produttive, con l’obiettivo di minimizzare l’abbancamento di residui in discarica.

Mancano  ancora all’appuntamento alcuni investimenti significativi, che avrebbero portato il totale degli investimenti a circa 1,1 miliardi di euro, come la linea di trattamento a freddo e il capannone per complessivi 162 milioni di euro, nonché le nuove linee di lavorazione APL, S6HIGH e ACL per acciaio elettrico NGO, per un importo complessivo di circa 411 milioni di euro, sono pianificati per un periodo successivo al 2028 e risultano condizionati a una serie di fattori esplicitamente elencati nello schema di accordo di programma.

La realizzazione di questi impianti è subordinata: all’approvazione delle proposte di contratti di sviluppo presentate a Invitalia (tra cui ARVES Arvedi Electrical Steel e InnovAST), al conseguimento dei benefici fiscali previsti (es. credito d’imposta per utilizzo di rottami inox), alla riduzione strutturale del costo dell’energia, nonché al rispetto del cronoprogramma e all’assenza di contenziosi amministrativi oltre ciò, la produzione di acciaio elettrico NGO (acciao magnetico), utilizzato nel settore elettrico, è in attesa di vedere crescere il mercato europeo di questa filiera oggi in ritardo rispetto ai massicci investimenti di Cina e USA; un elemento da monitorare e sviluppare che sarebbe foriero di di circa 557 milioni di nuovi investimenti e una crescita occupazionale, al momento posticipato al 2028.

In termini occupazionali l’accordo prevede la garanzia del mantenimento degli attuali livelli di forza lavoro (2.229 addetti solo in AST) e la loro riqualificazione professionale, con il sostegno del Fondo Sociale Europeo e delle politiche attive regionali, in attesa degli ulteriori investimenti del magnetico.

Nel dettaglio, il piano prevede l’incremento della capacità produttiva fino a 800.000 tonnellate annue di prodotti a freddo (linea LAF), grazie alla messa in servizio di nuove linee di laminazione – tra cui ZMILL10 e ZMILL11, impianti di ultima generazione per l’acciaio inox – e alla riqualificazione di quelle esistenti. Particolare rilievo assume la realizzazione della nuova linea LAF8, dotata di sistemi di riscaldo a induzione e combustione predisposta per l’utilizzo di idrogeno, destinata a migliorare l’efficienza energetica e la qualità superficiale dei prodotti finiti.

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Il piano punta inoltre alla diversificazione del mix produttivo verso segmenti ad alto valore aggiunto, con un potenziamento del centro di finitura e l’implementazione di un impianto di codacciatura coils in grado di recuperare oltre 10.000 tonnellate annue di sfridi. A sostegno degli obiettivi di efficienza e qualità, sono previste azioni sistemiche di digitalizzazione, controllo automatizzato dei processi, uso di algoritmi di intelligenza artificiale per la gestione della qualità e rafforzamento dell’assistenza tecnica alla clientela, in particolare nei settori automotive, elettrodomestico ed energia.

Il cronoprogramma dell’Accordo di Programma (ADP) per il rilancio del sito industriale di AST a Terni traccia una roadmap dettagliata degli interventi previsti tra il 2025 e il 2028. Il piano si articola in tre assi strategici: rilancio produttivo, riqualificazione impiantistica e sostenibilità ambientale. La prima fase, nel biennio 2025-2026, è centrata sugli iter autorizzativi: dalla sottoscrizione dell’accordo alla presentazione dei progetti di bonifica, fino all’emissione dei decreti interministeriali e all’approvazione dei piani per la gestione delle ex discariche. Parallelamente, già dal secondo semestre del 2025, prenderanno avvio i cantieri per la costruzione del nuovo ZMILL10, destinato a innovare la fase di laminazione a freddo. Il cronoprogramma prevede inoltre, nel 2026, la realizzazione del nuovo impianto Walking Beam per la movimentazione dei prodotti siderurgici caldi, seguito dall’avvio della produzione nel 2027.

Il rilancio produttivo si consoliderà ulteriormente con l’avvio della costruzione di ZMILL11, un impianto avanzato per la laminazione, e con il nuovo forno LAF8, entrambi operativi entro il 2027. Questi investimenti sono pensati per aumentare l’efficienza energetica, migliorare la qualità dei prodotti e ampliare la gamma dell’offerta in settori ad alto valore aggiunto. A questi si affianca un ampio piano di riqualificazione di impianti esistenti: acciaieria, laminatoio a caldo, centro di finitura, tubificio, impianti di decapaggio e linee di processo a freddo verranno ammodernati in parallelo, con interventi distribuiti su tutto l’arco del quadriennio. Significativi anche i progetti per la digitalizzazione degli impianti, l’integrazione di elettrolizzatori e l’automazione delle linee produttive, che delineano un nuovo modello di fabbrica green e interconnessa”. 

 



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