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BEI e grandi aziende: chi ci guadagna davvero?


La Banca europea per gli investimenti (BEI) finanzia da tempo grandi imprese che generano profitti sostanziosi. Questa tendenza è destinata ad accentuarsi, poiché la Banca è diventata un’istituzione chiave negli sforzi dell’Unione europea per stimolare la competitività della propria economia in settori strategici.

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Offrendo prestiti a condizioni molto vantaggiose – tassi di interesse più bassi, periodi di rimborso più lunghi e misure di riduzione del rischio non disponibili presso i finanziatori privati – la BEI consente alle grandi imprese di rendere i propri progetti ancora più redditizi, mettendo così risorse pubbliche consistenti nelle mani di aziende già ricche e redditizie.

I finanziamenti BEI alle multinazionali tra il 2020 e il 2023

Un nuovo rapporto, coordinato dall’ong Counter Balance si concentra su sette multinazionali tra le principali beneficiarie del sostegno della BEI – Iberdrola, Stellantis, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Northvolt e l’Alleanza per i Vaccini Gavi – per analizzare l’approccio della Banca al sostegno delle grandi imprese e le sue carenze dal punto di vista sociale e ambientale. Mostra che sei di queste sette aziende dispongono di risorse sufficienti per autofinanziare i propri progetti, fatta eccezione per un’unica impresa attualmente in crisi, Northvolt, a causa del fallimento del suo progetto in Svezia.

Dal 2020, questi grandi clienti della BEI hanno accumulato complessivamente 100 miliardi di euro di profitti, una somma che rappresenta più della metà del fabbisogno annuo di investimenti dell’intera UE nelle infrastrutture sociali. La strategia adottata dalla BEI non ha garantito veri ritorni per le nostre società e le nostre economie. Pur beneficiando di oltre 11 miliardi di euro in prestiti dalla banca europea, le imprese interessate hanno distribuito 38,7 miliardi di euro di dividendi agli azionisti, utilizzato 11,9 miliardi per aumentare il valore azionario a breve termine tramite riacquisti di azioni, e versato 146,7 milioni di euro ai propri dirigenti.

Inoltre, il rapporto evidenzia una serie di pratiche dannose da parte di questi grandi clienti della BEI, tra cui danni ambientali, ingiustizie sociali e vendita di armi. Tali pratiche mostrano la mancanza di priorità attribuita agli obiettivi sociali e ambientali negli investimenti della BEI. La stessa BEI ha realizzato 8,9 miliardi di euro di utili tra il 2020 e il 2023, pur essendo un’istituzione senza scopo di lucro.

Profitti miliardari e fondi pubblici: i numeri azienda per azienda

Iberdrola ha ricevuto 3,5 miliardi di euro dalla BEI dal 2020, pur avendo dichiarato utili per 4,8 miliardi di euro nel 2023. Allo stesso tempo, l’azienda è coinvolta in 13 conflitti socio-ambientali in America Centrale, in Brasile e in Europa, principalmente a causa di progetti su larga scala con impatti ecologici e sociali significativi. Uno di questi è la più grande centrale solare europea, finanziata dalla BEI in Spagna, che non ha creato i posti di lavoro locali promessi, ha espropriato illegalmente il principale proprietario terriero e risulta oggetto di un’indagine per frode da parte della Procura europea.

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Stellantis ha ricevuto 785 milioni di euro dalla BEI, mentre ha registrato un aumento del 24% degli utili (16,5 miliardi di euro annui). Dal 2021, ha distribuito 11,8 miliardi di euro di dividendi agli azionisti. Il costruttore automobilistico ha pagato una multa di 1,5 miliardi di euro per evitare un processo per manipolazione dei test sulle emissioni dei motori, e ha ricevuto un’altra sanzione per aver violato le normative sull’inquinamento atmosferico negli Stati Uniti. Lo stipendio del CEO, pari a 36,5 milioni di euro nel 2023, contrasta fortemente con la retribuzione media dei lavoratori dell’UE.

Conflitti ambientali e sociali: le ombre dietro i prestiti BEI

Intesa Sanpaolo, la più grande banca italiana, ha ricevuto 2,9 miliardi di euro dalla BEI dal 2020. Dichiara solo il 5% delle emissioni finanziate, di fatto occultando gran parte del suo impatto ambientale. Dall’Accordo di Parigi del 2015, ha investito 81 miliardi di dollari nelle energie fossili, di cui 8,6 miliardi solo nel 2023, sfruttando scappatoie che le permettono di continuare a sostenere i combustibili inquinanti.

Leonardo ha ricevuto 460 milioni di euro dalla BEI, nonostante l’azienda sia specializzata nella produzione di armi e attrezzature militari, fatto che solleva interrogativi etici sul ruolo della BEI nel sostenere indirettamente la militarizzazione tramite i suoi finanziamenti. Leonardo ha inoltre fornito elicotteri finanziati dalla BEI a Israele, Paese che secondo la Corte internazionale di giustizia è verosimilmente responsabile di un genocidio a Gaza.

Northvolt, l’unica in crisi tra le grandi finanziate

Orange ha ottenuto 500 milioni di euro dalla BEI dal 2020. Il colosso delle telecomunicazioni ha dichiarato 2,4 miliardi di euro di utili nel 2023 e ha versato 1,9 miliardi di euro agli azionisti. La pressione esercitata da Orange sui suoi lavoratori è stata tale da provocare un’ondata di suicidi. L’azienda privilegia i mercati più redditizi a scapito dell’accesso universale a Internet, offre servizi scadenti nelle ex colonie francesi in Africa e si piega alle richieste dei governi autoritari di interrompere la connessione a Internet.

Northvolt ha ricevuto 1,3 miliardi di euro dalla BEI dal 2020, compreso un prestito di 942,6 milioni di euro nel 2023, pari a quasi il 20% del finanziamento per l’espansione della prima gigafactory dell’UE. Attualmente è in crisi e lotta per la sopravvivenza, avendo registrato perdite per 1,7 miliardi di euro dal 2020. L’azienda prevede di licenziare 1.600 dipendenti, pari a una riduzione del 24,6% della forza lavoro. Il suo fallimento dimostra che la strategia di competitività dell’UE, basata sull’erogazione di miliardi di euro di fondi pubblici a grandi imprese private, difficilmente porterà i benefici sociali e ambientali di cui l’Europa ha bisogno.

Gavi e i vaccini: benefici pubblici o profitti privati?

Gavi, l’Alleanza per i vaccini, ha ricevuto 1,9 miliardi di euro dalla BEI dal 2020. Durante la pandemia di COVID-19, ha stipulato un contratto per l’acquisto di 210 milioni di dosi del vaccino Moderna destinate a Paesi a basso reddito, pagandole quasi cinque volte il costo di produzione. Questo ha notevolmente aumentato i profitti delle grandi case farmaceutiche, senza però rispondere in modo adeguato ai bisogni sanitari dei Paesi del Sud globale.

Riepilogo delle informazioni finanziarie per azienda (2020-2023)

BEI: banca pubblica o motore di competitività privata?

Il finanziamento delle grandi imprese è da tempo una caratteristica del modello operativo della BEI. Questo orientamento è destinato a rafforzarsi nei prossimi anni, con il pretesto di sostenere la competitività dell’Unione europea. Tuttavia, è urgente che la BEI riallinei i propri sostegni finanziari al mandato di tutela dell’interesse generale, rispondendo ai reali bisogni della collettività – che è la vera proprietaria della Banca. Gli investimenti pubblici sono indispensabili per affrontare sfide cruciali come il cambiamento climatico, una transizione energetica giusta, la perdita di biodiversità e il rafforzamento dei servizi pubblici. Di conseguenza, l’allocazione dei fondi pubblici non dovrebbe essere guidata dall’obiettivo di garantire rendimenti finanziari attraenti per gli investitori privati, ma dalla loro capacità di contribuire al benessere collettivo e alla sostenibilità.

Invece di canalizzare miliardi di euro per sovvenzionare i profitti delle grandi imprese, la BEI dovrebbe trasformarsi in una vera banca pubblica, con un mandato autenticamente orientato all’interesse pubblico. Per farlo, dovrebbe:

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  • finanziare progetti e imprese che rispondano a bisogni sociali e ambientali;
  • collaborare con enti pubblici privi di finalità di lucro;
  • migliorare i propri standard per garantire il sostegno a progetti sostenibili che rispettino i diritti umani e l’ambiente;
  • introdurre condizioni sociali, economiche e ambientali vincolanti per le imprese e le istituzioni finanziarie beneficiarie dei finanziamenti BEI.

Questo testo, pubblicato su Multinationales.org è l’executive summary del rapporto «La ruota della fortuna delle imprese: come la BEI si mette al servizio del profitto in nome della competitività» (The wheel of corporate fortune: How the EIB boosts profits in the name of competitiveness), realizzato da Counter Balance con i contributi dell’Observatori del Deute en la Globalització (ODG), dell’Observatoire des multinationales e del Gresea, pubblicato nell’ambito della rete ENCO.



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