FERMO – Gli investitori stranieri sono arrivati a Fermo ma le parti non comunicano più alcuna novità sulla trattativa di vendita. E la sentenza di omologa continua a farsi aspettare.
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Arrivati a metà giugno non c’è ancora traccia della sentenza che omologa gli accordi di ristrutturazione del debito, eppure da indiscrezioni girate tempo fa sembrava che a maggio l’udienza in tribunale era andata bene e tra il 10 e l’11 giugno il giudice avrebbe pubblicato il provvedimento.
I tifosi sono preoccupati per le sorti della società gialloblù perché ormai mancano solo tre settimane alla scadenza per l’iscrizione al campionato regionale di Eccellenza e non si hanno più novità neanche della trattativa con gli imprenditori maltesi, finalizzata all’acquisto del 55% della Fermana, su cui invece l’ufficio stampa gialloblù fino alla scorsa settimana aggiornava regolarmente.
“È quasi fatta”, “siamo ai dettagli” “resta solo da prendere appuntamento con il notaio”. Questo è quello che abbiamo sentito dire fino ad una settimana fa.
Ora invece è sceso tutto questo silenzio nonostante che, come anticipato da Vivere Fermo tempo fa, dopo il loro avvocato, nei giorni scorsi sono arrivati in città di persona anche gli imprenditori stranieri, hanno visionato le due principali strutture a disposizione della Fermana (lo stadio comunale Bruno Recchioni e il centro sportivo ex Cops), si sono incontrati di persona sia con gli attuali soci di maggioranza, Simoni, sia con il sindaco Calcinaro e con l’assessore allo sport Scarfini.
Perché all’improvviso nessuno aggiorna più la città e la tifoseria trincerandosi dietro ad un patto di riservatezza che a questo punto, dopo la visita e il sopralluogo fermano, potrebbe sembrare ormai superfluo?
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In città gira la paura che i maltesi proprio in occasione dell’arrivo a Fermo abbiano perso la convinzione e fatto un passo indietro, forse perché anche dopo l’eventuale ristrutturazione del debito l’esposizione della società resterebbe comunque significativa per un campionato regionale come quello di Eccellenza, mentre – lo ricordiamo – gli aspiranti acquirenti puntavano a rilevare una società di serie D.
Se invece non dovesse andare in porto la ristrutturazione del debito oppure, pur in presenza di sentenza di omologa, si decidesse di non procedere al versamento delle somme concordate con i creditori a titolo di “saldo e stralcio”, la società rischierebbe nei prossimi mesi una procedura fallimentare che renderebbe anche inutile far partire una stagione sportiva con questa matricola.
Speriamo vivamente di essere smentiti già domani stesso con un bel comunicato che ufficializza l’omologa del tribunale, l’abbattimento del debito e la fissazione dell’appuntamento dal notaio. Se però tutto ciò non dovesse succedere nel giro di qualche giorno il tempo comincerebbe a stringere per programmare la prossima stagione sportiva ma soprattutto occorrerà capire come – e soprattutto se – proseguire con questa società zavorrata, con il rischio come un anno fa di arrivare ad agosto senza sapere cosa fare.
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