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quando scade per le società


Scade a breve l’obbligo per gli amministratori di società di comunicare il proprio domicilio digitale, come la PEC, al Registro delle Imprese. Questo adempimento coinvolge da vicino le società di capitali, di persone, reti di imprese e altri tipi di realtà imprenditoriali.

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Ne sono invece escluse principalmente le società semplici che non esercitano attività agricola e i consorzi. La scadenza è fissata per il 30 giugno 2025 e non è necessario versare alcuna imposta di bollo.

Obbligo comunicazione domicilio digitale: chi è coinvolto

Va premesso che questo obbligo non riguarda le partite IVA di liberi professionisti o piccole ditte individuali (per cui possono sussistere altri adempimenti, ad esempio nel caso di un Albo professionale), ma è rivolto esclusivamente alle società. L’obbligo della PEC per gli amministratori di società è scattato dal 1 gennaio 2025, con conseguente necessità di comunicazione al Registro delle Imprese.

A istituire questi adempimenti è stata la legge di bilancio 2025, per tutte quelle imprese che sono organizzate in forma societaria. L’obiettivo è garantire più trasparenza in questo ambito, con l’individuazione chiara dell’indirizzo digitale degli amministratori.

Nel dettaglio, sono obbligate a rispettare la prossima scadenza per la comunicazione le società di persone e di capitali, le società semplici solo se esercitano attività agricola, le reti di imprese che operano come soggetti giuridici. Ne restano fuori le società di mutuo soccorso, i consorzi e organismi non organizzati in forma di società.

L’obbligo deve essere rispettato da ogni socio, ovvero nel caso in cui sono presenti diversi soggetti, tutti devono aprire e presentare la propria PEC. Anche i soggetti liquidatori devono procedere allo stesso modo.

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Come comunicare la PEC

Per regolarizzare questo adempimento è stata messa a disposizione la piattaforma online DIRE, che permette di svolgere diverse operazioni. L’amministratore deve quindi prima di tutto aprire un proprio indirizzo PEC, affidandosi ad uno dei provider disponibili sul mercato.

Deve poi accedere alla piattaforma DIRE e inserire tutti i dati richiesti per poter inviare correttamente la comunicazione alla Camera di Commercio corrispondente. Vanno inseriti quindi il codice fiscale del soggetto e dell’impresa e l’indirizzo PEC di riferimento. Una volta che la piattaforma ha portato a termine i controlli, è necessario apporre la firma digitale.

Una volta inviata la pratica, il soggetto interessato riceve una email di conferma con il codice del caso specifico. Va ricordato che questa procedura è valida per le realtà già costituite, mentre quelle nascenti devono procedere al momento stesso della registrazione come società.

Non si deve inoltre pagare alcuna imposta di bollo su questa pratica, per cui la registrazione del domicilio digitale (ma anche le eventuali variazioni successive) non implica pagamenti da parte dell’amministratore.



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