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Una legge regionale a tutela della liuteria


CREMONA – Tutelare la liuteria cremonese, assicurarsi che i violini Made in Cremona siano veramente tali e non strumenti assemblati, combattere la contraffazione e al tempo stesso promuovere e valorizzare la liuteria cremonese: è questo lo spirito che anima il Progetto di legge regionale che oggi in IV commissione il consigliere Marcello Ventura (Fratelli d’Italia) presenterà e illustrerà, primo passo per difendere la tradizione artigiana dei liutai cremonesi.

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«Abbiamo risposto alle sollecitazioni della comunità liutaria e del Consorzio Stradivari – anticipa Ventura -. Ci siamo impegnati a costruire un progetto di legge che tuteli il saper fare liutario, eccellenza dell’artigianato cremonese e lombardo, ma al tempo stesso faccia tesoro di quanto già è stato fatto in città. Per questo siamo partiti da ciò che già esiste: il marchio Cremona Liuteria. Fatti concreti, non solo una legge ma anche lo stanziamento di 100mila euro in difesa della nostra liuteria».

Da qui parte il progetto e il disegno di legge destinato a promuovere il saper fare liutario e a venire in aiuto di chi con fatica artigiana non cerca scorciatoie e tiene viva la grandezza e la qualità della tradizione dei grandi maestri del passato Stradivari, Amati e Guarneri del Gesù.

In merito spiega il consigliere regionale, anima e autore di questa iniziativa legislativa: «La legge in esame si propone di promuovere e valorizzare la tradizione artistica e culturale della liuteria cremonese, un patrimonio inestimabile che ha reso la città di Cremona celebre in tutto il mondo. Gli obiettivi specifici includono la promozione della qualità e dell’eccellenza degli strumenti musicali prodotti a Cremona, la valorizzazione delle metodologie artigianali tradizionali, il sostegno alla formazione professionale degli artigiani liutai e l’incentivazione della cooperazione tra le imprese artigiane e le istituzioni culturali, la promozione del Marchio collettivo Cremona Liuteria e il sostegno al turismo culturale».

In questo ampio spettro di azione che guarda alla formazione come alla tutela, alla promozione come alla valorizzazione culturale di un bene del saper fare che ha ricadute sull’intero territorio, si pone l’obiettivo di sostegno a un patrimonio cremonese e lombardo spesso oggetto di speculazione e di attività ingannevoli per chi viene a Cremona per acquistare violini artigianali e rischia, a volte, di portarsi a casa violini assemblati. «La Regione si impegna a promuovere e sostenere il marchio collettivo Cremona Liuteria, garantendone l’uso esclusivo alle imprese che rispettano criteri di qualità e autenticità indicati nel Regolamento d’uso del marchio collettivo – spiega Ventura – . A tal fine, viene istituito un elenco delle imprese artigiane di liuteria aventi sede nel territorio cremonese; sono, inoltre, favoriti i percorsi di formazione e qualificazione degli operatori; sostenuta la cooperazione le imprese della liuteria e istituzioni ed enti culturali pubblici e privati; promosse le iniziative di comunicazione a beneficio del consumatore e lo sviluppo del turismo legato all’attività». È questo il senso dell’articolo 2 della legge, un documento sintetico, ma che ha l’obiettivo di stare al fianco di quanti portano avanti il saper fare liutario, riconosciuto dall’Unesco, con coscienza e abilità, senza trovare scorciatoie.

La richiesta di una sorta di tutela della realtà liutaia cremonese, meglio sorta in città è nata da un ripetuto grido di allarme, lanciato dagli operatori del settore: «Tale patrimonio artigianale e culturale non può essere confuso e commisto con l’attività puramente a carattere commerciale dei ‘negozi’ di strumenti musicali prodotti industrialmente in diverse parti del mondo che nulla hanno a che vedere con le opere di artigianato cremonese. In particolare, l’enorme diffusione di tale commercio nella città di Cremona ha contribuito drammaticamente a incrementare la confusione e la mistificazione tra i differenti manufatti, causando gravissime conseguenze anche di carattere economico alle botteghe artigianali, alcune delle quali sono state costrette a chiudere l’attività».

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Anche per questo la legge prevede – in stretta sinergia con la Camera di Commercio – di realizzare un dossier annuale contenente attività di monitoraggio dell’andamento del mercato della liuteria cremonese e di verifica delle misure regionali, dossier poi da sottoporre alle commissioni competenti. La liuteria come patrimonio comune è simbolo della città, risorsa economica, unicità artigianale, ma c’è bisogno di non abbassare la guardia e lavorare per tenere viva l’immagine di una unicità che il mondo ci invidia.

Negli obiettivi della legge regionale c’è anche la promozione del saper fare liutario e in merito il consigliere Ventura osserva: «Anche a livello di immagine, si propone di istituire la Giornata Regionale del Violino Cremonese il 13 dicembre, iniziativa che suggella l’impegno della Regione in concomitanza con la Giornata Mondiale del Violino. Celebrare la liuteria cremonese in questa data significa rendere omaggio non solo alla maestria artigianale dei nostri liutai, ma anche alla sacralità della musica stessa. Gli eventi coinvolgeranno scuole, teatri, orchestre e istituzioni culturali, enfatizzando e dando visibilità al livello di eccellenza artigianale e artistico della liuteria cremonese – prosegue -. Le azioni previste dalla legge hanno carattere sperimentale per il 2025, con una stima di spesa di 100mila euro. Le spese per gli esercizi finanziari successivi saranno definite con legge di bilancio. Determinate è il passaggio in commissione, poi incontrerò tutte le forze del territorio per illustrare il testo e il progetto che vuole dare forza, tutela, coesione e visibilità al saper fare liutario per cui Cremona è conosciuta nel mondo».





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