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«A fronte dei dazi crescono le vendite verso altri mercati»


NORDEST – Balzo dell’export del Friuli Venezia Giulia (+26%) nel primo trimestre dell’anno col Veneto che supera l’Emilia Romagna con un interscambio di 36 miliardi (+2%). Ma è tutta l’Italia che beneficia della corsa ad anticipare i dazi Usa e di una ritrovata energia nei commerci globali. «Cresce l’export verso nuovi mercati ad alto potenziale per il Made in Italy, importante investire in strategie locali di sostegno all’export – avverte il friulano Giovanni Da Pozzo, presidente di Promos Italia, l’agenzia di promozione degli scambi internazionali delle Camere di Commercio -. Nel primo trimestre trainano Toscana e Friuli, bene la Lombardia. Tra le prime province con maggiori scambi e più in crescita a livello internazionali Trieste e Rovigo».

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I dati

Cresce del 3% l’export italiano nel primo trimestre 2025 rispetto ai primi tre mesi del 2024 e raggiunge quota 160 miliardi in tre mesi. Aumenta più decisamente l’import: +6%, pari a oltre 150 miliardi in tre mesi. La crescita degli scambi nazionali è del 5%, e l’interscambio è pari a 311 miliardi. La Lombardia resta la prima regione: nei primi tre mesi del 2025 arriva a quasi 87 miliardi di interscambio, +4%. In particolare, l’export lombardo è di 41 miliardi e aumenta dell’1%, l’import di 46 miliardi in tre mesi cresce del 7%. In seconda posizione il Veneto: 36 miliardi di interscambio in tre mesi, +2%, con un export da 20 miliardi. Dietro l’Emilia-Romagna (34 miliardi, +3%) che va meglio sulle vendite estere a 21 miliardi. Cresce deciso il Friuli-Venezia Giulia con 9 miliardi di scambi (+18%) con sei miliardi di export, +26%. Milano è prima provincia con 36 miliardi di scambi, +4,2% rispetto ai primi tre mesi 2024, di cui 14 miliardi circa di export, -0,6%. Poi arriva Torino con 13 miliardi di scambi circa, di cui 7 miliardi di export. Segue Firenze con 12 miliardi, +34%, di cui 7 miliardi di export, in crescita del 30%. Tra le province con maggiori scambi e più in crescita per movimenti internazionali, nel primo trimestre 2025 spiccano Trieste con 3 miliardi (+ 184%, probabile effetto Fincantieri) e Rovigo con 1,9 miliardi, +20%. Tra i Paesi, il Made in Italy corre verso gli Usa: esportazioni +12% a 19 miliardi, 2 miliardi in più rispetto al primo trimestre 2024. Riparte la Germania: +5%, 990 milioni in più rispetto al primo trimestre 2024 per un export totale di 19 miliardi in tre mesi. Bene anche la Spagna: 833 milioni in più rispetto al primo trimestre 2024. Più 11% con la Svizzera a 8 miliardi. Più 22% con gli Emirati Arabi Uniti per un export totale di 2 miliardi.

Ruolo centrale

«I dati confermano il ruolo centrale dell’internazionalizzazione come leva strategica per la crescita del sistema produttivo. Nonostante un contesto globale complesso, le esportazioni italiane si mantengono stabili e mostrano segnali di vitalità in quei mercati ad alto potenziale per il Made in Italy come Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Brasile e Regno Unito – spiega Da Pozzo -. È un risultato che testimonia la capacità delle imprese italiane, in particolare delle Pmi, di innovare, adattarsi e competere a livello globale. Il nostro lavoro come Promos Italia, è proprio quello di accompagnare queste imprese nel loro percorso di internazionalizzazione, aiutare l’Italia a fare sistema».





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