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Cavi sottomarini in Europa: le sfide del Berec


I cavi sottomarini sono essenziali per la connettività internazionale dell’Europa e rivestono un ruolo cruciale nel collegare le regioni insulari e i territori remoti del continente. Senza di essi, sarebbe impensabile la comunicazione globale che oggi permettiamo ogni giorno, dall’accesso a internet all’infrastruttura per le comunicazioni internazionali. Nel suo rapporto preliminare per il periodo 2026-2030, il Berec (Body of European Regulators for Electronic Communications) ha fornito un’analisi dettagliata delle reti domestiche di cavi sottomarini nei paesi membri dell’Unione Europea.

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Come emerge dal documento, in 15 Paesi costieri dell’Ue operano segmenti di cavi domestici, di cui circa il 12% fanno parte di sistemi internazionali. Questo dato evidenzia non solo l’importanza di queste infrastrutture per la connettività interna all’Europa, ma anche il loro ruolo nell’ambito di una rete globale di telecomunicazioni che collega l’Europa al resto del mondo. Con circa un terzo dei cavi che hanno tra i 10 e i 25 anni e il 14% in funzione da oltre 35 anni, l’urgenza di rinnovare queste infrastrutture è diventata una priorità per l’Europa. La sostituzione di questi sistemi obsoleti richiede ingenti investimenti, specialmente nelle aree costiere e remote, dove la densità di popolazione non giustifica investimenti privati.

Fra regolamentazione e deregolamentazione

Il rapporto del Berec esplora anche i motivi alla base della distribuzione dei cavi sottomarini, con un focus particolare sulle politiche di regolamentazione economica adottate per questi sistemi. Ad oggi, sei Paesi (Croazia, Francia, Grecia, Islanda, Portogallo e Spagna) hanno adottato una regolamentazione economica per i cavi domestici, sebbene due di essi (Francia e Spagna) abbiano deciso di deregolarizzare il settore. Questo cambiamento nella regolamentazione rispecchia una crescente fiducia nel mercato competitivo e nella necessità di mantenere il controllo sui costi, seppur con il rischio di non garantire l’accessibilità nelle aree più isolate.

Il rapporto non solo contribuisce a mappare le infrastrutture esistenti e pianificate, ma si allinea anche con il Piano d’Azione dell’UE 2025 sulla Sicurezza dei Cavi e con la Raccomandazione della Commissione Europea del 2024 sulle Infrastrutture Sottomarine Sicure e Resilienti. In questo scenario, Berec invita gli stakeholder a fornire il loro feedback sul rapporto entro l’11 luglio 2025, con l’intenzione di organizzare workshop con altre reti di regolatori come Regulatel e Emerg nella seconda metà del 2025.

La situazione dei cavi sottomarini in Europa

Le infrastrutture sottomarine in Europa sono fondamentali per il funzionamento delle telecomunicazioni a livello globale, ma anche per il collegamento delle regioni insulari e costiere con il resto dell’Europa. Secondo il rapporto di Berec, ci sono attualmente 27 Paesi con accesso diretto al mare, ma solo 15 di questi gestiscono segmenti di cavi domestici che collegano stazioni di atterraggio nazionali. In totale, esistono 323 segmenti di cavi domestici operativi, che variano in lunghezza da meno di un chilometro fino a oltre 1.500 km, come nel caso dei cavi che collegano le Azzorre al Portogallo continentale o le Isole Canarie alla Spagna.

La distribuzione di questi cavi sottomarini mostra che la maggior parte dei segmenti è concentrata nel Mar Mediterraneo (41%) e nell’Oceano Atlantico (38%), mentre il Mar Baltico ospita circa il 16% dei segmenti. È interessante notare che solo il 12% dei cavi sottomarini domestici fanno parte di sistemi internazionali. La maggior parte delle reti sottomarine è composta da cavi puramente domestici, indicandone l’importanza primaria per la connettività interna all’Europa.

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L’obsolescenza delle infrastrutture

Il dato che emerge con maggiore preoccupazione dal rapporto è l’età avanzata di gran parte delle infrastrutture. Infatti, circa un terzo dei cavi sottomarini ha tra i 10 e i 25 anni, mentre il 14% è in funzione da oltre 35 anni. Questa realtà implica che il rinnovo di questi sistemi è ormai un’urgenza, considerando anche che molti di questi cavi sono localizzati in aree scarsamente popolate, come le isole, dove gli investimenti privati non sono sempre giustificabili.

Per far fronte a questa esigenza di rinnovamento, Berec suggerisce l’adozione di politiche che facilitino l’accesso ai finanziamenti pubblici, attraverso strumenti come il Connecting Europe Facility (Cef), che è stato già fondamentale per lo sviluppo di alcuni segmenti di cavi sottomarini in aree più isolate. La finanza pubblica ha quindi un ruolo cruciale nel garantire che l’Europa possa mantenere una connettività efficiente e sicura anche nelle regioni più difficili da raggiungere.

Il quadro normativo e le politiche di regolamentazione

Nel corso degli anni, diversi Paesi hanno adottato politiche di regolamentazione economica per i cavi sottomarini domestici. Sei paesi, tra cui Croazia, Francia, Grecia, Islanda, Portogallo e Spagna, hanno effettuato analisi di mercato sui cavi sottomarini domestici, arrivando alla regolamentazione di questi segmenti tramite la designazione di un operatore con significativo potere di mercato (Smp). Tuttavia, alcuni paesi come la Francia e la Spagna hanno recentemente scelto di deregolarizzare il mercato dei cavi sottomarini, basandosi sull’osservazione che la concorrenza è migliorata grazie all’entrata di nuovi operatori.

Le politiche adottate da Berec mirano a garantire una competizione equa e a evitare che i grandi operatori abbiano il controllo esclusivo delle infrastrutture. I rimedi regolatori, come l’accesso all’infrastruttura, la trasparenza nelle operazioni, la separazione contabile e il controllo dei prezzi, sono strumenti utilizzati per prevenire pratiche anticoncorrenziali e per garantire che gli operatori più piccoli possano accedere alle risorse necessarie per competere nel mercato.

Berec ha identificato che, in alcune situazioni, l’intervento pubblico è essenziale, specialmente per i cavi sottomarini che collegano territori remoti o insulari, dove i modelli di business non consentono di giustificare gli investimenti privati. In questi casi, l’utilizzo di fondi pubblici attraverso strumenti come il Connecting Europe Facility (CEF) risulta fondamentale per garantire la continuità dei servizi di telecomunicazione.

Sicurezza e resilienza dei cavi sottomarini

La sicurezza delle infrastrutture sottomarine è una delle principali preoccupazioni sollevate dal rapporto di Berec. I cavi sottomarini sono vulnerabili a una serie di minacce, tra cui attacchi fisici, sabotaggi e attacchi informatici. La recente crescente instabilità geopolitica ha reso ancora più urgente il rafforzamento delle misure di protezione per garantire che le reti sottomarine siano resistenti e in grado di riprendersi rapidamente in caso di danni.

Il Berec suggerisce che le politiche di resilienza dovrebbero includere l’utilizzo di cavi sottomarini smart, dotati di sensori che permettono il monitoraggio continuo dello stato di salute delle connessioni e la rilevazione precoce di eventuali problemi. Questi cavi, integrati con intelligenza artificiale e machine learning, potrebbero predire e prevenire guasti, aumentando ulteriormente la sicurezza e l’affidabilità della rete.

Inoltre, la ridondanza e la capacità di risposta rapida sono essenziali per garantire che la connettività non venga interrotta, anche in caso di danni a uno dei cavi. Il Berec sottolinea come sia fondamentale una collaborazione multilaterale a livello europeo per affrontare le sfide legate alla sicurezza, integrando governi, industria e accademia nella protezione delle infrastrutture critiche.

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Sfide emergenti e tendenze future

Il rapporto del Berec si concentra sulle sfide emergenti e sulle tendenze future che modelleranno il futuro delle reti sottomarine in Europa. Il report indica chiaramente che il settore sta affrontando una serie di problemi critici, alcuni dei quali hanno impatti diretti sul funzionamento e sulla sicurezza delle infrastrutture sottomarine.

Sicurezza, affidabilità e ridondanza delle connessioni

Una delle principali sfide riguarda la sicurezza e la reliability delle connessioni fornite dai cavi sottomarini. La crescente minaccia di sabotaggi, attacchi fisici e danni accidentali ha portato il Berec a considerare l’adozione di misure più stringenti per garantire la resilienza delle infrastrutture. Questo è particolarmente importante in contesti geopolitici instabili, dove il rischio di attacchi ai cavi sottomarini potrebbe compromettere l’intera rete di telecomunicazioni di un paese o di un intero continente. In questo contesto, le tecnologie smart (con sensori integrati) sono viste come una soluzione ideale per monitorare in tempo reale lo stato delle connessioni e per intervenire rapidamente in caso di problemi.

Anche la ridondanza dei cavi e la capacità di ripristino rapido sono componenti essenziali di questa strategia di sicurezza. L’adozione di soluzioni multiple per collegamenti sottomarini nelle stesse aree geografiche e la creazione di sistemi di backup automatico sono misure che possono contribuire notevolmente a evitare disservizi prolungati. Il Berec suggerisce che, in futuro, la collaborazione tra operatori pubblici e privati diventerà fondamentale per garantire l’affidabilità della rete.

Sostituzione dei cavi sottomarini esistenti

Un altro tema chiave discusso da Berec è la necessità di sostituire i cavi sottomarini obsoleti che raggiungono la fine del loro ciclo di vita. Il rinnovo delle reti non riguarda solo l’incremento della capacità, ma anche il miglioramento delle prestazioni e della sicurezza delle infrastrutture. L’aspetto economico di questa sostituzione è significativo, poiché comporta costi elevati, specialmente per i cavi sottomarini che servono territori remoti o poco popolati. La finanza pubblica avrà un ruolo cruciale per supportare questo processo, ma anche la partecipazione del settore privato dovrà essere incentivata per garantire che i fondi vengano utilizzati in modo efficiente.

Investimenti necessari e il ruolo delle politiche pubbliche

La sfida più grande che emerge è la necessità di enormi investimenti per il rinnovo delle infrastrutture e per garantire la sicurezza e la resilienza delle reti sottomarine. In molte aree isolate, come le isole e i villaggi costieri, gli investimenti privati non sono sufficienti a giustificare la costruzione di nuove linee sottomarine. Per questo motivo, il Berec sottolinea l’importanza di politiche di sostegno pubblico che possano incentivare la costruzione di nuove infrastrutture o il rinnovo di quelle esistenti.

Investire nella sicurezza dei cavi sottomarini non solo migliorerà la connettività dell’Europa, ma contribuirà anche a garantire che tutte le regioni, anche quelle periferiche, possano accedere alle innovazioni digitali e ai servizi avanzati che sono oggi essenziali per la competitività e la coesione economica del continente.



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