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Credito, rallenta il recupero delle imprese del terziario bergamasco


La nuova ricerca Confcommercio Bergamo- Format Research su credito e liquidità (dati al I trimestre 2025 e sentiment a settembre 2025) evidenzia un quadro complesso per le imprese del terziario della provincia di Bergamo, con un rallentamento nel processo di recupero della liquidità e un progressivo irrigidimento delle condizioni di accesso al credito. Il sistema bancario dimostra efficienza e rapidità nell’erogazione del credito alle imprese con rating elevato, mentre risulta più lento e spesso penalizzante per le realtà imprenditoriali di minori dimensioni.  Da dicembre 2011 a dicembre 2024, l’Italia- diversamente da altri Paesi- ha registrato una costante contrazione dei prestiti alle imprese: – 42% per le imprese con meno di 20 addetti (dato evidenziato nell’assemblea nazionale Confcommercio Imprese per l’Italia).  Il tradizionale vantaggio competitivo del sistema creditizio bergamasco rispetto ai dati nazionali si disperde, con indicatori che mostrano performance inferiori alla media nazionale. Questo scenario evidenzia un mercato del credito che tende a escludere o penalizzare le micro e piccole imprese, concedendo finanziamenti con tempi e costi più onerosi rispetto alle imprese più strutturate. La ricerca conferma la necessità di un monitoraggio costante dell’evoluzione del rapporto banca-impresa e dell’implementazione di strumenti di supporto specifici per le realtà imprenditoriali di minori dimensioni del territorio bergamasco, a partire dal rilancio del ruolo dei Confidi.

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Liquidità: recupero ancora lontano dai livelli pre-pandemia

Il recupero della liquidità delle imprese del terziario orobico, che ha costituito la principale criticità dall’inizio della pandemia nel 2020, sta subendo un rallentamento. L’indicatore della capacità di far fronte al proprio fabbisogno finanziario ha registrato un calo di un punto rispetto al semestre precedente, attestandosi a quota 41, benché si preveda un recupero per il periodo autunnale. Nonostante il miglioramento rispetto alla grave crisi energetica del 2022, l’indice attuale di 41 punti risulta infatti ancora distante dai 59 punti registrati nel secondo semestre del 2019. Il settore turistico, in particolare il comparto dei bar con un indice di 36 punti, continua a condizionare negativamente il dato complessivo. Migliore la situazione per commercio e servizi, entrambi attestati a 44 punti. Le maggiori difficoltà interessano le micro e piccole imprese fino a 5 addetti, che registrano performance nettamente inferiori rispetto alle imprese più strutturate. A livello territoriale, l’indice delle imprese bergamasche (41) supera di un punto il dato nazionale (40), con previsioni di crescita autunnale che manterranno questo differenziale positivo.

Domanda di credito:  contrazione delle richieste nonostante l’abbassamento dei tassi

Si registra una netta diminuzione della percentuale di imprese che hanno richiesto finanziamenti negli ultimi sei mesi, passata dal 24,7% al 19%. L’analisi degli esiti delle richieste di finanziamento mostra che il 46,0% delle domande è stato accolto integralmente, il 29% con importo ridotto, l’11% è stato respinto e il 14% è ancora in fase di valutazione.
Il confronto con il dato nazionale evidenzia alcune criticità specifiche del territorio bergamasco: a fronte di una maggiore propensione alla richiesta di credito (19,0% contro 17,0% nazionale), si registra un tasso di successo inferiore (46,0% contro 58,0% nazionale) e una percentuale più elevata di pratiche respinte (11,0% contro 7,0% nazionale). Particolarmente significativo è il dato relativo alle pratiche in attesa di valutazione, che a Bergamo raggiunge il 14% contro l’8% nazionale.

Condizioni di credito: miglioramento per chi ottiene finanziamenti

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Gli imprenditori che riescono ad accedere al credito registrano un deciso miglioramento delle condizioni. L’indice relativo al costo del finanziamento ha guadagnato 6 punti, passando da 42 a 48, posizionandosi 10 punti sopra il dato nazionale. Anche l’indice delle garanzie richieste mostra un leggero miglioramento, passando da 32 a 34 punti, pur rimanendo leggermente inferiore al dato nazionale. Significativo il progresso nell’indice del costo dei servizi bancari, che ha registrato un incremento di 5 punti da 29 a 34, sebbene rimanga al di sotto della media nazionale (38).



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