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Energia idroelettrica a prezzo scontato per stabilimenti energivori locali: l’Umbria fa da apripista


«Al fine di rendere ambientalmente ed economicamente sostenibili i costi energetici, tenuto conto che ciò costituisce un requisito per la produzione competitiva di acciaio inossidabile e magnetico…». Al di là della formula necessariamente scritta in “burocratese”, la Regione Umbria ha sottoscritto presso il ministero delle Imprese e del made in Italy un accordo di programma che può diventare un caso di scuola e aprire le porte in Italia a un innovativo percorso su molteplici fronti: quello dello sviluppo delle rinnovabili, innanzitutto, quello dell’abbassamento del costo delle bollette, secondo, e poi ultimo ma non ultimo, la questione dei vantaggi per il territorio derivanti dall’avere energia prodotta localmente in modo pulito.

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Titolo dell’accordo è “Per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza e di riconversione industriale del sito di Acciai Speciali Terni”. E come sottolineano i vertici della Regione Umbria, apre una fase innovativa e promettente per Acciai Speciali Terni, che riguarda tanto i livelli e la qualità produttiva quanto le tematiche ambientali e energetiche. In pratica, l’intesa siglata è volta a garantire all’acciaieria ternana una fornitura di energia da fonti rinnovabili a costo calmierato attraverso un sistema di disaccoppiamento dei costi. Punto centrale dell’accordo è infatti quello citato in apertura dell’articolo: Regione Umbria si impegna a valutare forme di gestione mista pubbico-privata per le concessioni energetiche e, conformemente al quadro normativo vigente nazionale e comunitario, si dichiara disponibile a riservare il 30% della capacità produttiva energetica alle aziende energivore umbre, che garantiscano di mantenere livelli occupazionali e obiettivi ambientali coerenti. Spiegano sempre i vertici della Regione Umbira: «L’energia sarà ceduta al costo di produzione maggiorato di una fee commerciale in linea con quella applicata dal mercato. Le parti valuteranno inoltre la possibilità di attivare sistemi di produzione e consumo semplificati (Sspc) e Ast si dichiara disponibile a co-investire per aumentare la capacità dei bacini idroelettrici regionali».

Positivo anche il bilancio sul fronte occupazionale, visto che l’Ast in base a questo accordo si impegna a mantenere gli attuali livelli occupazionali (2.229 dipendenti diretti e 181 nelle società controllate), stabilizzare i lavoratori somministrati e avviare percorsi formativi per la riqualificazione professionale, in collaborazione con le istituzioni.

«Si tratta di un accordo che rappresenta un passo fondamentale per il rilancio del sito produttivo Ast e per la tutela ambientale del territorio di Terni», sottolineano i vertici della Regione Umbria. «Grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, si punta a creare un modello di sviluppo sostenibile, competitivo e rispettoso dell’ambiente».

Sottolinea la presidente della Regione, Stefania Proietti: «L’accordo di programma con Acciai Speciali Terni rappresenta un momento storico». Questa firma, aggiunge, rappresenta un appuntamento importante, ma è solo l’inizio: «Adesso ci aspetta un presidio costante e autorevole sugli impegni presi, perché le aspettative delle nostre comunità regionali e dei lavoratori sono elevate, e non possiamo permetterci di deluderle».





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