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più sicurezza, meno tasse e meno burocrazia per sostenere il commercio di vicinato


Le Confcommercio di Livorno e Pisa confermano così il loro impegno per un commercio di vicinato più sicuro, sostenibile e supportato da politiche efficaci

fonte immagini: Confcommercio Livorno

Si è svolta a Roma, presso l’Auditorium della Conciliazione, l’assemblea annuale di Confcommercio Imprese per l’Italia, che quest’anno celebra gli 80 anni dell’associazione. Le delegazioni di Confcommercio Pisa e Confcommercio Livorno, insieme a quelle di tutta Italia, hanno partecipato all’importante appuntamento, cui ha preso parte anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

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«È stato un momento fondamentale di confronto per il nostro sistema associativo», ha commentato Federico Pieragnoli, direttore generale di entrambe le associazioni provinciali. «Il lavoro che svolgiamo quotidianamente sui territori si integra con quello nazionale, che rappresenta e tutela le imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti, della cultura e delle libere professioni presso il Governo».

Nel corso dell’assemblea si è ribadito il ruolo cruciale del terziario come motore di riqualificazione urbana e la necessità di affrontare le sfide legate alla desertificazione commerciale che minaccia molte città e borghi italiani, compresi quelli delle province di Pisa e Livorno. Per questo motivo, le Confcommercio locali hanno rinnovato la loro richiesta alle amministrazioni comunali di mettere in campo interventi concreti a sostegno del commercio di vicinato, dei negozi e dei pubblici esercizi.

Tra le priorità evidenziate, la presidente di Confcommercio Livorno, Francesca Marcucci, ha sottolineato l’urgenza di snellire una burocrazia ancora troppo complessa e di adottare misure che garantiscano la sostenibilità economica delle imprese. Tra queste, deducibilità sui costi di affitto, riduzione delle aliquote fiscali, taglio delle imposte locali come Imu, Tari e Cosap, incentivi per nuove aperture, sgravi per attività esistenti, oltre a sostegni per l’imprenditoria giovanile e femminile. «Meno ostacoli, più incentivi – ha detto Marcucci – perché non possiamo più permettere che la burocrazia soffochi la voglia di fare impresa».

I negozi di vicinato sono visti non solo come realtà economiche, ma anche come presidi sociali e culturali, spesso gli ultimi rimasti in molti centri storici e paesi. Per questo, è fondamentale accompagnare la riqualificazione urbana con interventi di tutela per chi opera sul territorio, come il rinnovo degli arredi urbani e opere pubbliche condivise tra amministrazioni e associazioni di categoria.

La sicurezza rimane un requisito imprescindibile per chi fa impresa. L’ultima indagine di Confcommercio evidenzia che nell’Italia centrale l’85% degli imprenditori ha investito in sistemi di videosorveglianza, allarmi antifurto e antirapina. Questo dato rafforza la richiesta di una presenza costante e attiva delle forze dell’ordine e delle istituzioni, con controlli regolari e un impegno chiaro da parte delle amministrazioni comunali a garantire monitoraggio e azioni di deterrenza efficaci.

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