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La vendita con i social nel 2025

— di Silvia Pinna – MeravigliaLab  —

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Nel 2025, i social media non sono più solo uno spazio di intrattenimento o branding: sono un vero e proprio terreno di vendita. Il confine tra “contenuto” e “commercio” si è fatto sottile, a tratti invisibile, motivo per cui ogni azienda si pone la stessa domanda: come trasformare un follower in un cliente che acquista?

La risposta non è semplice, ma esiste. E inizia da una consapevolezza: oggi, il social selling non è più un’opzione sperimentale, è parte integrante della strategia commerciale, sia per le multinazionali B2B che per le piccole attività locali che vendono abbigliamento su Instagram o prodotti artigianali su TikTok.

Social selling: non solo storytelling

Per troppo tempo abbiamo confuso la presenza social con l’essere efficaci. Pubblicare post, raccontare la propria storia, fare video virali: tutti contenuti utili, ma da soli non bastano.
Oggi il social selling richiede una strategia che integri contenuto, relazione e tecnologia:

Nel B2C, strumenti come Instagram Shopping o TikTok Shop permettono all’utente di acquistare senza mai uscire dall’app;

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Nel B2B, invece, LinkedIn si conferma il canale principe per intercettare decision maker e costruire relazioni a lungo termine, a patto di saper creare contenuti realmente rilevanti e coltivare con metodo il network.

La chiave, in entrambi i casi, è far sì che l’interazione diventi intenzione e che quest’ultima si trasformi in azione

Il funnel si è fatto (finalmente) semplice

Se un tempo il funnel era una lunga sequenza di passaggi – dall’awareness alla consideration, fino alla decisione – oggi, grazie ai social, si è accorciato e accelerato: il primo contatto spesso avviene con un video di 10 secondi, la fiducia nasce nei commenti o nei messaggi diretti e l’acquisto avviene in pochi clic. 

Ad oggi quindi, chi si occupa di marketing deve avere una visione completa di tutto, per creare un’esperienza fluida e continua: un contenuto che cattura, una narrazione che coinvolge, un invito all’azione che non sembri una vendita forzata, ma una naturale evoluzione della conversazione.

Storie vere, risultati concreti

I casi di piccole imprese che hanno costruito il proprio successo esclusivamente attraverso i social sono ormai numerosi. Un esempio è Amabile, brand di gioielli fondato da Martina Strazzer,  giovane content creator che condividendo su TikTok contenuti relativi alla sua quotidianità, ha costruito attorno a sé una grande community. Amabile ha elaborato una narrazione forte attorno al brand, raccontandosi in ogni minimo dettaglio e mostrando ai follower tutti i retroscena: dalla ricezione degli ordini, al confezionamento, alla presentazione dei nuovi membri del team fino all’acquisto del primo magazzino. Una strategia social curata nei minimi particolari, con unboxing esperienziali, campagne viral (Golden Ticket) e una community attiva: i follower di Amabile vivono vere e proprie esperienze che permettono loro di sentirsi parte della realtà del brand, cosa che li porta ad affezionarsi e a fidelizzarsi.

La forza di Amabile non è stata solo la creatività, ma l’ascolto della community, capendo le sue esigenze, testando nuovi format, mostrandosi al suo fianco e interagendo con essa.

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Il social commerce oggi vale quasi un quinto del fatturato e-commerce globale, ma più dei numeri, colpisce il cambio culturale: acquistare sui social non è più percepito come un atto impulsivo, ma come un’esperienza comoda, trasparente, spesso anche più piacevole del tradizionale sito e-commerce.

Chi vende deve adattarsi: non basta più avere un bel feed o affidarsi a un influencer. Serve una strategia che unisca contenuto, fiducia e azione che consideri anche i segnali “deboli”: un commento, un like, una visualizzazione ripetuta sono piccoli indizi di interesse che, se ben interpretati, possono diventare vendite.

I social come vere e proprie piattaforme di business

Il percorso dal like al carrello non è una scorciatoia, è un ecosistema. E come ogni ecosistema, funziona solo se ogni parte comunica con le altre. I social non sono più “solo” social, sono piattaforme di business, dove il marketing e la vendita si incontrano, e dove chi sa raccontarsi – e ascoltare – vince. Il 2025 non chiede solo di essere presenti online, ma di esserci con metodo, visione e una strategia capace di trasformare l’attenzione in fiducia e quest’ultima in fatturato.



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