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La creatività e la passione delle nuove generazioni che lavorano la terra hanno trovato spazio all’evento Oscar Green organizzato da Coldiretti a Udine. Giovani imprenditori agricoli abruzzesi hanno portato avanti progetti che coniugano tradizione e modernità, rafforzando il legame con il territorio e proponendo prodotti e servizi originali. La manifestazione ha sottolineato l’importanza di valorizzare la terra e di sviluppare attività multifunzionali per affrontare sfide ambientali, sociali ed economiche. Tra i protagonisti, lo chef Davide Nanni e Gabriele Valentini, due figure che uniscono la cultura rurale con innovative strategie di impresa.
La rete custodes laureti: vini d’eccellenza e rilancio territoriale
Gabriele Valentini, giovane imprenditore originario di Loreto Aprutino, ha conquistato un posto tra i finalisti della categoria «l’impresa che cresce» agli Oscar Green. La sua famiglia lavora questa terra da secoli, producendo vini, olio e grano nella tenuta di proprietà. Oggi Gabriele guida un’azienda vinicola apprezzata a livello globale e ha dato vita a Custodes laureti, una rete che riunisce produttori locali con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio e la cultura del territorio. Questa rete, presieduta da Gaetano Carboni, si presenta come un modello di collaborazione tra imprese che si basa su scambi tra agricoltori, artisti e operatori culturali.
Custodes laureti e la valorizzazione di loreto aprutino
Custodes laureti si propone di diffondere la conoscenza di Loreto Aprutino, primo borgo dove è nata la prima denominazione di origine protetta italiana dell’olio. I produttori aderenti lavorano insieme per promuovere eventi, percorsi turistici e iniziative culturali che valorizzano non solo i prodotti agricoli ma anche l’identità storica del luogo. Il lavoro della rete ha portato a far crescere l’attrattività del borgo e a sostenere l’economia locale. L’esperienza di Valentini descrive un modello di impresa agricola che punta alla cooperazione territoriale, facendo sistema come fondamento per la tutela dell’ambiente e la crescita economica.
Lo chef davide nanni e la riscoperta del territorio attraverso la cucina
Davide Nanni, conosciuto come lo «chef wild», è un giovane protagonista abruzzese che ha raggiunto la finale nella categoria «agrinfluencer» grazie ad una comunicazione efficace sui social media, con oltre 500mila follower su Instagram. Nato a Castrovalva, provincia di L’Aquila, collabora con Coldiretti e porta avanti un approccio originale alla cucina territoriale. Il suo lavoro si basa sul recupero delle tradizioni culinarie legate all’agricoltura locale, reinterpretate con uno stile che rispetta la natura e la storia della regione.
Cucina nei boschi e tradizione contadina
Nanni cucina i suoi piatti direttamente nei boschi, utilizzando ingredienti raccolti sul posto e riscoprendo ricette antiche della tradizione contadina, spesso tramandate dalle nonne. Questa modalità di lavoro lo rende un vero testimone della cultura gastronomica montana, rendendo il legame tra cibo, ambiente e territorio evidente a un pubblico ampio. Grazie all’uso dei social, Nanni promuove le eccellenze abruzzesi e contribuisce a dare visibilità a prodotti e metodi di coltivazione sostenibili, favorendo nuove forme di turismo legate alla cucina e alla natura.
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Giovani agricoltori abruzzesi, numeri e sfide nel 2025
Il ruolo dei giovani agricoltori in Abruzzo si conferma decisivo per il rinnovo del comparto agricolo regionale. Secondo un dossier del centro studi Divulga presentato durante l’evento Coldiretti, in Abruzzo lavorano 1240 giovani impegnati nella produzione agricola. Questi ragazzi coltivano cereali, ortaggi, allevano animali e producono vino e olio, segnalando un panorama diversificato. La scelta dei cereali resta prevalente, seguita da ortaggi, allevamento e viticoltura, ma cresce anche l’interesse per le attività multifunzionali.
Legge di orientamento e nuove opportunità agricole
A partire dalla Legge di Orientamento del 2001, molte aziende under 35 sviluppano servizi che vanno oltre la produzione agricola tradizionale. Si tratta di fattorie didattiche, agriturismi, attività di agricoltura sociale, inclusione di categorie fragili e produzione di energie rinnovabili. Queste iniziative permettono di creare nuove opportunità economiche e di migliorare la qualità della vita nelle aree rurali. Nonostante il peso della burocrazia e l’aumento dei costi, i giovani agricoltori abruzzesi mostrano capacità di adattamento e determinazione.
La produttività delle imprese giovanili abruzzesi supera di gran lunga la media europea e nazionale grazie alla specializzazione in coltivazioni ad alto valore aggiunto. Il fattore critico rimane l’accesso al credito, elemento essenziale per sostenere investimenti e lo sviluppo di nuove idee con attenzione alla sostenibilità ambientale e alla biodiversità. Le potenzialità del settore agricolo giovanile in Abruzzo si confermano una risorsa su cui puntare per il futuro dell’economia locale e nazionale.
Evento e partecipanti di rilievo nella premiazione coldiretti
La serata di premiazione si è svolta a Roma con la partecipazione delle principali figure di Coldiretti nazionali e regionali. Erano presenti il presidente nazionale Ettore Prandini, il segretario generale Vincenzo Gesmundo, e rappresentanti della delegazione giovani come Enrico Parisi e Stefano Leporati. L’evento ha visto la partecipazione anche dei dirigenti abruzzesi, tra cui Marino Pilati, direttore regionale di Coldiretti Abruzzo, e i direttori provinciali Domenico Bosco e Domenico Roselli.
Momenti di confronto e innovazione agricola
Il confronto tra esperienze diverse ha permesso di mettere in luce progetti innovativi e concreti, con un’attenzione particolare alle storie degli imprenditori abruzzesi che hanno saputo trasmettere un’immagine positiva dell’agricoltura giovanile. La manifestazione ha rappresentato un’occasione per far emergere iniziative orientate non solo alla produzione ma anche alla sostenibilità ambientale e al radicamento sociale nei territori. Questi elementi si confermano centrali nel quadro delle politiche agricole e rurali del Paese.
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