Quali sono i principali ESG trend a livello globale? Quali traiettorie verso la sostenibilità, misurabili in parametri ESG, stanno caratterizzando le strategie delle imprese in diverse aree del pianeta, in funzione dei settori di appartenenza o di fattori come le loro stesse dimensioni? Una risposta a queste e a tante altre domande arriva dal Synesgy Global Observatory, il report realizzato da Synesgy, la global ESG digital platform sviluppata da CRIF allo scopo di supportare le imprese in tutto il mondo nel loro assessment e nel loro percorso ESG (il report integrale che viene analizzato in alcune sue evidenze in questo articolo può essere scaricato e consultato integralmente da questo LINK n.d.r.).
Alcune delle principali evidenze per comprendere gli ESG trend
Cresce l’interesse per la divulgazione dei dati ESG
Un primissimo fattore chiave da rilevare riguarda il crescente interesse da parte delle imprese per la divulgazione dei dati ESG. Una evidenza che trova conferma anche nel numero crescente di aziende che utilizzano Synesgy per effettuare auto-valutazioni.
Un altro aspetto molto importante riguarda l’interesse, a sua volta in fase di sviluppo, per la conduzione di valutazioni ESG a livello di catena del valore. Un aspetto che trova conferma nell’aumento del numero di catene di approvvigionamento e istituzioni finanziarie che utilizzano Synesgy.
ESG trend che superano i confini geografici
Se si guarda ai paesi e ai territori in cui è attiva Synesgy si nota un aumento da 144 a 161 aree geografiche che porta la copertura all’83% considerando i 193 paesi e territori a livello mondiale. I particolare poi l’ESG trend che segnala la crescita dell’ESG score medio permette di inquadrare un framework caratterizzato da un miglioramento continuo a partire dal lancio di Synesgy nel 2022 ovvero dalla fase di studio di questo fenomeno.
Evoluzione del target di riferimento: la base dello studio e degli ESG trend
L’evoluzione del target di riferimento per il report Synesgy rappresenta a sua volta una evidenza a livello di ESG trend. In questo senso il numero delle imprese con dimensioni di fatturato superiori a 10 milioni di euro impegnate in percorsi ESG sta crescendo e sono arrivate al 52% del totale con una crescita del 7% rispetto allo scorso anno.
Mondo manifatturiero sempre centrale, ma crescono altri settori
Un altro aspetto che rappresenta a sua volta un ESG trend, in particolare per quanto riguarda l’Italia, attiene al mondo manifatturiero che resta centrale e importantissimo, ma non più così predominante come nel passato. La quota relativa a questo comparto arriva al 34% del segmento costituito da aziende di riferimento nelle supply chain, nelle banche e nelle compagnie assicurative. In questo ambito la crescita più significativa è stata registrata dal mondo della finanza che con una progressione dell’11% è arrivata al 21% del settore.
In particolare poi le aziende di riferimento delle supply chain, delle banche e delle compagnie assicurative stanno assumendo un profilo comportamentale assimilabile a quello delle grandi aziende, con una evoluzione che è in linea con le aspettative con cui queste realtà stanno indirizzando le loro catene del valore verso forme sempre più evolute di ESG assessment.
I temi di riferimento della ricerca
Più nello specifico i temi sui quali la ricerca permette di sviluppare una serie di considerazioni ed evidenze riguardano il tasso di adozione delle pratiche ESG su base geografica e la valutazione dell’impatto commerciale dell’ESG sul business.
Prima di entrare nel merito è importante ricordare che i principali ESG trend della seconda edizione del Synesgy Global Observatory arrivano grazie a un’analisi condotta su una base di oltre 500.000 aziende monitorate in Synesgy. Un universo che rappresenta, come già evidenziato, 161 paesi e territori, per un volume di business totale rappresentato che arriva a 10.800 miliardi di dollari. Metodologicamente il report è stato organizzato per lavorare ad un’analisi che conta sulla combinazione dei dati relativi alle prestazioni ESG delle aziende, (per l’appunto provenienti dal database di Synesgy) raccolti tramite questionari con licenza GRl e dati provenienti dal database di informazioni commerciali di CRIF.
Una attenzione speciale nell’ambito del report è dedicata alle imprese di riferimento nelle supply chain, nel mondo delle banche e delle compagnie assicurative in generale dove il report può contare sui dati di più di 2200 realtà attive in 33 paesi e territori per un volume di business di 171 miliardi di dollari.
Uno sguardo alla distribuzione mondiale delle aziende in Synesgy
Senza entrare nel dettaglio è utile individuare alcuni punti legati alla distribuzione mondiale delle oltre 500.000 aziende presenti in Synesgy. In particolare è importante sottolineare la presenza e il ruolo di key industry sector come il manufacturing con il 35% in termini di revenue e il 18% come numero di imprese; come il segmento transportation, communication, electric, gas e sanitary service che arriva a una quota del 15% in termini di revenue e del 6% come numerosità di imprese; il wholesale trade a sua volta conta 15% in revenue e il 12% in numero di imprese; il retail trade il 12% in revenue e il 14% in aziende; il gruppo finanza, assicurazioni e real estate arriva al 10% a livello di revenue e al 6% come numero di realtà; i servizi pesano il 10% a livello di fatturato e il 30% come quantità di imprese; e infine le costruzioni con il 2% in revenue e l’11% in numero di imprese; e l’agricoltura con l’1% in termini di revenue e il 3% come numero di imprese.
Punti di riferimento per gli ESG trend: revenue e numero dipendenti
In termini dimensionali, se si analizza il campione in termini di revenue il 91% delle aziende appartengono alla categoria delle piccole e medie imprese, se lo si analizza in base al numero di dipendenti il 73% delle aziende sono invece da considerare micro imprese ovvero realtà con un numero di dipendenti nella fascia da 1 a dieci.
L’ESG trend più importante: l’average ESG score di Synesgy
Una delle evidenze più importanti del report che consente di individuare una serie di ESG trend è rappresentato dall’analisi dell’average ESG score di Synesgy. Prima di addentrarci nei risultati di questa componente dello studio è bene ricordare che l’average ESG score di Synesgy, rappresenta la valutazione media della performance ambientale, sociale e di governance (ESG) delle aziende che hanno completato il questionario di autovalutazione sulla piattaforma Synesgy. I risultati di questo score sono rappresentati da una scala alfabetica che parta dalla lettera A (che rappresenta una performance ESG molto elevata) e arrivano alla lettera E (che invece rappresenta una performance ESG molto bassa). I dati della ricerca partono dal 2021 e sono aggiornati al 2024.
L’average ESG scope di Synesgy in costante crescita
L’ESG trend più rilevante riguiarda dunque l’evoluzione dell’average ESG score di Synesgy che segna una progressione costante passando da un valore leggermente inferiore alla lettera D nel 2021 a un risultato che avvicina questo parametro alla lettera C nel 2024.
Aziende europee bene per gli investimenti in rinnovabili e per la politica di genere
Nella lettura dell’ESG Score l’Europa mostra una progressione costante dal 2021 al 2024 e in questo contesto il continente europeo ha poi visto crescere senza interruzione l’ESG Score nel corso del 2024. I risultati sono il frutto di una crescita nelle imprese che si sono dotate di impianti di energia rinnovabile, e di un miglioramento significativo nel rapporto a livello di gender distribution.
In particolare in relazione alla “G” di Governance sui fattori legati alla compliance con gli standard ISO in Europa si registra una quota del 30% nelle imprese conformi con ISO 14001 sull’environmental management GRI 307-1 SDG 16; se si guarda al Quality management system dell’ISO 9001 la quota arriva al 56%. Si evidenziano poi spazi di crescita nell’ambito dell’occupational health and safety UNI EN ISO 45001 GRI 403-6 SDG 3 dove la quota di imprese europee certificate si ferma al 25%; e ampi spazi di crescita sono da evidenziare anche per quanto riguarda l’ISO 37001 antibribery management systems SDG 16 dove solo 6% delle imprese ha ottenuto la certificazione. E una quota simile vale anche per l’ISO 50001 relativa all’energy management systems GRI 302 SDG 7, 9, 11, 12, 13.
ESG trend in Africa
Nell’analisi di dettaglio relativa alle diverse aree geografiche si nota che, anche per quanto attiene alle aziende africane, l’average ESG score è cresciuto costantemente nel corso del 2024. Queste organizzazioni hanno registrato una diminuzione nel numero di aziende dotate di impianti di energia rinnovabile mentre una crescita positiva si è registrata a livello di adozione e rispetto di standard in particolare per quanto riguarda la componente occupational health and safety.
Asian & Australian: crescono le rinnovabili
Nell’area relativa alle Asian & Australian Companies l’ESG score è cresciuto in modo stabile nel 2024, la presenza di impianti per l’energia rinnovabile è a sua volta lievemente cresciuta. Per quanto attiene la certificazione della parità di genere ci sono stati significativi segnali di miglioramento mentre per quanto attiene alla componente “G” di Governance più vicina alla “S” di Social il report segnala miglioramenti in particolare per quanto attiene alle child labor policy.
Nord America: ESG trend attenti alla “S” di Social
Le compagnie del Nord America confermano a loro volta la crescita che è il frutto di miglioramenti sulla “S” in particolare a livello di child labour policy, mentre è in chiaro-scuro la parte “G”, dove c’è una crescita nell’adozione di Quality management systems mentre c’è una diminuzione a livello di occupational health and safety certification
South & Central American Companies verso la stabilità dopo la crescita del 2023
Guardando all’area South & Central American Companies l’average ESG si è stabilizzato nel 2024 dopo aver ottenuto importanti risultati nel corso del 2023. Sulla “E” di Environmental si registra una diminuzione significativa in termini di capacità produttiva da fonti rinnovabili mentre segnali positivi arrivano dalla “S” in particolare per la gender distribution.
Middle Eastern Companies bene la “E” grazie alle rinnovabili
Anche nel Middle Eastern Companies l’ESG score è cresciuto in modo costante nel 2024, tra i parametri della “E” la produzione di energia rinnovabile ha segnato una crescita e segnali positivi sono arrivati anche a livello di gender distribution.
ESG trend e business: la focalizzazione sui parametri ESG “fa bene” al business
Un dato particolarmente significativo arriva dalla focalizzazione sulle Synesgy ESG-Certified Companies. In questo caso il perimetro di ricerca è rappresentato dalle aziende che hanno ottenuto una certificazione ESG attraverso la piattaforma Synesgy. Si tratta dunque di realtà che hanno sottoposto a valutazione le loro pratiche in base a criteri ambientali, sociali e di governance e hanno poi ottenuto una certificazione in base alla quale si attesta che l’azienda ha adottato e implementato strategie sostenibili in queste tre aree, rispettando determinati standard di trasparenza e responsabilità. Un fattore questo che concorre, nell’ambito delle strategie aziendali, alla creazione, gestione e miglioramento della corporate governance e accountability.
Il risultato sul quale riflettere riguarda il fatto che le Synesgy ESG-Certified Companies che sono arrivate a ottenere uno score A o B quindi ai massimi livelli rappresentano il 71% delle revenue totali.
ESG trend: come evolvono i fattori che contribuiscono all’ESG score
Tra gli ESG trend ai quali prestare maggiore attenzione rientrano i fattori che contribuiscono all’ESG score e che sono particolarmente significativi anche per determinare l’evoluzione tecnologica e organizzativa delle imprese.
Europa all’avanguardia nelle rinnovabili
La presenza di impianti o di facilities destinate alla produzione di energia da fonti rinnovabili, che nella media worldwide vede una presenza di rinnovabili che si è assestata al 48%, mostra l’Europa all’avanguardia con una media del 49%, un Nord America che arriva al 34%, un Middle East e un Asia e Australia che arrivano rispettivamente al 40% e al 38% e un’Africa che è all’11%.
Nella parità di genere i miglioramenti più importanti nella fascia white collar
Relativamente alla “S” di Social uno dei fattori chiave è la employee gender distribution e il report mostra come le differenze più rilevanti si manifestano nella fascia di lavoro dei blue collar con una quota 70% di uomini e 30% di donne; la forbice si stringe un po’ nell’ambito del management con 63% uomini e 37% donne, per avvicinarsi in modo più consistente nella fascia white collar con 55% uomini e 45% donne.
Nella lettura per aree geografiche le differenze più rilevanti riguardano Africa, Middle East, Asia e Australia, mentre il minor gender gap si registra in Europa e South & Central America e North America.
Certificazioni ISO come uno dei parametri per la valutazione della “G” di Governance
Per quanto attiene alla “G” di Governance una delle metriche di riferimento è rappresentata dalla presenza di certificazioni ISO, un’analisi questa che consegna un profilo complesso e articolato.
Le imprese che hanno adottato l’ISO 14001 standard on enviromental management GRI 307-1 SDG 16 sono il 31%; le imprese compliant con ISO9001 Quality Management System sono il 44%; nel caso dell’UNI EN ISO 45001 relativo a occupation health and safety GRI 403-6 SDG 3 la quota è ferma al 23%; in relazione alla certificazione ISO 37001 sull’anti bribery management system SDG16 la fetta di aziende è limitata al 6%; stessa quota per quanto attiene la certificazione ISO 50001 relativa all’energy management systems GRI 302 SDG 7, 9, 11, 12, 13.
ESG trend per il futuro: semplificazione e regole attente alla competitività
Dall’insieme dei dati del report e dai tanti e diversi ESG trend che trovano corpo nello studio emergono alcune conclusioni che permettono di guardare al futuro da diverse prospettive.
Uno sguardo agli ESG trend per l’Europa
L’attenzione agli sviluppi legati alla sostenibilità e all’ESG in Europa non possono non considerare gli effetti del Pacchetto Omnibus UE e l’evoluzione della normativa ESG nel suo complesso. La costruzione di una economia sostenibile in area UE va nella direzione di una riduzione della compliance normativa e della rendicontazione di sostenibilità per le imprese, limitando la quantità di informazioni richieste e restringendo l’ambito delle aziende interessate.
Si tratta di uno scenario per certi aspetti più favorevole alle PMI con semplificazioni che rendono la rendicontazione volontaria sulla sostenibilità più accessibile. In questo contesto potrebbe essere più percorribile la identificazione di soluzioni per migliorare il rapporto tra decarbonizzazione e competitività industriale.
Uno sguardo sempre più attento all’ESG da parte di finanza e stakeholder
Un altro ESG trend da osservare con attenzione riguarda i soggetti che mostrano sempre maggiore attenzione verso i temi della rendicontazione ESG. Il mondo della finanza, degli investitori, i partner commerciali mostrano una crescente attenzione verso le aziende che migliorano le performance ESG. Si tratta di imprese sempre più consapevoli del fatto che proprio in ragione degli investimenti effettuati per garantire performance di maggior livello su ambiente, social e governance sono imprese che riducono e gestiscono meglio i fattori di rischio.
L’altro aspetto riguarda lo scenario internazionali in relazione alla regolamentazione per la sostenibilità. Negli Stati Uniti la Securities and Exchange Commission (SEC) il 27 marzo 2025, la SEC ha votato per cessare la difesa delle regole che richiedevano alle aziende di divulgare i rischi legati al clima, le emissioni di CO2 e l’impatto finanziario degli eventi climatici estremi. Si trattava di normative adottate solo un anno prima, nel marzo 2024, ma avevano incontrato una serie di sfide legali da parte di stati e gruppi industriali. La decisione della SEC riguarda la volontà di ritirarsi dalla difesa legale di queste normative.
Tuttavia, nonostante la decisione della SEC, le normative non sono state ufficialmente abrogate e potrebbero essere ancora soggette a revisione da parte della corte. Alcuni stati, come la California, stanno considerando normative proprie sulla divulgazione dei rischi climatici. L’iniziativa di alcuni stati potrebbe dunque mantenere presso le aziende la necessità di seguire i requisiti di divulgazione.
Sempre rimanendo in Nord America il Canada sta lavorando alla semplificazione della rendicontazione ESG integrando le informazioni relative al clima nelle divulgazioni finanziarie esistenti. Lo scenario, in sostanza, deve prevedere da parte delle aziende una capacità di governo relativamente ai dati necessari per le diverse forme di divulgazione di informazioni sui rischi climatici.
Nell’area asiatica si rileva la tendenza verso l’adozione o l’allineamento con gli standard internazionali di sostenibilità dell’International Sustainability Standards Board (ISSB) con una serie di paesi che stanno attivamente incorporando gli standard ISSB nei loro quadri nazionali.
In India il quadro di rendicontazione sulla Responsabilità Aziendale e Sostenibilità (BRSR) punta a semplificare la rendicontazione ESG.
L’ESG trend a livello globale relativamente alle normative e agli standard deve poi considerare il lavoro del Gruppo Europeo di Consulenza sulla Rendicontazione Finanziaria (EFRAG) e del Carbon Disclosure Project (CDP) impegnate nell’allineamento e nell’interoperabilità tra i loro quadri, per arrivare a una adozione globale di standard di sostenibilità.
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