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Gaza, ancora fuoco su palestinesi in cerca aiuti. Hamas: “Almeno 38 morti”


Medici senza Frontiere: “Basta con l’ipocrisia Ue. L’inazione dei 27 consente a Israele di proseguire il massacro”

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L’organizzazione Medici senza Frontiere ha chiesto oggi, in una conferenza stampa a Bruxelles, “che i governi europei agiscano immediatamente e concretamente per fermare il massacro di Israele a Gaza”.In un comunicato stampa, Msf denuncia il fatto che “l’ipocrisia e l’inazione dell’Unione europea e dei suoi Stati membri hanno permesso a Israele di proseguire liberamente il suo massacro dei palestinesi a Gaza con totale impunità“.L’organizzazione ha inviato oggi una lettera aperta ai capi di Stato e di governo dell’Ue e ai presidenti delle istituzioni europee, anche in vista del Consiglio Affari esteri di lunedì 23 giugno, quando dovrebbe essere discussa (se nel frattempo sarà stata completata e presentata) una valutazione dell’Alta rappresentante per la Politica estera comune, Kaja Kallas, sul rispetto da parte di Israele dell’Accordo di associazione con l’Ue. L’articolo 2 dell’Accordo stabilisce che “le relazioni tra le parti, nonché tutte le disposizioni dell’Accordo stesso, devono essere basate sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici”.Msf chiede “l’ingresso su larga scala nella Striscia di Gaza di aiuti imparziali basati sui bisogni, che sia garantita la protezione dei civili e l’immediato ripristino di un cessate il fuoco duraturo. I governi europei devono agire con decisione per accelerare questo processo”. Msf, come molte altre organizzazioni, “continua a chiedere un cessate il fuoco immediato e incondizionato, un accesso umanitario senza ostacoli e il rispetto del diritto internazionale umanitario, inclusa la protezione dello staff medico e delle strutture sanitarie”.”Da oltre 20 mesi – si legge nella nota -, le autorità e le forze israeliane hanno inflitto una campagna punitiva contro i palestinesi a Gaza, incluso lo sfollamento forzato su larga scala e la pulizia etnica. Ogni giorno i team di Msf sono testimoni di continue e ripetute azioni deliberate da parte delle forze israeliane riconducibili a un genocidio, inclusi massacri, distruzione di infrastrutture civili essenziali e blocchi che non permettono l’accesso a cibo, acqua, medicine e altri beni umanitari essenziali. Israele sta sistematicamente distruggendo le condizioni necessarie per vivere. Le case, gli ospedali, i mercati, le reti idriche, le strade e le reti elettriche di Gaza sono stati demoliti, non per negligenza ma di proposito”.La nota ricorda che “dall’ottobre 2023, lo staff e i pazienti di Msf a Gaza sono stati costretti ad abbandonare almeno 18 strutture sanitarie e hanno subito oltre 50 episodi di violenza, tra cui bombardamenti sugli ospedali, colpi di carro armato su rifugi precedentemente indicati come zone sicure, attacchi diretti all’interno di strutture mediche e convogli umanitari presi di mira. Undici membri dello staff di Msf sono stati uccisi”.”Per fermare tutto ciò – ha affermato Christopher Lockyear, segretario generale di Msf – serve coraggio politico, responsabilità legale e impegno morale. L’entità della sofferenza a Gaza richiede molto più che parole vuote”.Msf rileva che “l’Ue e i governi europei hanno i mezzi politici, economici e diplomatici per esercitare una reale pressione su Israele affinché fermi questa aggressione e apra le frontiere di Gaza per far entrare gli aiuti umanitari senza ostacoli. Non si tratta di teoria, ma di mezzi concreti che possono essere usati in modo efficace a difesa del diritto internazionale e per proteggere i civili”.



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