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Intelligenza artificiale, Urso: “Italia pronta ad ospitare una delle gigafactory Ue”


L’Italia pronta ad ospitare una delle gigafactory europee. L’annuncio arriva direttamente dal ministro per le Imprese, Adolfo Urso, in occasione  della presentazione dell’AI Hub per lo sviluppo sostenibile.

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“L’Italia si candiderà a ospitare una delle quattro gigafactory che la Commissione europea individuerà entro la fine dell’anno”, ha fatto sapere Urso.

Gigafactory, i piani dell’Ue

L’Unione Europea ha lanciato lo scorso aprile il suo AI Continent Action Plan, con l’obiettivo di sviluppare l’intelligenza artificiale nel continente, investendo venti miliardi di euro nella creazione di cinque gigafactory dedicate. Presentato il 9 aprile dalla vicepresidente della Commissione Ue, Henna Virkkunen, il piano punta a rafforzare la competitività europea nel settore dell’AI. Come sottolineato da Virkkunen, l’Europa ha talenti e startup di valore, ma ha bisogno di maggiore potenza di calcolo.

Il piano si articola in cinque pilastri: infrastrutture, dati e cloud, adozione nei settori strategici, ricerca e conformità con l’AI Act, approvato nel 2024. Tra gli investimenti principali, è previsto lo sviluppo di un ecosistema europeo di AI Factories e Gigafactories, con la creazione di supercalcolatori avanzati. La Commissione ha selezionato 13 AI Factories che saranno operative entro il 2025, con un investimento complessivo di 10 miliardi di euro entro il 2027.

L’Italia partecipa con IT4LIA del consorzio Cineca, che gestisce il supercomputer Leonardo, attualmente nono al mondo per potenza. Il progetto del Tecnopolo Dama a Bologna, secondo la Regione Emilia-Romagna, mobiliterà circa 2 miliardi di euro. Nel 2025-2026, Leonardo sarà aggiornato e integrato con nuove macchine ancora più performanti. IT4LIA è focalizzato su sei settori chiave: agritech, cybersecurity, scienze della terra, healthcare, education e finanza.

Oltre alle AI Factories, il piano prevede la creazione di Gigafactories, con strutture dotate di fino a 100.000 processori avanzati, rispetto ai 25.000 delle AI Factories. Si stima che questi progetti richiederanno investimenti per circa 20 miliardi di euro. La Commissione Ue ha annunciato l’apertura delle manifestazioni di interesse per questi progetti, con una call ufficiale prevista nel quarto trimestre del 2025. L’iniziativa seguirà il modello del partenariato pubblico-privato, con finanziamenti divisi tra la Commissione e gli Stati ospitanti.

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Intelligenza artificiale, il piano italiano

Urso ha delineato le azioni chiave che il governo ha messo in campo per sostenere lo sviluppo dell’AI. “Il nostro governo ha indicato la via per fare dell’Italia la protagonista nell’Ue nella grande sfida dell’intelligenza artificiale – ha ricordato – Abbiamo lavorato per il regolamento comunitario, il trilaterale tra Francia, Germania e Italia si è tenuto nel mio dicastero, nell’ottobre 2023 per indirizzare il regolamento che poi è stato varato dalle istituzioni comunitarie”.

“Attualmente in Parlamento – ha aggiunto – c’è un disegno di legge che indirizza oltre un miliardo di euro per le startup italiane che si occupano di AI. L’Europa deve trovare la sua terza via tra gli Stati Uniti e la Cina per l’IA, basandosi sulla nostra cultura che pone sempre il cittadino al centro dello sviluppo”.

L’AI Hub per lo sviluppo sostenibile

Il 20 giugno sarà lanciato ufficialmente a Roma l’Ai Hub per lo sviluppo sostenibile. “L’AI Hub si propone di trasformare l’ecosistema dell’intelligenza artificiale in Africa, in modo da colmare il divario con altri Paesi e rafforzare la catena industriale, partendo dai 14 Paesi che sono parte del Piano Mattei”, ha spiegato Urso, durante la presentazione del progetto, promosso nell’ambito della presidenza italiana del G7 dal Mimit e dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp), in collaborazione con i partner africani coinvolti nel Piano Mattei e in sinergia con l’azione di sviluppo della Farnesina in materia di digital for development.

“L’Ai Hub ha già raccolto 35 manifestazioni di interesse da parte del sistema privato, un percorso importante è già stato realizzato, il lancio che avverrà venerdì è solo l’inizio di un viaggio nel futuro, ad alto potenziale di trasformazione”, ha aggiunto Urso, sottolineando che, per quanto riguarda gli obiettivi che si pone l’Ai Hub, prima di tutto “entro 2028 si mira a favorire fino a 10 investimenti esterni in filiere Ai, sostenere fino a 500mila start up africane e stabilire a 30-50 partenariati di settore privato ad alto impatto e facilitare tra i 30 e i 50 partenariati ad alto impatto”.

“L’Ai aumenterà o ridurrà la disparità tra le parti del mondo. Oggi l’Africa ha accesso a meno del 2% data center capacity, questo può creare grande disparità. Sostenere lo sviluppo tecnologico dell’Africa è a vantaggio reciproco, Africa in questo è un partner alla pari», ha aggiunto il segretario generale aggiunto e direttore dell’Ufficio per il sostegno alle politiche e ai programmi dell’Undp, Marcos Neto, sottolineando che “l’Africa ha la popolazione più giovane al mondo” e senza sviluppo “rischiamo di avere una “fuga di cervelli” e se l’Africa perde questi giovani ci saranno conseguenze negative per il futuro nel lungo termine”.

AI Hub, le prime iniziative

Il lancio ufficiale dell’Ai Hub per lo sviluppo sostenibile si focalizzerà su un primo pacchetto di iniziative volte ad accelerare e stimolare lo sviluppo industriale basato sull’intelligenza artificiale in Africa. In particolare l’Hub introduce quattro attività prioritarie.

1- Piattaforma Ai Hub, uno spazio per gli innovatori africani, i Partner del G7 e Ue e i protagonisti dell’industria a livello globale. Elementi chiave: AI Chatbot Coach e un sistema di matchmaking di risorse e facilitazione delle partnership

2- Coalizione Africa Green Compute (Cagc), una piattaforma multistakeholder, nata dal partenariato tra Undp, Alliance4AI, Axum e Kytabu, volta a incrementare l’accesso a infrastrutture di calcolo sostenibili ed efficienti da un punto di vista energetico in Africa. Definirà un quadro condiviso di governance e finanziamento per guidare la trasformazione digitale inclusiva, autosufficiente e resiliente in Africa

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3- Il Programma Compute Accelerator che affronta la carenza di accesso al calcolo a costi sostenibili per le imprese africane di Ai, supportando 60 progetti maturi pronti per il mercato e 100 in fase iniziale che necessitano di orientamento tecnico e di crescita, anche attraverso la Coalizione Africa Green Compute.

4- Il Programma AI Infrastructure Builder: sostiene 3-5 costruttori di infrastrutture con potenziale di scalabilità in ambiti strategici come data center, connettività, energia e hardware. Offre supporto alla pianificazione aziendale, promuove partenariati tra governi e investitori e fornisce orientamento normativo. Tra i partner: 14 governi africani (Piano Mattei), Confindustria, Cdp e Banca Africana di Sviluppo.



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