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Ricchezza finanziaria in aumento: quanto risparmiano gli italiani


Gli italiani sono un popolo di risparmiatori: lo rileva la recente indagine FABI sulla ricchezza finanziaria dei cittadini, evidenziando come dal 2023 al 2024 sono stati risparmiati 6.030 miliardi di euro. Questa cifra fa riferimento al denaro depositato sui conti correnti, ma anche tramite azioni, titoli, fondi comuni e assicurazioni.

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Una varietà di strumenti di risparmio che permette ai cittadini di scegliere in che modo gestire le somme in disavanzo a cui possono accedere. Le famiglie sono sempre più propense a risparmiare per il futuro, soprattutto in un periodo di forte incertezza economica.

Risparmi in aumento: superati i record

Sono stati superati 6.000 euro di risparmi tra il 2023 e il 2024, una soglia che non si era ancora registrata, segnando di fatto un record. L’interesse dei contribuenti non è più unicamente sull’accantonamento dei soldi all’interno di un conto corrente, ma si è spostato anche su vari strumenti finanziari, in primis tramite investimenti.

Questi dati dimostrano una crescita del risparmio del 4,3% rispetto al 2023 e del +29,3% rispetto al 2019. Risultato positivo, tenendo conto che dopo il 2019 è scoppiata la pandemia, che ha dato origine a non poche incertezze economiche. Le famiglie hanno scelto di accantonare il denaro in diversi modi nel 2024:

Strumento Denaro accantonato Percentuale sul totale
Conti correnti e depositi 1.593 miliardi di euro 26,4%
Bot, Btp e altre obbligazioni 493 miliardi di euro 8,2%
Azioni 1.755 miliardi di euro 29,1%
Fondi comuni 850 miliardi di euro 14,1%
Polizze assicurative 1.133 miliardi di euro 18.8%
Altro (derivati, crediti o conti esteri) 207 miliardi di euro 3,4%

Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, spiega che questo patrimonio deve essere tutelato come importante ancora sociale:

“Il risparmio delle famiglie italiane continua a rappresentare una colonna portante del nostro sistema economico e finanziario, un’ancora sociale che richiede sempre maggiore attenzione e tutela Oltre 6.000 miliardi di euro custoditi e investiti, frutto della laboriosità, della prudenza e del senso di responsabilità di milioni di cittadini. È un patrimonio enorme, che va tutelato con ogni mezzo e che impone alla politica, alle istituzioni e al settore bancario una riflessione seria: perché il risparmio non può essere lasciato a sé stesso né abbandonato alle logiche speculative. Serve un indirizzo strategico, serve una visione.”

Cresce l’interesse per gli investimenti in borsa, su fondi comuni e presso polizze assicurative, per cui i cittadini hanno sempre maggiore interesse nella diversificazione degli strumenti finanziari.

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Risparmio e imprese: le iniziative europee

Anche le imprese oggi hanno la necessità di risparmiare e accantonare denaro liquido, non solo per il pagamento di tasse e contributi, ma anche per poter successivamente investire nell’innovazione. Sempre più spesso infatti le aziende sono chiamate ad innovarsi, sia in ambito digitale che in termini di sostenibilità ambientale.

Questo però non è sempre semplice: nonostante le diverse iniziative come contributi a fondo perduto, bandi e finanziamenti specifici, sono ad oggi poche le aziende che decidono di accedere ai sostegni. Il motivo è prettamente burocratico: una difficoltà che riguarda soprattutto l’Italia, ma anche altri paesi europei.

In particolare a questo proposito l’Europa ha sviluppato un piano per consentire anche alle imprese del continente di risparmiare denaro e risorse. Al centro dell’attenzione ci sono le spese amministrative, sempre ingenti per le aziende.

Entro il 2029 arriveranno misure specifiche che consentiranno alle aziende di risparmiare almeno 400 milioni di euro intorno a questi costi, riducendo gli adempimenti amministrativi del 25% per le imprese e del 35% per le PMI.

Tra le soluzioni proposte dalla Commissione europea, si trovano: una gestione semplificata degli oneri intorno al GDPR, l’eliminazione delle dichiarazioni di conformità in formato cartaceo, modalità più semplici per dimostrare il rispetto delle regole UE intorno ai prodotti e così via.

In attesa di questi provvedimenti, va ricordato che le aziende possono accedere a specifiche forme di risparmio sui costi intorno al PNRR e che molte di queste iniziative vengono garantite a livello regionale in Italia.



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