Il fenomeno del sovra indebitamento continua a rappresentare una minaccia concreta per molte famiglie e imprese del territorio molisano. Le serrande desolatamente abbassate di sempre più numerose attività danno l’idea della difficoltà in cui versa il tessuto produttivo ed economico, soprattutto della crisi delle piccole e medie imprese, di settori un tempo trainanti come l’artigianato e il commercio. E di quanto, imprese e famiglie, siano esposte al rischio di cadere nelle maglie degli usurai.
A fronte di questa emergenza sociale, la Prefettura di Campobasso ha promosso una serie di misure concrete a sostegno dei cittadini, culminate nella sottoscrizione del “Protocollo di intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura”, firmato il 12 giugno di un anno fa. Nell’ambito delle iniziative connesse al Protocollo è stato diffuso nei giorni scorsi un Vademecum anti usura che possa aiutare anche solo a conoscere le possibilità e le tutele che lo Stato offre.
Un prontuario particolarmente importante poiché a fronte della netta percezione di un fenomeno assai diffuso in regione – l’usura soprattutto ma anche il racket per via delle infiltrazioni malavitose documentate con sempre maggiore precisione dalle relazioni della Dia – le denunce invece scarseggiano grandemente. Sono, anzi, al palo.
L’accordo di giugno 2024 recepisce a livello locale le linee guida dell’intesa nazionale tra il ministero dell’Interno e l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e coinvolge un ampio ventaglio di attori locali: Prefettura, Abi Molise, Camera di Commercio, Confidi, associazioni di categoria e dei consumatori. A esso si aggiunge la Banca d’Italia in veste di consulente tecnico. Uno dei cardini del Protocollo è l’istituzione di un Osservatorio provinciale, con l’obiettivo di coordinare le attività di prevenzione e fornire assistenza a chi si trovi in situazioni di vulnerabilità economica.
Strumenti legislativi e aiuti concreti
Le leggi 108/1996 e 44/1999 prevedono fondi statali per sostenere le vittime di reati estorsivi e usurari. Tra questi, il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati mafiosi, dell’usura e dell’estorsione, che garantisce due tipi principali di aiuto:
elargizioni a fondo perduto per chi ha subito danni materiali a causa di estorsioni;
nutui a tasso zero fino a dieci anni per le vittime di usura, mirati al rilancio delle attività economiche.
Le richieste di accesso a questi strumenti possono essere presentate alla Prefettura della provincia in cui è avvenuto il reato tramite la piattaforma online Step, accessibile con Spid o Carta d’identità elettronica. I termini sono definiti con precisione: entro 24 mesi dalla denuncia per i mutui e 5 anni per le elargizioni, con una riduzione a 12 mesi nei casi di “intimidazione ambientale”.
Il ruolo delle Fondazioni e dei Confidi
Un contributo fondamentale viene dalle associazioni antiusura e dai Confidi, consorzi di garanzia collettiva che operano sul territorio per facilitare l’accesso al credito a chi si trova in difficoltà, ma è ancora “recuperabile” sul piano finanziario. Tra questi spicca la Fondazione “San Pietro Celestino” di Isernia, da oltre vent’anni attiva nella prevenzione dell’usura, e la Caritas di Trivento, che offre sportelli di ascolto settimanali.
I Confidi, invece, non solo rilasciano garanzie fino all’80% dei finanziamenti richiesti da micro, piccole e medie imprese, ma possono anche erogare direttamente credito fino a 40.000 euro. Una parte significativa delle risorse impiegate proviene dal Fondo speciale antiusura, previsto dalla legge 108/1996, che consente interventi anche in caso di rinegoziazione del debito o sospensione delle rate.
Nel Molise, sono operativi diversi Confidi, tra cui Confidi Rating Italia (presente a Larino, Termoli e Campobasso), Confidi Molise Centrale, Confidi Molise e la Società Cooperativa Artigiana Molisana.
Sportelli, consulenze e figure di riferimento
Grazie al Protocollo firmato a Campobasso, i cittadini possono inoltre rivolgersi agli sportelli di ascolto attivati presso gli enti firmatari (Prefettura, Abi Molise, Camera di Commercio, Confidi, associazioni di categoria e dei consumatori), dove è possibile ottenere consulenze gratuite da parte di avvocati, commercialisti, psicologi ed esperti contabili.
All’interno dei Confidi è stata anche introdotta la figura del “facilitatore antiusura”, con il compito di promuovere l’informazione sui percorsi di prevenzione e solidarietà, segnalando le iniziative alla Prefettura e al Commissario straordinario per il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.
Una rete di protezione contro l’isolamento e la paura
Dietro ogni storia di usura o estorsione c’è spesso la solitudine della vittima, aggravata dalla paura di denunciare. Ma oggi, grazie a una rete articolata di istituzioni e associazioni, chi si trova in difficoltà può contare su strumenti concreti e su un supporto umano e legale. Il messaggio è chiaro: denunciare è possibile e conveniente. E soprattutto: non si è soli.
La diffusione del Vademecum, anche attraverso l’azione di associazioni che di recente hanno rafforzato la propria presenza sul territorio e orientato l’attività sul fronte della lotta all’usura, come Sos Impresa – Rete per la legalità, ha l’obiettivo di veicolare e massimizzare il messaggio che denunciare “conviene” e che dal circolo vizioso e pericoloso del racket si può uscire.
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