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L’IA vale 1.300 miliardi per le Pmi


Se il 60% delle PMI italiane con più di 10 dipendenti adottasse almeno una tecnologia di intelligenza artificiale entro il 2030, il fatturato complessivo del comparto potrebbe crescere di circa 1.300 miliardi di euro. È quanto emerge da una nuova ricerca realizzata dall’Istituto per la Competitività (I-Com) in collaborazione con TeamSystem, presentata il 17 giugno alla Camera dei Deputati nel corso dell’evento “L’impresa dell’IA”, promosso dall’on. Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della Commissione Attività produttive.

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L’indagine conferma l’IA come fattore abilitante per la competitività delle imprese italiane, ma evidenzia al contempo ritardi strutturali e divari di adozione che rischiano di compromettere il potenziale di crescita. Ad oggi, solo l’8,2% delle imprese italiane di media e grande dimensione ha integrato soluzioni di IA nei propri processi. Il dato è in crescita rispetto al 5% del 2023, ma ancora lontano dalla media europea (13,5%) e soprattutto dal target fissato dalla strategia “Decade Digitale” della Commissione UE (60% entro il 2030).

Eppure, l’effetto dell’IA è già misurabile: le imprese che l’hanno adottata nel 2024 registrano in media un +12% di ricavi rispetto a quelle che non lo hanno fatto, a parità di settore e dimensione. Il maggiore dinamismo si registra nei settori ICT, audiovisivo e telecomunicazioni. In crescita anche la propensione all’investimento: il 20% delle imprese prevede di destinare risorse all’IA entro i prossimi due anni.

Resta però forte il freno delle competenze digitali: il 67,4% delle aziende che già utilizzano l’IA individua nella carenza di skill interne l’ostacolo principale. Solo il 2,2% ritiene di avere un livello di competenze «molto buono», mentre oltre la metà si colloca in una fascia tra «scarsa» e «molto scarsa». «Agli attuali ritmi – ha dichiarato Stefano da Empoli, presidente di I-Com – non centreremo gli obiettivi al 2030. Servono incentivi pubblici, ma anche percorsi di formazione e accompagnamento rivolti in primis alle PMI sotto i 50 dipendenti, che rappresentano oltre il 90% del tessuto produttivo italiano».

Per favorire l’adozione dell’IA, lo studio raccomanda una revisione delle politiche pubbliche: semplificazione delle agevolazioni legate al Piano Transizione 5.0, incentivi coerenti con il modello “as a service”, alfabetizzazione digitale dei decisori aziendali e rafforzamento dei Digital Innovation Hub.

«La diffusione dell’IA può generare un impatto economico dirompente – ha commentato Tommaso Cohen, COO di TeamSystem – ma per renderlo effettivo serve un ecosistema favorevole anche per le imprese meno strutturate. Il nostro ruolo è fornire soluzioni tecnologiche accessibili, ma anche contribuire a creare contesto e cultura».

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Per Daniele Lombardo, direttore Marketing e Relazioni Istituzionali del gruppo, «l’IA rappresenta una leva concreta per l’efficienza e la crescita delle Pmi. Ma è necessario agire su più fronti: semplificazione normativa, incentivi mirati e soprattutto formazione».

TeamSystem ha chiuso il 2024 con un fatturato pari a 1 miliardo di euro (+19% su base annua) e conta oggi su oltre 5.000 dipendenti e 2,5 milioni di clienti. L’azienda si propone come partner tecnologico per la trasformazione digitale delle imprese italiane, con un’offerta basata su AI, cloud e modelli SaaS.



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