I professionisti del settore manifatturiero e industriale hanno il compito di abbattere i costi preservando la sicurezza delle catene di approvvigionamento. Un nuovo approccio al procurement, più digitale e strategico, potrebbe avvicinare le aziende italiane ad aree di spesa e alternative ancora poco sfruttate
Pubblicato il 17 giugno 2025
Che ci sia in atto una tempesta è fuori discussione, e le macro-dinamiche globali politiche ed economiche degli ultimi anni ce lo hanno mostrato con forza. Un’inflazione incontrollata, la crisi energetica e delle materie prime e la minaccia costante di dazi insostenibili che erode la tenuta delle catene di approvvigionamento. Poiché nessun settore è immune da scossoni divenuti tanto imprevedibili quanto strutturali, intervenire in ambiti strategici come il procurement può essere una scelta essenziale, anche in ambito manifatturiero e industriale.
Il settore manifatturiero in Italia
Diversificato per dimensioni e attività svolte, in Italia il settore manifatturiero è uno dei principali motori economici, rappresentando una parte significativa del PIL e dell’occupazione: nel 2022, infatti, il settore manifatturiero italiano ha generato 291 miliardi di euro di Valore Aggiunto Lordo (VAL), pari a quasi il 15% del Prodotto Interno Lordo (PIL).
Dall’automotive al fashion, passando per il comparto chimico: nel primo trimestre del 2025 le grandi imprese mostrano un maggiore ottimismo rispetto all’ultimo quarto dello scorso anno, come mostra Confindustria, senza che però vi siano segnali di crescita particolarmente incoraggianti. Nel vortice di uno sviluppo fragile e disomogeneo, le aziende italiane devono affrontare condizioni finanziarie che restano negative, così come la disponibilità di materiali, in calo del 3,2% rispetto all’anno precedente.
Procurement: i vantaggi della digitalizzazione
In un framework così complesso, è tutt’altro che semplice per il procurement prevedere i rischi futuri; tuttavia, si può intervenire su punti deboli la cui conoscenza è ben consolidata.
I problemi con le forniture, specialmente quelle dall’estero, e il rincaro delle materie prime sono alcune delle problematiche che le aziende italiane manifatturiere conoscono da tempo e che si trovano ancora a dover affrontare.
Integrare piattaforme di e-procurement o digitalizzare gli acquisti può rendere più agili i processi; il mercato della manutenzione, riparazione e operazioni (MRO) ha registrato una crescita costante grazie alla digitalizzazione e a strategie di outsourcing nei settori manifatturieri, diventando una leva fondamentale (e non ancora pienamente sfruttata) per creare valore e vantaggio competitivo.
Secondo una ricerca di RS Italia, infatti, più del 45% delle imprese intervistate investe tra il 3% e il 20% del budget totale in MRO. Ma tali categorie di spesa indiretta possono aggiungere importi significativi e ridurre il potenziale per le carenze di approvvigionamento.
L’ascesa di piattaforme di acquisto digitali come Amazon Business, per esempio, fanno sì che i team di procurement possano gestire meglio i clienti rispettando le politiche di acquisto aziendale, utilizzando sia un account aziendale o un’opzione punchout dal software di e-procurement.
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