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“Serve la buona politica industriale. Solo così si rafforzano le aziende”


Fabia Romagnoli è la prima presidente donna di Confindustria Toscana Nord, da quando è nata la grande associazione che ha unito i territori di Prato, Pistoia e Lucca, dove si concentra il 31,5% degli stabilimenti industriali toscani che sono in grado di produrre un valore aggiunto oltre il 30%.

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“Sono onorata ed emozionata nell’assumere questo impegno in un momento di molteplici sfide. Dare disponibilità a questo ruolo mi ha comportato sacrifici dal punto di vista personale sia aziendale che familiare, ma ho voluto dare un segnale alle giovani generazioni che noi donne possiamo conciliare vita lavorativa e vita familiare”. L’Assemblea generale, che si è svolta a Lucca nella chiesa di San Francesco, è stata anche l’occasione per il debutto del nuovo direttore di Ctn, Luca Rossi, che ha assunto l’incarico proprio da ieri sostituendo Marcello Gozzi.

“Spero di riuscire a coinvolgere i soci e a fare un lavoro trasversale, sviluppando progettualità per le aziende ed il territorio. Come associazione siamo pronti a tamponare i problemi nel quotidiano, ma è indispensabile sviluppare un’azione strategica di supporto alle aziende perchè adesso hanno tante sfide da affrontare, come la transizione digitale e tecnologica”, ha detto Romagnoli a margine dell’Assemblea. Nella relazione tenuta nella parte pubblica, la neo presidente ha tracciato i punti salienti del suo programma degli anni del suo mandato ben chiaro a partire dal titolo “Politica industriale. Orientare lo sviluppo, rafforzare la competitività”. Con uno sguardo lucido sul contesto internazionale e una forte richiesta di “buona politica industriale” a tutti i livelli – europeo, nazionale e locale – Romagnoli ha sottolineato la necessità che il sistema produttivo non sia spettatore, ma protagonista, citando il Libro Verde e il Libro Bianco che dovrà essere varato a breve dal Ministero delle Imprese con il piano nazionale per l’industria.

Nel cuore della relazione, Romagnoli ha fatto un focus sulle principali urgenze per lo sviluppo industriale. “Ci sono sfide non rimandabili per cui anche l’associazione deve essere reattiva. Uno dei temi cruciali è quello del costo dell’energia – ha detto – Non si possono avere differenze di costo di energia non solo con i competitor di altre nazioni di più recente sviluppo industriale, ma anche dei competitor europei. Basta pensare che nel 2024 in Italia l’energia elettrica costava all’ingrosso il 38% in più rispetto alla Germania, il 72% di più della Spagna e l’87% in più della Francia”. Altre urgenze sono la “sburocratizzazione perché noi imprenditori siamo oberati dalle carte” e quello delle infrastrutture “dai trasporti alla logistica fino agli impianti necessari per i rifiuti. In Toscana non c’è un termovalorizzatore che ci permetta di chiudere il ciclo dell’economia circolare. Anche non fare ciò che occorre è politica industriale. Controproducente, ma lo è”, ha puntualizzato Romagnoli.

E ha concluso con un invito: “La competitività va sostenuta da una buona politica industriale. Ogni inerzia è un danno grave. Dobbiamo essere tutti ben svegli, attivi, dinamici e concreti”. Erano presenti molti soci di Ctn e anche ospiti istituzionali che hanno partecipato alla parte pubblica, come il deputato di FdI Giovanni Donzelli, il deputato pratese di FdI Chiara La Porta, i sindaci di Pistoia Alessandro Tomasi e il sindaco di Lucca Mario Pardini.

Sara Bessi

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