Il Connecting Europe Broadband Fund (Cebf) ha raggiunto un importante traguardo: attraverso il programma varato sette anni fa, circa un milione di abitazioni nelle zone rurali e semi-rurali d’Europa scarsamente servite sono state connesse all’infrastruttura ultrabroadband in fibra ottica. Condizione essenziale, questa, per accelerare i progressi verso l’obiettivo strategico del Decennio Digitale, che punta a dare vita a un’Europa più connessa e quindi digitalmente inclusiva.
Ma non si tratta solo di connettività pura: gli investimenti nella banda larga in fibra ottica nelle aree rurali e semi-rurali contribuiscono a sbloccare giri d’affari considerevolmente maggiori nelle regioni: ogni euro investito dovrebbe generare ulteriori otto euro di investimenti del settore privato.
Lo stato dell’arte del Connecting Europe Broadband Fund
Il Fondo ha contribuito a promuovere significativamente la diffusione della banda larga nelle aree a fallimento di mercato. In particolare, in Slovenia, un’abitazione su dieci è stata connessa alla banda larga tramite progetti finanziati dal Cebf; in Croazia, invece, la percentuale è dell’8,6%, in Spagna del 3,1% e in Italia dello 0,9%. Entro il 2030, nell’ambito del Decennio Digitale, l’obiettivo è che ogni abitazione nell’Ue sia connessa alla banda larga in fibra ottica.
Nel corso del 2025, è previsto un livello di copertura del 69,2%, con iniziative come il Cebf che contribuiscono ad accelerarne l’implementazione. Nei prossimi tre-cinque anni, il Fondo punta a distribuire la fibra ottica in altri 800mila immobili, con l’obiettivo di connettere due milioni di abitazioni.
Come funziona il Cebf
Il Cebf è gestito da Cube Infrastructure Managers (Cube Im) con il sostegno di investitori pubblici, tra cui la Commissione Europea, la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e banche e istituti nazionali di promozione di Francia, Germania e Italia. È stato il primo fondo dell’Ue interamente dedicato alla realizzazione di infrastrutture a banda larga.
Nell’ambito del Cebf, i fondi europei provenienti dal Meccanismo per Collegare l’Europa e dal Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (predecessore di InvestEu) vengono accorpati, al fine di ridurre il rischio degli investimenti e massimizzare l’effetto leva dei fondi privati a sostegno delle politiche di connettività dell’Unione.
I criteri di ammissibilità del Cebf includono tutti gli Stati membri dell’Ue, nonché Norvegia, Islanda e Regno Unito, garantendo un’ampia copertura geografica. Ad oggi, il portafoglio del fondo è composto da sette progetti in tutta Europa: Rune Crow (Croazia), Rune Enia (Slovenia), Vento Rede (Spagna), Unifiber (Italia), Asteo (Spagna), Fibernet (Finlandia) e Clio Fiber (Italia). Ha inoltre sostenuto progetti in fibra ottica che collegano altri 225mila locali in diversi progetti.
La struttura e le finalità del Fondo
Connecting Europe Broadband Fund è un fondo con sede in Lussemburgo, istituito a giugno 2018 con una prima chiusura a 420 milioni di euro e un obiettivo di raccolta di 600 milioni di euro. Il programma mira a investimenti in infrastrutture di rete a banda larga in aree sottoservite in Europa, al fine di soddisfare la crescente domanda di finanziamento di progetti a banda larga di piccola scala che attualmente non hanno facile accesso ai finanziamenti. È aperto alla partecipazione di investitori privati.
La struttura innovativa del Fondo, con una architettura stratificata che offre diversi livelli di rischio e una struttura di governance unica che concilia gli interessi dei diversi gruppi di investitori (garantendo un efficace equilibrio tra investitori pubblici e privati), lo ha reso uno strumento di sostegno all’innovazione unico nel suo genere.
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