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Data Space, il progetto AgriClima per dati interoperabili e condivisi


Il cambiamento climatico sta incidendo profondamente sull’Agricoltura e va affrontato con decisione. Tra i molti interventi in campo – informativi, educativi, economici, politici, scientifici, ecc – un ruolo decisivo è giocato dall’ AgriDataSpace. L’integrazione di tecnologie avanzate nei processi produttivi agricoli e l’interscambio di dati fra attori diversiè, secondo l’EU, la chiave di volta per incrementare la produzione alimentare, tutelare l’ambiente e garantire un’adeguata remunerazione e protezione dai rischi per gli agricoltori.

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A livello europeo, infatti, tra le politiche rivolte alla mitigazione del climate change e dei suoi effetti, la Commissione EU ha scelto di finanziare un progetto digitale dedicato specificatamente all’Agricoltura. Si tratta di CEADS (Common European Agriculture Data Space www.ceads.eu), finanziato dal programma Europa Digitale (è l’unico progetto finanziato dalla Commissione, ndr), che ha proposto un approccio decentralizzato e incentrato su tutti gli stakeholder del settore: la creazione di uno Spazio Comune Europeo di Dati Agricoli (CEADS). Questo Data Space dedicato all’Agricoltura mira a valorizzare i dati attraverso l’interscambio tra pubblico e privato, rispettando tutti i principi della EU Data Strategy.

Un consorzio composto da 15 partner ha mappato tutte le iniziative esistenti nell’Unione sul tema, ha analizzato i modelli e la legislazione, e ha definito un’architettura tecnica, confluendo in una roadmap strategica che permette di implementare il CEADS in modo sicuro, trasparente e responsabile, al fine di stimolare l’innovazione e migliorare le prestazioni del settore agricolo.

Produrre, inserire e utilizzare dati relativi all’Agricoltura e a tutti gli ambiti correlati, attraverso un interscambio costante, fluido e consapevole, potrà portare un enorme valore aggiunto al settore.

Il progetto italiano AgriClima

In Italia, tra le realizzazioni concrete che hanno l’obiettivo di contribuire al CEADS c’è AgriClima, un progetto finanziato attraverso le risorse del PNRR (Centro Nazionale Agritech – Spoke 4 coordinato dall’Università di Padova), che si propone di ottimizzare la gestione, lo scambio e l’analisi di dati sui cambiamenti climatici e sull’agricoltura, integrando fonti pubbliche e private, per una comprensione approfondita degli impatti sulla produttività e sui rischi.

Caratteristicadi questo progetto è l’uso dell’intelligenza artificiale per ottimizzare la produzione, migliorare la resilienza dei sistemi di produzione e promuovere la sostenibilità.

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AgriClima mira a fornire una piattaforma cloud per la ricerca, semplificando la ricerca e l’accesso ai dati e fornendo servizi di elaborazione, al fine di identificare politiche innovative per la mitigazione dei rischi climatici in agricoltura, superando la sfida della gestione complessa dei dati. Per questo scopo si integrano dati ambientali, meteo, di produzione, satellitari, modelli previsionali e algoritmi di analisi al fine di supportare gli stakeholder nella definizione delle migliori strategie per la mitigazione dei rischi.

Per conoscere meglio il progetto e le sue potenzialità, abbiamo incontrato Luigi Zanella, responsabile dello sviluppo del business e dell’innovazione, e Nicola Cracchi Bianchi, responsabile dei progetti di ricerca e innovazione di Deda Next, azienda coinvolta in questo progetto coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler e che convoglia le esperienze e le competenze di un consorzio piuttosto nutrito di diverse società, pubbliche e private.

Il contesto e i vantaggi concreti di un Data Space per l’Agricoltura

Il cambiamento climatico intensifica gli eventi meteorologici estremi, danneggiando colture e infrastrutture agricole, alterando i cicli colturali, aumentando il fabbisogno idrico e la diffusione di patogeni, con conseguenti rese instabili e minacce alla sicurezza alimentare.
Un Data Space agricolo interoperabile offre soluzioni concrete: la sensoristica e i dati meteo, combinati alle caratteristiche delle colture, permetterebbero di monitorare l’esatto fabbisogno idrico, con un potenziale risparmio del 60%.

Nel settore assicurativo, la disponibilità di dati meteo incrociati con le colture, il terreno e la localizzazione aziendale consentirebbe agli agricoltori di fornire prove inoppugnabili per i risarcimenti da eventi catastrofali, permettendo alle compagnie di personalizzare i premi, basandosi su dati certificati. Inoltre, l’integrazione dei dati di produzione e rilevati in campo, integrati con dati satellitari e modelli previsionali può prevedere i cambiamenti futuri e quindi supportare nella decisione di cosa e dove coltivare la fine di ridurre i rischi e valorizzazione al massimo gli investimenti.

I DataSpace abilitano anche l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale applicabile a grandi moli di dati (certificati), promettono di rivoluzionare il settore, abilitando l’agricoltura di precisione per ottimizzare l’uso delle risorse, migliorare il monitoraggio delle colture, la tracciabilità alimentare e la logistica.

L’aggregazione e l’analisi di dati eterogenei accelereranno la Ricerca&Sviluppo di colture resilienti e pratiche innovative, informando politiche pubbliche più efficaci e mirate. L’evoluzione mira a una maggiore interoperabilità, standardizzazione e governance dei dati. Deda Next è impegnata a contribuire a questi Data Space, facilitando lo scambio di dati.

Il contributo di Deda Next al Data Space del progetto italiano

A parere di Luigi Zanella, l’Italia ha i requisiti per essere la capofila nella creazione di un Data Space per l’Agricoltura e può porsi come l’anticipatore di ciò che, in questo senso, accadrà in Europa.

“Con la PDND in termini di infrastruttura, l’identità digitale e le infrastrutture cloud che sono state realizzate in questi anni grazie anche al PNRR, possiamo dire che l’Italia ha già la cultura della condivisione del dato. Sono convinto che il nostro paese possa considerarsi, a ragione, più avanti della media europea”. Difatti, in Italia, la realizzazione di Data Space rappresenta una direttrice strategica per l’evoluzione digitale del Paese.

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Nel contesto del Data Space per l’agricoltura che s’intende creare, la PDND rappresenta un elemento abilitante fondamentale, che può fungere da strato infrastrutturale per lo scambio di dati tra aziende agricole, enti di ricerca, fornitori di tecnologie e in prospettiva  banche, assicurazioni e altri attori della filiera. L’adesione alla PDND da parte degli enti e delle organizzazioni del settore agricolo potrebbe facilitare l’accesso a dati di diversa provenienza, promuovendo la creazione di servizi digitali innovativi per l’agricoltura di precisione, il monitoraggio ambientale, la tracciabilità alimentare e il supporto alle decisioni.

 “Ad oggi, oltre 10mila enti hanno aderito alla PDND edesponendo i proprio dati e servizi ma oggi solo una piccola parte viene realmente utilizzata, perché mancano i modelli di scambio e casi d’uso di riferimento. In questo ambito noi di Deda Next vogliamo investire sull’implementazione di casi d’uso dedicati prima di tutto alla PA che sfruttano l’interoperabilità, mettendo a frutto la nostra competenza molto forte sulla standardizzazione”, racconta Zanella.

“Altri aspetti su cui stiamo lavorando sono la governance dei dati e il coinvolgimento attivo della PA. A eccezione dei grandi enti, le amministrazioni del territorio, anche a causa della ridotta disponibilità di competenze, non riescono ad organizzare le banche dati che vengono create nel corso dei loro processi amministrativi. Deda Next intende affiancarle e fornendo strumenti e metodi per trasformare i dati prodotti all’interno della PA in veri e propri asset da condividere”.

Deda Next opera da tempo sull’interoperabilità e standardizzazione dei dati, con un’enfasi sullo sviluppo di protocolli comuni, nell’ambito dell’esperienza con la sua piattaforma SIAP, il sistema informativo dedicato all’agricoltura della Provincia Autonoma di Trento, spiega Nicola Cracchi Bianchi.

L’impegno specifico dell’azienda nel progetto AgriClima si focalizzerà sulla messa in opera dell’infrastruttura tecnologica e di servizi a supporto dell’analisi dei dati. Questa infrastruttura è specificamente progettata per l’acquisizione e l’omogeneizzazione di dati eterogenei, assicurando al contempo una governance e una circolazione protetta delle informazioni, siano esse di dominio pubblico o di natura riservata.

Grazie all’integrazione dell’AI, il Data Space dedicato all’agricoltura sarà incentrato sui modelli decentralizzati che preservino la sovranità del dato. In parole semplici,ogni realtà produttrice di dati, pubblica o privata, potrà mantenere al suo interno i dati, rendendoli interoperabili, standardizzati e sempre disponibili a tutti gli altri stakeholder del settore Agricoltura.

Scenari di sostenibilità

Mentre scriviamo è in corso l’Expo 2025 di Osaka, nel quale l’Unione Europea sta presentando progetti di ricerca e innovazione legati alla sostenibilità. L’Italia in particolare, è presente con una serie di interventi e panel dedicati alle nuove frontiere della ricerca applicata all’agricoltura, con il contributo diretto del Centro Nazionale Agritech, ospitato nel Padiglione Italia. L’agricoltura sostenibile è di importanza cruciale, in quanto è fondamentale per la sicurezza alimentare, la salute, la gestione delle risorse naturali e la costruzione di comunità resilienti.

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L’impegno diretto di Deda Next ai progetti di creazione del Data Space italiano dedicato all’Agricoltura è sinonimo di competenza e affidabilità dell’azienda, da sempre motore di innovazione anche della PA.



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