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Resca, Confimprese: «Il retail conferma piani di sviluppo del I semestre: 5.580 nuove aperture entro il 2025»


(AGENPARL) – Roma, 19 Giugno 2025

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(AGENPARL) – Thu 19 June 2025 COMUNICATO STAMPA
Resca, Confimprese: «Il retail conferma piani di sviluppo del I semestre: 5.580 nuove aperture entro il 2025»
Nonostante il disorientamento per quanto sta accadendo sullo scacchiere geopolitico internazionale, il retail si mostra resiliente e conferma i piani di sviluppo annunciati a inizio anno con 5.580 aperture. I nuovi posti di lavoro saranno oltre 33mila entro la fine del 2025.
Confimprese chiede al Governo misure per sostenere le imprese: prioritari sono abbattimento del cuneo fiscale, incentivi per assumere la manodopera anche a chiamata in un settore labour intensive come il retail e contenimento del costo dell’energia che è altissimo per la ristorazione
Marco Di Dio Roccazzella, Jakala: «L’Ai è infrastruttura strategica su cui si gioca il futuro del retail»
Emilio Mango, The Innovation Group: «Retailer e consumatori devono studiare i rapidi sviluppi dell’AI per governare il cambiamento e non subirlo»
Baveno, 19 giugno 2025 – Si è svolto a Baveno l’annuale Retail Summit, evento di Confimprese, Jakala e Tig-The Innovation Group sul futuro del retail.
La lettura dei dati del Centro studi Confimprese sull’anno in corso fotografa un mercato sostanzialmente stabile, che conferma le stime dei piani di sviluppo annunciate a inizio 2025. Dall’analisi semestrale condotta sulla base associativa ripartita in modo omogeneo tra ristorazione, abbigliamento-accessori e altro retail (casa-arredo, elettronica, telefonia e cura persona), emerge che i retailer, nonostante le incertezze sullo scacchiere internazionale gravato da conflitti e guerre commerciali, non hanno cambiato le strategie di sviluppo delle reti distributive nei tre macro settori.
Il settore ristorazione conferma i piani di sviluppo con 1.278 aperture, abbigliamento-accessori ne prevede 2.282, altro retail, che dopo la lunga flessione del 2024 dovuta al rimbalzo delle vendite negli anni del post- Covid, sta ritrovando vigore e stima 2.020 nuovi negozi. Entro la fine del 2° semestre sono previste 5.580 aperture sia dirette che in franchising con una ricaduta occupazionale che registra un saldo di oltre 33mila nuovi posti di lavoro.
Il fatto che i piani di sviluppo siano confermati è di per sè un buon risultato. Certo, le aperture non crescono più ai ritmi degli anni pre-covid, che ha inciso profondamente sia sulle strategie distributive delle aziende sia sulle abitudini di consumo degli italiani. Concludere il 2025 con una riconferma delle stime tracciata a inizio anno in un momento storico in cui l’orientamento geopolitico ed economico è stato messo in discussione, è un atto di fiducia nel futuro e nella stessa tenuta del retail. Certo, non va sottovalutata la debolezza dei consumi che si protrae dall’inizio dell’anno, con i primi 4 mesi in flessione del -2,0% sullo stesso periodo 2024 (dati Osservatorio Confimprese-Jakala), sia pure in parziale recupero rispetto al -3,0% del I trimestre 2025, grazie alla crescita delle reti della ristorazione. Nel solo mese di maggio, tuttavia, il dato a totale perimetro si avvicina alla parità con un -0,2%. Un anno, quindi, che sembra lentamente rimettersi in carreggiata, ma con fatica e solo grazie alle politiche di sviluppo delle catene organizzate.
«Le aziende retail – osserva Mario Resca, presidente Confimprese (oltre 490 brand commerciali, 90mila punti vendita, 800mila addetti) – risentono in maniera minore del disorientamento in atto, in un decennio in cui abbiamo dovuto già fare i conti con diverse vulnerabilità, dalla pandemia alla crisi energetica, al ritorno dell’inflazione, ai conflitti alle porte dell’Europa. Ritengo che i dati emersi si mantengano in linea con il 2024 e non mostrino cali evidenti. Anche il Governo, tuttavia, deve fare la sua parte a cominciare dall’abbattimento del cuneo fiscale a incentivi per assumere la manodopera, anche a chiamata in un settore labour intensive come il retail, al contenimento del costo dell’energia che è altissimo per la ristorazione».
Quanto ai fatturati previsti per la chiusura del 2025 sono omogeneamente divisi tra i 3 macrosettori con il 33% delle aziende che si dichiara ottimista, il 33% stabile e il 33% in difficoltà. Quest’ultima è determinata dal minore potere d’acquisto delle famiglie dovuto all’inflazione che incide sui margini delle aziende e le induce a rivedere al ribasso il consuntivo totale dell’anno.
2019-2025 TREND APERTURE PUNTI VENDITA
ANNO 2025 5.580
ANNO 2024 5.580
ANNO 2023 2.900
ANNO 2022 1.000
ANNO 2019 1.000
In un mercato che continua a porre sfide ma anche a offrire margini di crescita, emerge con forza il ruolo strategico della trasformazione digitale.
«In un contesto in continua evoluzione, i retailer che riescono a tenere in equilibrio due forze solo in apparenza opposte – efficienza ed engagement – sono quelli che stanno costruendo la loro crescita futura – afferma Marco Di Dio Roccazzella, managing director and global retail & consumer leader Jakala –. Oggi, a supportarli in questa sfida c’è un alleato importante: il Center of excellence Internazionale di Jakala sull’intelligenza artificiale. Un centro di expertise che consente ai retailer di aumentare l’efficienza su più fronti – dalla supply chain all’ottimizzazione dei costi, fino alla gestione dei prezzi e del merchandising – e al tempo stesso potenziare l’engagement attraverso esperienze personalizzate, pricing dinamico, comunicazione geo-targettizzata che crea relazioni più autentiche tra brand e consumatore. La capacità di gestire questo equilibrio dinamico permette di fare la differenza nel mercato retail che richiede capacità di adattamento, ma anche visione e ambizione».
Insomma, mai come oggi retailer e consumatori devono studiare i rapidi sviluppi dell’AI per governare il cambiamento e non subirlo.
«La tecnologia digitale sta creando un altro momento di discontinuità, come già successo con Internet in passato, nelle abitudini dei consumatori ma più in generale delle persone – riflette Emilio Mango, general manager The Innovation Group – mi riferisco in particolare all’Intelligenza artificiale e ai cambiamenti in atto in ambiti come la generazione dei contenuti, l’organizzazione del proprio tempo, la creatività e la ricerca. Come TIG – The Innovation Group siamo da sempre impegnati nell’analizzare questi fenomeni, per consentire a imprese e consumatori di non subire il cambiamento ma di guidarlo, per migliorare l’efficienza dei processi e la qualità della vita. La crescita di iniziative come il Retail Summit, che registra un +20% del numero di retailer rispetto all’edizione 2024, testimoniano una forte volontà, da parte di tutto l’ecosistema del retail, di osservare da vicino queste dinamiche e scambiare esperienze utili a comprenderle sempre meglio».
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