L’Inps, con il messaggio n. 1858/2025, ha comunicato che, a partire dal 16 giugno 2025 e fino al 31 ottobre 2025, i liberi professionisti privi di una Cassa previdenziale autonoma potranno presentare la richiesta per l’Iscro, l’indennità di continuità economica garantita dall’Inps tramite la gestione separata.
Cos’è l’Iscro
L’Iscro (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa) rappresenta una delle misure più significative introdotte per estendere la tutela sociale ai liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps e privi di una cassa previdenziale autonoma. Istituita dalla Legge di Bilancio 2021, l’Iscro è nata per rispondere a una carenza storica del sistema previdenziale italiano: l’assenza di ammortizzatori sociali per una fetta rilevante di lavoratori autonomi.
La misura si rivolge a liberi professionisti non iscritti ad alcuna Cassa di previdenza obbligatoria (come quelle di avvocati, architetti, commercialisti o medici), ma registrati presso la gestione separata Inps. Questa categoria, pur contribuendo regolarmente al sistema previdenziale, è rimasta a lungo esclusa dalle principali forme di sostegno in caso di difficoltà economiche. L’Iscro ha lo scopo di colmare questa lacuna, offrendo una rete di sicurezza per chi subisce un calo drastico del reddito, simile – dal punto di vista della funzione – alla Naspi dei lavoratori dipendenti.
Finalità: garantire continuità e contrastare l’instabilità
L’obiettivo dichiarato del legislatore è duplice:
- contrastare la discontinuità reddituale, oggi sempre più frequente tra i professionisti che operano da soli e senza tutele collettive;
- promuovere la formazione continua come strumento per aumentare la competitività.
A differenza delle indennità tradizionali, l’Iscro non si limita a erogare un sostegno economico: la sua concessione è vincolata alla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale, previsti tramite l’inserimento automatico del beneficiario nel Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa).
Chi può fare domanda
L’accesso al beneficio è riservato a coloro che svolgono attività professionali in maniera abituale, con partita IVA attiva e iscrizione alla gestione separata Inps, compresi i soggetti che operano all’interno di studi associati o società semplici. L’iscrizione deve essere formalizzata prima dell’invio della richiesta.
Per poter beneficiare dell’indennità, è necessario soddisfare le seguenti condizioni:
- non essere titolari di pensioni dirette e non risultare iscritti ad altri enti previdenziali obbligatori;
- non percepire l’Assegno di inclusione (Adi);
- avere conseguito, nell’anno 2024, un reddito da lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi percepiti nel biennio 2022-2023;
- aver dichiarato nel 2024 un reddito complessivo non superiore a 12.000 euro;
- essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali;
- avere la partita IVA attiva da almeno tre anni alla data di presentazione della domanda.
A quanto ammonta l’indennità Iscro
L’importo erogato è calcolato su base semestrale e corrisponde al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dei due anni precedenti l’anno anteriore alla richiesta.
L’indennità mensile non può scendere sotto i 250 euro né superare gli 800 euro. Il pagamento decorre dal giorno successivo alla presentazione della domanda e non include contributi figurativi. La misura è richiedibile una sola volta ogni tre anni, pertanto chi ha già beneficiato dell’Iscro dovrà attendere due anni per poterla chiedere nuovamente.
Come si presenta la domanda
L’inoltro della richiesta avviene esclusivamente in modalità telematica, accedendo al portale Inps con SPID di livello 2 o superiore, carta d’identità elettronica (CIE 3.0), carta nazionale dei servizi (CNS), oppure IDAS.
In alternativa, è possibile contattare il Contact Center Inps tramite il numero verde 803 164 da rete fissa (gratuito) oppure al numero 06 164164 da cellulare (tariffazione a seconda del gestore).
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