Cambia il Bonus giovani under 35, ecco i nuovi requisiti attivi dal 1° luglio: a rischio le assunzioni

Il Bonus giovani under 35 viene aggiornato dal 1° luglio 2025, introducendo una condizione fondamentale per le aziende interessate allo sgravio totale dei contributi per le assunzioni di giovani. L’intervento dell’UE ha imposto di dimostrare un concreto incremento occupazionale netto, per evitare abusi e garantire assunzioni vere e non semplici sostituzioni – Scopri le ultime notizie su bonus e agevolazioni Inps. Entra nei nostri gruppi WhatsApp e Telegram.

Bonus giovani under 35: cosa cambia dal 1° luglio 2025

Il Bonus giovani under 35 resta, anche a partire dal 1° luglio 2025, un’agevolazione che permette ai datori di lavoro di ottenere uno sgravio totale dei contributi INPS per le assunzioni di giovani sotto i 35 anni, ma da questa data scatta una condizione in più.

Le aziende non potranno più semplicemente assumere un giovane per ottenere l’incentivo: dovranno dimostrare di aver aumentato il numero complessivo dei dipendenti, rispetto alla media dei dodici mesi precedenti. In pratica, il bonus si potrà ottenere solo in caso di un reale incremento dell’occupazione, e non se il nuovo assunto va solo a rimpiazzare un lavoratore precedente.

Questo requisito, chiamato “incremento occupazionale netto”, era già in vigore per altri incentivi come il Bonus donne, ma ora diventa un vincolo anche per il Bonus giovani under 35. È una misura chiesta dall’Unione Europea per evitare che le aziende usino i bonus solo per fare turnover, senza generare nuovi posti di lavoro. Dal punto di vista pratico, le imprese dovranno compilare un modulo aggiornato dell’INPS, dove dovranno dichiarare espressamente che l’assunzione del giovane ha portato a un aumento effettivo della forza lavoro.

Quali sono gli importi del Bonus giovani under 35?

Nonostante le novità, gli importi dell’agevolazione non cambiano. Il Bonus giovani under 35 continua a prevedere uno sgravio totale dei contributi INPS fino a 500 euro al mese per 24 mesi.

Il tetto massimo può salire a 650 euro mensili per le assunzioni nelle Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno, cioè in quelle aree del Sud Italia con particolari difficoltà occupazionali. Questo incentivo è destinato ai datori di lavoro privati che assumono giovani con contratto a tempo indeterminato, compresi quelli a scopo di somministrazione, ma sono escluse le assunzioni con contratto di apprendistato, domestico o per dirigenti.

Per poter accedere al bonus, il giovane assunto non deve mai aver avuto un contratto a tempo indeterminato nella sua vita lavorativa. Questo criterio si applica anche se il contratto precedente è stato molto breve o part-time. L’obiettivo è favorire il primo ingresso stabile nel mondo del lavoro, evitando che il bonus venga utilizzato per lavoratori che hanno già una certa carriera alle spalle.

Come funziona la domanda e chi deve farla

La richiesta per accedere al Bonus giovani under 35 va presentata dal datore di lavoro attraverso il portale INPS, nella sezione dedicata alle agevolazioni. Dal 16 maggio 2025 è attivo un nuovo modulo, aggiornato proprio per includere il requisito dell’incremento occupazionale.

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All’interno della domanda, l’azienda deve allegare una dichiarazione sostitutiva con cui certifica che l’assunzione del giovane comporta un aumento del numero medio dei dipendenti rispetto ai dodici mesi precedenti.

La procedura è piuttosto rapida, ma bisogna prestare molta attenzione alla documentazione. Le domande saranno accolte in ordine cronologico, fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Per il 2025, il governo ha stanziato circa 474 milioni di euro, a cui si aggiungono fondi già previsti per gli anni successivi. Le imprese interessate, quindi, dovrebbero muoversi in fretta per non rischiare di rimanere escluse dal finanziamento.

Cosa succede se l’incremento occupazionale non viene rispettato?

Una delle domande più frequenti riguarda le conseguenze per chi riceve il bonus ma poi non mantiene l’incremento occupazionale netto nei successivi dodici mesi. In questo caso, l’INPS può revocare l’agevolazione, chiedendo la restituzione degli importi già incassati.

Tuttavia, non tutte le uscite dal personale vengono conteggiate negativamente. Se un dipendente va in pensione, dà le dimissioni spontaneamente o viene licenziato per giusta causa, questi eventi non pregiudicano il diritto al bonus. Ma se si verifica un calo volontario e non giustificato del personale, allora si rischia davvero di perdere il beneficio.

È quindi essenziale che le imprese, prima di assumere e richiedere il bonus, verifichino attentamente la propria situazione occupazionale e si assicurino di essere in grado di mantenere il nuovo livello di organico per almeno un anno.

Un’occasione da sfruttare con attenzione

In definitiva, il nuovo Bonus giovani under 35 dal 1° luglio 2025 rappresenta ancora un’ottima opportunità per favorire l’occupazione giovanile stabile, ma diventa più selettivo. L’obiettivo è scoraggiare l’utilizzo strumentale degli sgravi contributivi e premiare le aziende che assumono davvero. Per sfruttare al meglio questa occasione, è fondamentale pianificare per tempo le assunzioni, controllare i dati occupazionali dell’ultimo anno e seguire con attenzione le istruzioni INPS.

Chi rispetta le regole potrà ottenere un vantaggio economico notevole, contribuendo al tempo stesso alla creazione di occupazione vera, soprattutto per i giovani che ancora faticano a entrare nel mercato del lavoro.