Si è svolta oggi in prefettura a Taranto presso la Prefettura di Taranto il primo incontro operativo del Cis Taranto guidato dal nuovo responsabile unico on. Dario Iaia, a distanza di quasi tre anni dall’ultimo tavolo che si svolse il 10 settembre 2022.
Ricordiamo che del Tavolo istituzionale permanente (TIP) del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) “ Area Taranto” è costituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal ministero per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, dal ministero delle Difesa, dal ministero della Cultura, dal ministero del Turismo, da Invitalia, dal Commissario straordinario per le bonifiche di Taranto, dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Taranto, dal Comune di Taranto, dall’Autorità Portuale di Sistema del Mar Ionio, dalla Camera di Commercio di Taranto e dai comuni della provincia ionica Crispiano, Montemesola e Statte. Oltre all’Asl di Taranto, Confindustria e Consorzio Asi.
La lunga riunione odierna si è svolta in due momenti diversi. Nel primo si è svolto il Tavolo Interistituzionale a cui hanno preso parte tutti i presenti, mentre nel secondo si è svolta una riunione con i 18 soggetti attuatori. Ai quali nelle scorse settimane era stato chiesto entro il 15 giugno di nominare i componenti del Comitato per l’Attuazione e la Sorveglianza in attuazione del Decreto Ministeriale del 9 gennaio 2025, attività avvenuta secondo quanto è stato confermato oggi.
Il Tavolo istituzionale permanente (TIP) del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) “Area Taranto”, aveva già svolto una riunione preliminare in modalità videoconferenza lo scorso 10 aprile. Anche nella riunione odierna sono stati confermati i principali dati di attuazione così come emersi dal sistema nazionale di monitoraggio. Nello specifico, con riferimento ai 151 interventi del CIS per un finanziamento complessivo pari a oltre 1.506,637,327,78 milioni di euro, 16 risultano non avviati 34 sono in progettazione ed altri 34 interventi in esecuzione, mentre sono 66 gli interventi completati; le risorse impegnate rispetto al finanziamento complessivo sono pari al 52%, mentre i pagamenti effettuati rispetto al finanziamento complessivo sono poi al 23%.
Anche oggi è stata confermata, annunciata lo scorso 10 aprile, la proroga della scadenza per il raggiungimento delle obbligazioni giuridicamente vincolanti al 31/12/2026 per i 14 interventi finanziati dalla Delibera CIPESS 85/21 (cioè, quelle opere per cui esiste un contratto, e quindi un legittimo vincolo nei confronti di un soggetto che si è aggiudicato o è stato incaricato dell’esecuzione dell’opera).
Durante la riunione odierna sono state affrontate diverse tematiche, in particolar modo quelle legate all’attività del Commissario Straordinario per le bonifiche Felice Uricchio, da cui dipendono ben 27 progetti del CIS, tra cui diversi già conclusi.
Il più iconico ed importante, oltre che atteso da tanti anni, è senza dubbio quello riguardante la bonifica dei sedimenti del I seno del bacino del Mar Piccolo. Progetto a lungo portato avanti durante la gestione dell’ex commissario Vera Corbelli (2014-2020) e poi congelato nel successivo triennio (2020-2023) dal suo successore, il prefetto Martino. Attualmente sulla contabilità speciale del commissario Uricchio per quest’intervento sono disponibili 34 milioni di euro: una cifra largamente insufficiente che lo stesso commissario spera di poter rimpinguare attraverso l’arrivo di nuove risorse derivanti anche da possibili rimodulazioni dei finanziamenti di cui si discuterà tra un mese nella prossima riunione del CIS.
Al di là delle poche risorse, il dott. Uricchio ha fatto capire anche oggi ai soggetti presenti in prefettura, che non ha intenzione di perdere ulteriore tempo dopo anni e anni di fermo delle attività. E quindi ha chiarito che dopo un prossimo confronto con il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, proporrà un primo intervento presso la così detta ‘area 170 ha’ prospiciente l’Arsenale della Marina Militare che è attualmente quella che registra il maggior inquinamento (come dimostrato da diversi studi effettuati nel corso dell’ultimo decennio almeno). Azione che dovrebbe prevedere il dragaggio con campane antitorbidità, utilizzate in combinazione con pompe e altri strumenti, che vengono impiegate per dragare fondali in modo da minimizzare l’impatto ambientale, riducendo la dispersione di sedimenti.
Altro importante intervento atteso da anni riguarda la bonifica dell’area PIP di Statte (dei terreni e della falda profonda), per la quale il commissario Uricchio è riuscito ad ottenere dal ministero dell’Ambiente uno stanziamento dei fondi FSC 2024-2027 per il SIN di Taranto pari a quasi 90 milioni di euro sui 280 totali che il ministero ha concesso a tutti i Siti di Interessa Nazionali italiani. Una cifra che supera, di pochi milioni, quella che i più attenti ricorderanno essere stata richiesta a suo tempo anche dalla dott.ssa Corbelli, ovvero 80 milioni di euro anche a fronte del fatto che in corso d’opera venne cambiato il progetto e le modalità d’intervento.
In dote al commissario Uricchio ritorneranno poi i 3 milioni di euro (anche in questo caso però le risorse andranno integrate) che la Regione Puglia aveva inizialmente concesso per poi definanziare, in merito al progetto di bonifica delle aree non pavimentate del cimitero San Brunone di Taranto. Anche in quel caso il progetto ebbe una gestazione e un percorso alquanto travagliato tanto da finire prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, con tanto di segnalazione all’ANAC. Secondo quanto emerso dalla riunione in prefettura, l’intervento dovrà essere rivisto e in gran parte riscritto.
In ultimo, ma non certo per importanza, il commissario Uricchio recupererà la Piattaforma per un sistema integrato di riqualificazione dell’area vasta di crisi ambientale comprensive di attività di monitoraggio e tecniche innovative sperimentali, che era sempre stato avviato dal commissario Corbelli e che aveva ottenuto un finanziamento di 20 milioni di euro. Anche questo si era perso per strada durante la gestione Martino, tanto da finire al centro di una serie di audizioni a dir poco grottesche presso la Commissione Ecomafie del Parlamento. Uricchio ha chiarito che tale intervento diventerà tutt’uno con la sua idea di realizzare un Centro Unico per le Bonifiche, che possa così diventare una struttura che controlli e monitori costantemente nel tempo tutte le attività previste, che conservi tutti i dati raccolti negli anni e che sia dotato anche di un centro di calcolo, per fare sì che chiunque si ritrovi nei prossimi anni a gestire le attività di bonifica del SIN di Taranto possa avere un accesso diretto a tutte le informazioni necessarie per operare, senza dover ogni volta ricominciare daccapo.
Durante la riunione odierna è emersa anche una notizia ai più ignota: ovvero che sarà necessario l’intervento della struttura commissariale anche per la bonifica di un campo di calcio che il Comune di Taranto sta realizzando nel rione Tamburi, in quanto al di sotto del terreno su cui si doveva intervenire sono stati ritrovati importanti quantitativi di loppa d’altoforno.
“Affrontare sfide complesse – ha dichiarato il Commissario Uricchio – richiede un lavoro congiunto e sinergico. Solo unendo competenze e prospettive diverse possiamo trovare soluzioni efficaci e superare gli ostacoli più impegnativi”.
All’interno del CIS Taranto è confluito anche l’intervento di rifacimento completo del Ponte Girevole: i rappresentanti della Marina Militare presenti al tavolo hanno fatto però presente che le somme stanziate sino ad ora sono del tutto insufficienti, motivo per il quale bisognerà in qualche modo trovarne altre. Tra gli interventi previsti dal CIS vi è anche quello del cantiere del costruendo ospedale San Cataldo seguito da Asl e Regione che si avvia a conclusione e sul quale a breve ci dovrebbero essere importanti aggiornamenti. Una riunione a parte si è tenuta invece nella giornata di giovedì 19 giugno in relazione all’intervento per il dragaggio di 2,3 milioni di metri cubi di sedimenti in area Polisettoriale e per la realizzazione di un primo lotto della cassa di colmata funzionale all’ampliamento del V sporgente del Porto di Taranto, tema sul quale abbiamo scritto tante volte in passato e su cui ritorneremo prossimamente.
“Taranto e provincia aspettano da tempo determinati interventi in programma che attengono alla riqualificazione urbana, al potenziamento infrastrutturale e del patrimonio culturale, alle bonifiche ed ora dobbiamo accelerare e correre. Sono fiducioso perché ho notato determinazione e voglia di fare da parte dei diversi attori coinvolti – ha dichiarato il RUC, l’on. Dario Iaia -. Al fine di ottimizzare i tempi, abbiamo disposto che i soggetti indicati redigano e consegnino in tempi rapidi delle relazioni con l’indicazione della proposta di ridefinizione della destinazione delle risorse che saranno oggetto di valutazione da parte del Comitato per l’attuazione e la sorveglianza”, ha concluso.
E’ stata infine definita una chiara road map per il CIS di Taranto, con una tabella di marcia che prevede incontri cadenzati con l’obiettivo di comporre un quadro rimodulato entro un mese.
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