Monitoraggio su vertenza ex Abramo Crotone, i sindacati: non eludere impegni assunti

ROMA – “La crisi dell’intero settore delle telecomunicazioni non sia usata come pretesto per eludere gli impegni assunti”. Lo sostengono le sigle sindacali Slc‑Cgil, Fistel‑Cisl, Uilcom-Uil all’indomani del secondo incontro di monitoraggio sulla vertenza ex Abramo CC, tenutosi il 19 giugno presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Incontro che ha riunito attorno allo stesso tavolo i rappresentanti di Konecta, Abramo CC, TIM e Fibercop, la Regione Calabria e la Regione Sicilia con l’obiettivo di fare il punto su una transizione ancora incerta.

Difficile percorso di riconversione

Alla fine del 2024, l’azienda Konecta ha assorbito i lavoratori provenienti dalla ex Abramo Customer Care: 185 dalla sede di Crotone e 95 da quella di Montalto Uffugo per le attività legate alla commessa Fibercop ed altri 560 lavoratori di Crotone sono stati assunti per l’ambizioso progetto di digitalizzazione delle cartelle sanitarie voluto dalla Regione Calabria per salvaguardare circa 1000 posti di lavoro.
La Regione Calabria per questo scopo ha stanziato 15 milioni di euro (più altri 5 provenienti da strutture governative) e promosso un modello di digitalizzazione coinvolgendo Poligrafico dello Stato (che ha svolto la gara), Tim (che si è aggiudicato l’appalto) e Konecta (che gestisce la commessa per conto di Tim).

Ricollocazione di 100 addetti

Tuttavia, come emerso nel recente tavolo ministeriale, a causa del calo dei volumi della commessa Fibercop, è stata necessaria la ricollocazione di circa 100 addetti sul progetto della digitalizzazione che ha generato una forte pressione operativa con un eccesso di personale su questo progetto che non deve essere la soluzione a tutti i mali creati da altre attività.
La contrazione del traffico della commessa Fibercop (-7%) – definito un “fenomeno fisiologico” e che che TIM ha legato a innovazioni tecnologiche – secondo i sindacati non può giustificare l’immobilismo nel reskilling del personale.

Le richieste dei sindacati

Le sigle sindacali hanno espresso forte preoccupazione ed hanno  ribadito “l’importanza di dare una prospettiva concreta al progetto di digitalizzazione, considerato cruciale per la riqualificazione del personale e il mantenimento dei livelli occupazionali”.
È stato richiesto: il pieno rispetto degli accordi firmati nel dicembre 2024; garanzie sulle tempistiche per rendere strutturale il nuovo assetto lavorativo; maggiore responsabilità da parte di aziende e istituzioni, che non possono invocare la crisi del settore telecomunicazioni per giustificare ritardi.
I rappresentanti dei lavoratori hanno sottolineato come il progetto di digitalizzazione, al di là delle difficoltà iniziali, rappresenti l’unica strada percorribile per garantire un futuro sostenibile a centinaia di lavoratori meridionali, in territori già gravemente colpiti da disoccupazione e deindustrializzazione.

Il nodo dei precari LAP

In tutta la vicenda un ulteriore elemento di criticità riguarda i 90 lavoratori precari “a progetto” (LAP), esclusi dagli accordi iniziali e rimasti senza contratto dopo novembre 2024. Solo a marzo 2025 Konecta si è impegnata a stabilizzarli, assumendoli con contratti a tempo determinato formalizzati a maggio e validi fino alla fine dell’anno. Una soluzione temporanea, che i sindacati avevano già giudicato insufficiente e che richiede un impegno più chiaro per la stabilizzazione definitiva.

Verso nuovi sviluppi

La vertenza ex Abramo è oggi un banco di prova cruciale per testare la capacità delle istituzioni italiane e delle imprese di affrontare le sfide della transizione digitale salvaguardando al tempo stesso il lavoro e la dignità dei lavoratori. Il monitoraggio della vertenza proseguirà con cadenza trimestrale, con la possibilità di convocazioni straordinarie qualora si presentassero sviluppi significativi.