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Il futuro delle costruzioni in Sicilia: tra semplificazione, accesso agli appalti e sicurezza


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È stato un momento di confronto serrato e partecipato quello che si è svolto ieri, venerdì 20 giugno, al Plaza Hotel di Catania, in occasione dell’Assemblea elettiva regionale di CNA Costruzioni Sicilia. Un appuntamento strategico, tanto sul piano politico quanto su quello tecnico, dal titolo emblematico: “Una visione futura – Progetti, impegno, responsabilità”. Al centro della giornata sono state poste diverse questioni: la necessità di semplificare le procedure burocratiche, garantire l’accesso ai lavori pubblici alle PMI e costruire una governance più equa e trasparente per il comparto delle costruzioni.

Apertura dei lavori e saluti istituzionali

A dare il via ai lavori è stato Sebastiano Battiato, presidente regionale della CNA Sicilia, che ha sottolineato come le assemblee elettive rappresentino non solo un passaggio statutario ma anche un’occasione di verifica e rilancio dell’azione associativa. Ha evidenziato il ruolo determinante del settore costruzioni nell’economia isolana e l’importanza di affrontare con urgenza i nodi che frenano l’attività delle imprese, primo tra tutti la burocrazia. Battiato ha ricordato che la CNA ha già individuato a livello nazionale una lista di oltre cento misure semplificative a costo zero che, se attuate, renderebbero immediatamente più snello il lavoro quotidiano delle imprese, permettendo loro di operare con meno ostacoli e maggiore efficienza.

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È seguita poi la prima uscita pubblica di Davide Trovato, neoeletto presidente della CNA di Catania, che ha voluto salutare i presenti ricordando come il mondo dell’edilizia sia da sempre il “motore di avvio” dell’economia reale, sia nei cantieri pubblici che in quelli privati. Ha parlato della necessità di mettere al centro chi crea valore, lavoro e sviluppo, evidenziando che chi costruisce si trova spesso costretto a confrontarsi con gli stessi vincoli normativi di chi opera in settori altamente regolamentati, pur lavorando in condizioni completamente diverse. Infine ha insistito sul concetto di semplificazione non come privilegio, ma come doverosa riforma per chi lavora sul campo, e ha invitato a pensare a un sistema che metta le imprese in condizione di camminare veloci, senza restare intrappolate in passaggi formali estenuanti.

I dati e l’analisi del contesto

A entrare nel vivo del quadro tecnico è stato Maurizio Merlino, coordinatore regionale di CNA Costruzioni e moderatore dell’intero evento, che prima di dare la parola al presidente uscente di CNA Costruzioni Sicilia Luca Calabrese, ha presentato i numeri dell’osservatorio regionale sugli appalti. Dai dati emerge una significativa flessione degli investimenti pubblici in Sicilia: nel 2024 si registra un calo del 64% degli importi messi a gara rispetto al 2023 e una riduzione del 28% nel numero complessivo di bandi. Particolarmente critica è la situazione di Catania, dove il numero dei lavori posti in gara si è ridotto portando ad una variazione del -63% in termini di milioni di euro.

Inoltre, cresce l’uso delle procedure negoziate, che nel 2024 rappresentano oltre il 45% delle gare sotto soglia, riducendo le possibilità di accesso per le imprese non incluse dal meccanismo degli “inviti”. Altro tema importante emerso dalla relazione è stato quello della difficoltà nell’avviare un’impresa di costruzioni: in Sicilia si affrontano in media 13/14 mila euro di spese per poter incomincia l’attività, con uno esborso in termini di tempo e di denaro (“dispersi” nella burocrazia) di circa 5 volte superiore alla media italiana. Infine, altro problema macroscopico è quello dell’indice del ritardo dei pagamenti da parte dei fornitori, che come si vede dalla slide traccia un quadro abbastanza disarmante della situazione.

A far da eco a queste statistiche è arrivata appunto la relazione di Luca Calabrese, il quale ha tracciato un bilancio complessivamente positivo dell’azione portata avanti dalla CNA Costruzioni negli ultimi anni. Ha evidenziato come l’associazione sia riuscita a costruire un dialogo costruttivo con le istituzioni, diventando un interlocutore credibile per affrontare le sfide del comparto. Ha ricordato il ruolo determinante che i bonus edilizi hanno avuto nel riattivare il settore privato, riportando slancio e lavoro in una fase di forte stasi. Anche sul fronte pubblico, ha osservato segnali incoraggianti: gli investimenti legati al PNRR stanno generando nuove occasioni, e rappresentano una risorsa preziosa per il rilancio dell’edilizia.

Accanto a queste osservazioni, Calabrese non ha mancato di sottolineare alcune criticità. In particolare, ha espresso preoccupazione per la brusca interruzione degli incentivi edilizi, che ha lasciato numerose imprese in difficoltà. Inoltre, ha segnalato come le attuali procedure negoziate, oggi prevalenti, siano troppo restrittive e finiscano per escludere molte piccole e medie imprese dal mercato dei lavori pubblici. Da qui, l’esigenza di rivedere i criteri di aggiudicazione e garantire regole più trasparenti, inclusive ed efficaci. Secondo Calabrese, solo attraverso una visione normativa stabile e coerente si potrà sostenere davvero la competitività del tessuto produttivo locale.

Riflessioni giuridiche, amministrative e politiche

Il professor Antonio Barone, ordinario di Diritto Amministrativo all’Università di Catania, ha analizzato le potenzialità offerte dalla normativa regionale per valorizzare le PMI nel mercato degli appalti, rilevando come, in passato, alcune iniziative si siano scontrate con i limiti costituzionali, ma indicando anche possibili spazi di innovazione. L’avvocato Antonino Caleca ha puntato l’attenzione sullo squilibrio esistente nei rapporti tra pubblica amministrazione e operatori economici, rilevando come le imprese artigiane restino spesso escluse dalle dinamiche decisionali e come sia necessario un sistema più aperto e trasparente, specialmente nelle gare sotto soglia.

L’on. Giuseppe Carta, presidente della IV Commissione ARS, ha ribadito la volontà dell’Assemblea Regionale di intervenire per ridurre i costi autorizzativi e le lungaggini procedurali, oggi ben superiori alla media nazionale. Ha inoltre sottolineato l’importanza di introdurre correttivi mirati e favorire un utilizzo più efficiente degli strumenti normativi già esistenti, per non frenare la produttività delle imprese siciliane. Infine ha espresso la volontà di dialogare in maniera costruttiva con i principali attori del settore, per coglierne le difficoltà e cercare di risolverle.

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Gli spunti del presidente nazionale e il nuovo corso di CNA Costruzioni Sicilia

Riccardo Masini, coordinatore nazionale CNA Costruzioni, ha chiuso i lavori con una visione complessiva sul sistema degli appalti, per poi scendere nel dettaglio. Ha evidenziato come il nuovo Codice dei Contratti pubblici debba trasformarsi in un’occasione reale di semplificazione e inclusione per le piccole imprese. Secondo Masini, occorrono regole certe, maggiore trasparenza e una digitalizzazione che non crei ulteriori barriere, ma che agevoli davvero l’accesso alle gare.

Al termine dell’assemblea, si è proceduto al rinnovo delle cariche: il presidente di CNA costruzioni Catania, Salvatore Antonio Cannavò, è stato eletto come presidente del mestiere regionale CNA EDILIZIA e assumerà anche il ruolo di Presidente Coordinatore dell’Unione CNA COSTRUZIONI SICILIA. Nel delineare le priorità del mandato, Cannavò ha posto l’accento sulla sicurezza nei cantieri, sull’impatto delle normative europee in tema di efficientamento energetico e sulla necessità di affrontare in modo proattivo i temi della riqualificazione e dell’innovazione tecnologica. La sfida, ha aggiunto, sarà coniugare tradizione artigiana e trasformazione digitale, mettendo sempre al centro le competenze diffuse sul territorio.

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