a rischio 300 miliardi per i campi

Sono Alessia Capasso e vi ritrovo con piacere su AgriNext, la newsletter dedicata all’agricoltura che cambia. Hai spunti, domande o correzioni? Scrivimi a alessiacapasso@yahoo.it. Se volete scoprire le storie di chi, grazie ai fondi della Politica agricola comune, ha mantenuto la propria impresa e reinventato il proprio futuro, immergetevi nel podcast dedicato al Veneto rurale: un viaggio tra agricoltori, caseifici e cantine che, tra sfide e innovazione, raccontano la resilienza delle campagne. Disponibile su Spotify e sul nostro sito.

La settimana agroalimentare nell’Unione europea 

Ultima difesa – A Varsavia, durante la riunione informale dei ministri dell’Agricoltura, il commissario Christophe Hansen ha difeso con vigore la Pac come pilastro della sicurezza alimentare europea. Tra pressioni geopolitiche, cambiamenti climatici e nuove malattie del bestiame, Hansen ha ricordato che solo mantenendo gli strumenti finanziari ora in vigore l’Europa potrà continuare a produrre in modo sovrano e sostenibile. La presidente della Commissione, e collega di partito di Hansen, Ursula von der Leyen, sembra però determinata a portare avanti la sua discussa riforma. 

La petizione – A tal proposito, la lobby agroalimentare Copa-Cogeca ha inaugurato la piattaforma nosecuritywithoutcap.eu per mobilitare agricoltori e cittadini contro il rischio di un “fondo unico” che indebolirebbe le risorse destinate ai campi nel bilancio 2028‑ 2034. La petizione reclama un bilancio chiaro, una struttura a due pilastri e risorse adeguate a garantire competitività, innovazione e sicurezza alimentare. Netto il rifiuto alla “rinazionalizzazione” della politica agricola. 

Posizioni – La raccolta firme, lanciata il 19 giugno, resterà disponibile tutta l’estate e ha già incassato, tra gli altri il sì di di Legacoop Agroalimentare. “La Commissione sostiene che l’agricoltura è una priorità, ma poi prepara un bilancio in cui i finanziamenti saranno ridotti, in cui la Pac potrebbe perdere la sua natura ‘comune’ e in cui torneremo a discutere di politiche senza conoscere le risorse disponibili”, ha spiegato Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare.

Cautela tedesca – La Germania ha inviato a Bruxelles un documento programmatico nel quale respinge l’idea di aumentare i contributi nazionali al prossimo Qfp 2028‑ 2034. Il governo tedesco propone invece una spesa stabile ma orientata a obiettivi misurabili: più competitività, innovazione, sussidiarietà e coesione interna. Berlino ha indicato inoltre che la Pac e la Politica di Coesione devono essere riformate per rimanere sostenibili in un’Ue allargata. Ha chiesto inoltre un aumento degli incentivi legati a obiettivi climatici e di rafforzare la coesione interna, con un rafforzamento del   ruolo delle regioni nella preparazione e gestione dei programmi.

Stilettata – A Strasburgo, nel corso della plenaria della scorsa settimana, l’eurodeputata dei Verdi Cristina Guarda non ha risparmiato aspere critiche durante voto per le zone rurali. “Lo spopolamento non si combatte con le armi”, ha scandito, criticando chi destina risorse di coesione al settore difesa mentre reclama aiuti per i villaggi. “Il commissario Raffaele Fitto, invece, sembra andare in tutt’altra direzione: ha proposto un riequilibrio del bilancio a favore delle grandi imprese e della difesa, al quale ci opponiamo con forza”, ha accusato l’eurodeputata dei Verdi. Un richiamo netto a non sacrificare la vita nelle campagne in nome di altri interessi.

Ipse dixit 

“La Commissione parla di priorità per l’agricoltura, ma i numeri smentiscono le parole: a luglio presenteranno un Quadro Finanziario Pluriennale con meno risorse per i nostri campi”, Massimiliano Giansanti, presidente del Copa. 

Cosa bolle in pentola 

Spazio giovani – Per contrastare l’invecchiamento delle fattorie, la Commissione ha varato una strategia per il ricambio generazionale: al già previsto 3% dei pagamenti diretti si affiancano misure per facilitare l’accesso alla terra, al credito e ai servizi rurali. Le proposte saranno presentate in autunno, ma nel frattempo Bruxelles ha aperto fino al 14 luglio una consultazione online per recuperare suggerimenti e informazioni.

Riforme in vigna – In settimana i membri della Commissione speciale per l’agricoltura (Sca) hanno approvato le linee guida per il nuovo pacchetto vitivinicolo: gestione dell’offerta, semplificazione dell’etichettatura, proroga delle campagne promozionali nei paesi terzi fino a cinque anni e nuove misure anti-flavescenza. Novità anche sui vini a basso e zero alcol e sui prodotti aromatizzati regionali. La Commissione ha proposto una serie di norme armonizzate per la commercializzazione di prodotti innovativi, come i vini con una riduzione del contenuto alcolico o senza alcol. 

Zero Alcol Club – Gli Stati membri hanno proposto alcune modifiche rispetto alle proposte di Bruxelles. In particolare, si sono opposti all’etichettatura “alcohol-light” per i prodotti con una gradazione alcolica ridotta (superiore allo 0,5% ma almeno il 30% in meno rispetto al grado minimo per la categoria prima della dealcolizzazione). Il Consiglio, per evitare indicazioni fuorvianti in base alle traduzioni nelle varie lingue dell’Ue,  ha proposto invece il termine “low alcohol” per questa categoria.

Negoziati sui geni – Il coordinamento Via Campesina insieme a oltre 40 organizzazioni ha chiesto di rendere pubblici i protocolli di rilevamento degli Ogm derivanti da nuove tecniche genomiche. Obiettivo: assicurare tracciabilità e proteggere il modello Ogm-free da contaminazioni accidentali e abusi di brevetto. Il tema verrà dibattuto nel corso del prossimo AgriFish del 23 e 24 giugno. 

Amarissimo caffè – Un’inchiesta di Public Eye e Repórter Brasil smaschera condizioni di schiavitù moderna tra i fornitori di caffè Nestlé in Brasile. Secondo i giornalisti dei due media, dai monti di Minas Gerais alle coste di Espírito Santo, lavoratori privati del salario e della dignità hanno raccolto tonnellate di chicchi Arabica e Robusta, pagando con la libertà il prezzo del nostro espresso quotidiano. In Brasile, ogni anno vengono raccolti circa quattro milioni di tonnellate di chicchi di caffè. Questo lo rende il più grande produttore al mondo di questo bene agricolo. 

Fuori dal gregge – Rapporti e dati 

Agea in numeri – Nel 2024 il sistema dei pagamenti Pac ha erogato oltre 8 miliardi di euro, con 401.558 domande unificate gestite da Agea e più di 104mila controlli Agecontrol. Di questi fondi, 4,2 miliardi sono transitati dall’Agenzia, “segnando un salto di qualità nella digitalizzazione e nell’efficienza gestionale”, ha fatto sapere l’ente in una nota.

Dati commerciali – Il Consiglio “Agricoltura e pesca” si riunirà in Lussemburgo il 23 e 24 giugno. Nell’ordine del giorno sono state inserite anche le questioni relative al commercio. Secondo i dati 2024, le esportazioni agroalimentari dell’Ue hanno toccato 235 miliardi di euro (+3%), mentre le importazioni sono cresciute dell’8% a 172 miliardi, generando un avanzo commerciale di 64 miliardi, in calo di 6 miliardi rispetto al record del 2023. 

Scambi – Secondo i dati più recenti (2024), Brasile, Regno Unito e l’Ucraina sono le principali fonti di importazione dell’Ue, mentre il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Cina risultano le principali destinazioni dei prodotti agroalimentari. Queste tendenze sono state confermate anche nei primi mesi del 2025. 

L’agenda agricola a Bruxelles e dintorni 

23 giugno, Lussemburgo – I ministri degli Stati Membri si riuniscono per il Consiglio Agricoltura e pesca. Nel corso di una seduta pubblica il Consiglio cercherà di raggiungere un orientamento generale sul regolamento relativo a un quadro di monitoraggio per la resilienza delle foreste europee.

26 giugno, Bruxelles – La Federazione europea dei sindacati dell’alimentazione, dell’agricoltura e del turismo (EFFAT) organizza un evento in vista della prossima riforma della Pac. I temi: condizionalità sociale, testimonianze di lavoratori, proposte per una Pac più equa e dibattito con il Commissario Hansen e rappresentanti del Parlamento europeo.